6. La Donna e La Notte

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Percorsi le scale in quello che mi sembrò un secondo, la rabbia che ormai era padrona di me. Se c'era quacosa che non sopportavo era proprio che mi rubassero il lavoro! Quel maledetto se la sarebbe vista con la mia furia! L'ultima volta che era successo avevo legato il malcapitato e lo avevo lasciato lì fino a quando il giorno dopo non era arrivata la polizia a prenderselo.

Nessuno mi rubava il lavoro e la passava liscia!

I rumori provenivano dall'ala delle armature antiche, il posto in cui ero diretta. Svoltai a sinistra e mi ritrovai all'inizio del corridoio, alla fine c'era una grande finestra che mi permise di vedere un'esile figura che cercava di scassinare una porta alla mia sinistra. Alzai la pistola con il sonnifero in aria e mi avvicinai piano.

Il malcapitato parve non accorgersi di me fino a che non fui quasi completamente sotto la luce che proveniva dalla finestra.

Si girò di scatto ed alzò le mani chiuse a pugno al petto.

“tutto qui?” mi misi a ridere “dopo tutto quello che hai fatto per arrivare fin qua! Ti difendi con le mani?”

“aspetta! Non è come sembra! Io ci abito!”

“si certo! Se ci abitassi i cani ti conoscerebbero! Mi hai preso per un'imbecille?”

“è la casa di mio nonno! Lui mi ha messo sotto sorveglianza!”

“raccontalo a qualc'un altro!” dissi.

Gli sparai due colpi e lo centrai al petto ed al braccio. Cadde come un sacco di patate. E la cosa mi fece venire in mente la sera prima... Mi avvicinai e controllai il battito: era tutto regolare. Se davvero era il nipote del padrone allora domani mattina sul telegiornale non avrei visto nessun arresto alla televisione! Sorrisi tra me e me e mi incamminai verso il salone con i quadri. Il mio obbiettivo era un quadro chiamato “l'uomo e la notte” di magritte ed era stato appena acquistato da un'altra collezione privata di un'altro riccone. Ancora una volta avevo fatto bene i miei compiti!

Se continuo così posso insegnare storia dell'arte! Pensai sorridendo.

Il quadro rappresentava una figura di un uomo attraverso il quale si intravede un cielo notturno con delle case al chiaro di luna, mentre al di fuori della sagoma tutto è nero. mi ricorda qualcuno! Pensai.

Tolsi l quadro dalla teca, tolsi la cornice e staccai il bordo della tela, arrotolandolo per permettergli di entrare dentro il tubo che portavo a tracolla.

Rimisi tutto a posto per fare finta che si fosse volatilizzato, poi scivolai via attraverso i corridoi e giù per le scale. Ma appena arrivai all'ingresso subito mi fermai. Mi ero scordata una cosa, la più importante: come poteva non esserci un allarme in una casa di un tipo fissato per la sicurezza?

Che stupida!! Quel ragazzo mi ha distratto!! pensai arrabbiata.

In quel momento sentii qualcuno che diceva:

“hai fatto una mossa sbagliata, caro il mio ladro!”

Black Thief (I diari della gazza ladra)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora