“cosa diavolo ci fai qui?” chiesi più curiosa che altro
“penso tu lo sappia bene... Lo sai, quelli come noi, a Brooklyn e nel Bronx, se arrivano a venti anni è già una conquista, perchè la maggior parte o muore o va in galera...”
“che cosa c'entra con me...?” chiesi, non capendo dove voleva arrivare con quel discorso
“Fammi finire! Come dicevo o muoiono per le sparatorie in strada o perchè vanno in galera, io volevo di più di una misera vita, per me e per mio fratello...”
“quindi ti stai giustificando per averci tradito tanti anni fa?!?” chiesi sorpresa“mi fai ridere Sophie! La prendi così seriamente... Ma a quei tempi non avevi nemmeno dieci anni! Io ho fatto loro un favore!”
“come? Facendoli arrestare?”
“erano solo dei ragazzini che lavoravano per le gang, non erano considerati una grande minacia, probabilmente gli ha anche fatto bene stare in carcere per qualche furto di caramelle! Magari hanno anche ripreso a studiare quando sono usciti e, magari, ora hanno una vita semi-decente...”“e io dovrei dirti grazie?”
“no! Tu mi devi la tua vita!”
“te sei pazzo!”“non più di te mia cara! Lo sai, è stato molto difficile trovarti! Tutti questi anni a cercare l'erede di una delle più famose ladre contemporanee...”
“che cosa volete da me?”
“vieni a lavorare per noi! Sono sucuro che mio fratello apprezzerebbe!”
“chi è tuo fratello?”
“non l'hai ancora capito?” mi sorrise lui, prima di uscire dalla stanza con un risolino che ricordava uno squittìo.“bastardo di un Sid!” gridai io, prendendo a calci la sedia che stava davanti a me. Loro volevano che diventassi una di loro: un mercenario a pagamento super addestrato a fare tutto quello che gli viene richiesto dai superiori.
A sangue freddo.
Questo vogliono che io faccia? Che mi unisca a loro come cacciatrice di taglie e che rovini la vita delle persone? No grazie!
Non è questa la vita che voglio per me... Non che la ladra fosse la mia scelta, ma a me piaceva rubare, che cosa ci potevo fare? Però io almeno non facevo del male a nesuno, al massimo lo facevano a me sparandomi a sale!
Mi guardai intorno, cercando di inventarmi una via di fuga: avevo promesso a me stesa che sarei tornata per colazione! Di certo non avrei cambiato idea ora!
Dall'esterno sentivo il vociare dei miei sequestratori, un confuso camminare intorno alla stanza, ed uno strano suono che ricordava quello di un aereo o qualcosa di simile.
Sentiì un'esplosione, e la stanza si riempì di una polvere gigia.
Alzai lo sguardo verso il soffitto, ed i miei occhi furono investiti da una luce decisamente fastidiosa
“è lei!” sentiì dire dall'apertura nel soffitto.
Una scaletta fu calata dal buco accanto alla mia sedia.
Cercai di muovermi per far vedere le manette attaccate ai braccioli della sedia, ma non feci in tempo a muovere i polsi che due piccole lame avevano rotto le catene ed io ero finalmenmte libera!
Presi la scaletta ed incominciai a salire, appena in tempo perchè topo sbucò pochi secondi dopo che eravamo decollati e lui non poteva più far nulla.
Lo sentiì bestemmiare e gridare qualcosa alla sua scorta, poi scomparvero dalla vista.
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Black Thief (I diari della gazza ladra)
PrzygodoweSophie Rhime è una ladra: questa è la sua storia.