XIII

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"Buongiorno principessa" una voce leggera e dolce mi risveglia dai miei sogni.

Mi stropiccio gli occhi e subito sento un forte mal di testa e un po' di nausea.

Mi alzo di scatto, rischiando di sbattere la testa contro quella di Luka, che sta seduto a gambe incrociate sul letto.

"Benvenuta nel tuo primo dopo sbronza, prendi questa" mi passa un bicchiere d'acqua ed un'aspirina.

Mentre aspetto che la pastiglia si sciolga, dei flashback della scorsa notte mi compaiono in mente, facendomi rendere conto delle cazzate che ho fatto.

"Io... spero di non aver fatto troppi casini" mi lamento a voce bassa, bevendo poi la medicina.

"Stai tranquilla, hai solo lanciato del ghiaccio addosso a Jugged, sei caduta giù da una cassa mentre ci stavi ballando sopra ed hai rovesciato un vassoio pieno di pizzette. Nulla di che" risponde lui con nonchalance.

Divento paonazza e mi copro il viso con una mano, mentre faccio respiri profondi.

"Io non berrò mai, mai più. Mai" mi lamento ancora.

"Io ho fatto di peggio, non preoccuparti.
E poi erano tutti ubriachi, nessuno si ricorderà dei tuoi piccoli disastri." mi consola lui, stampandomi un delicato bacio in fronte.

Faccio un sorrisetto, per poi cercare di alzarmi dal letto.

Faccio fatica a stare in piedi e la testa mi gira, quindi mi aggrappo a Luka e, insieme, scendiamo a fare colazione.

Lui si riempie di latte e biscotti mentre io, con calma, mangio a piccoli morsi un pezzo di pane con le gocce di cioccolato.

"Amore vuoi un po' di sambuca? Un caffè corretto?" mi prende in giro lui.

"Ti prego, mi viene da vomitare solo a sentirli nominare" affermo, alzando gli occhi al cielo.

Il mio telefono squilla, ed è mia madre.

"È stato bello conoscerti, addio" affermo con tono drastico, preparandomi ad essere travolta da una sgridata paragonabile ad uno tsunami.

"MARINETTE! È QUASI MEZZOGIORNO, DOVE DIAVOLO SEI FINITA?!" esclama lei non appena rispondo, Luka si mette a ridere ed io mi copro gli occhi con una mano.

"Mamma... scusami, ho fatto tardi e sono sveglia da venti minuti" sussurro, con il cuore che batte a mille.

"NON MI INTERESSA! Marinette, ascoltami bene: o torni a casa entro mezzogiorno e mezzo, o starai in punizione per una settimana, chiusa in camera tua."

"Okay, arrivo."

Riattacco e scoppio a ridere, mio dio è stato orribile.

"Penso che tu abbia capito che devo correre a casa."

"No dai, non me ne ero accorto!
Vai a vestirti, io sistemo qua e tiro fuori la moto" afferma lui, alzandosi e raccogliendo i sacchetti di biscotti.

Salgo in camera e recupero il vestito della sera precedente, cambiandomi.

Entro in bagno alla ricerca di un deodorante, cosi mi sistemo anche i capelli, raccogliendoli in una semplice coda alta.

Vengo riaccompagnata a casa e salgo di corsa, entrando alle 12:29.

"Per un pelo ce l'hai fatta" mi accoglie mia madre, ha le braccia incrociate e la fronte corrucciata.

"Mi dispiace mamma" sussurro, con il fiatone per colpa della corsa su per le scale.

"Sese, ora muoviti e vai a preparare la tavola!
Ma prima cambiati, questo vestito puzza di alcol in una maniera impressionante."

Ops, beccata.

Treat you better - Lukanette AU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora