XV

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Mi sveglio sentendo delle fitte di dolore al collo, alzo leggermente la testa ma è buio, ed il rumore di dei fogli che cadono a terra mi fa prendere paura.

Mi stropiccio gli occhi e cerco il telefono, accendendolo e venendo a scoprire che sono solo le tre di notte.

"Luka... amore... ci siamo addormentati in mezzo alle tue carte" lo sveglio, appoggiandogli una mano sulla spalla e scuotendolo leggermente.

"Mh... che palle" mormora lui, sbadigliando e tenendo gli occhi socchiusi.

"Dai su, andiamo in camera" affermo, afferrandogli una mano e tirandolo verso di me.

Saliamo le scale ed in mezzo secondo siamo già distesi sul letto, lui che mi abbraccia tenendo il viso vicino al mio collo ed io che ridacchio perchè il suo respiro mi fa solletico.

"Hey, mi fai il solletico" sussurro, scoppiando a ridere.

"Ah si? Vuoi dire così?" afferma, prima di mettermi le dita sui fianchi, strofinandole leggermente.

In preda ad una sottospecie di attacco epilettico urlo e mi divincolo, mentre lui ride e non accenna a voler smettere.

"Bas...ta! Ti.. p-pregoo!" urlo, cercando di bloccargli le mani.

Lui si ferma e mi guarda negli occhi, per poi avvicinarsi al mio orecchio.

"C'è un solo modo per farmi smettere" sussurra.

"Ah si?" lo sfido, per poi appoggiargli le mani sulle guance e tirarlo verso di me, baciandolo.

"Ti basta?"

"Mh... non esattamente" continua lui, facendo un sorrisetto malizioso.

Avvampo e faccio una risatina nervosa, abbassandomi la maglietta che si era alzata durante la mia crisi epilettica.

"Okay ho capito, rimandiamo, tranquilla" afferma lui, lasciandomi un bacio a stampo.

"Luka... scusami, so che tu lo vuoi ma... è passato poco tempo, sono successo tante cose troppo in fretta ed ho bisogno di un attimo."

"Hey hey non ti preoccupare assolutamente per questo.
Non esiste che tu ti senta forzata.
Quando lo vorrai, allora lo faremo.
Ti stavo solo provocando amore."

"Mio dio, ma esisti veramente o sei un sogno?" affermo ridendo, per poi lasciargli un altro bacio.

"Dai su, dormiamo che domani dobbiamo sistemare il disastro che abbiamo lasciato in salotto."

"Vuoi dire che tu lo devi sistemare, antipatico."

"Sisisi, certo.
Buonanotte stellina" afferma lui, abbracciandomi.

"Buonanotte amore"

-●-●-●-

"Marinette!
Si può sapere dove diavolo sei stata e dov'era il tuo cellulare?
Sei uscita ieri alle cinque e non sei più tornata, non hai avvisato, niente!" mia madre, infuriata, mi urla contro non appena metto piede in boulangerie.

Un paio di clienti si girano a guardarci, ma lei rimane impassibile, con le braccia incrociate e le sopracciglia aggrottate.

"Mamma... ti prego, parliamone di la" sussurro, non appena noto che tra i clienti che si sono girati c'è la madre di Luka.

"Marinette cara?
Come stai?" si avvicina lei, accarezzandomi lievemente la spalla in segno di saluto.

"Ciao Anarka, che sorpresa!
Tutto bene, te come stai?" affermo, facendo un sorriso tirato e pregando tutti i santi esistenti che non dica nulla sul fatto che Luka non vive più con lei.

"Bene bene" afferma, facendomi un occhiolino.

"Sabine, posso avere tre croissant al ciccolato?
Devo correre a casa dai miei ragazzi."

"Si certo cara, scusami ma la signorina qua mi sta facendo impazzire" sorride mia madre, lanciandomi un occhiataccia.

Colgo l'occasione per ringraziare di nascosto Anarka, che ne sa sempre una più del diavolo (cioè mia madre), e sgattaiolo di sopra, chiudendomi in camera mia.

"Oh Tikki, sono nei guai fino al collo!
Mia madre mi rinchiuderà qua dentro, dandomi solo pane ed acqua e facendomi uscire soltanto per andare a scuola!" urlo disperata, facendo uscire il kwami dalla borsetta.

"Marinette stai tranquilla, parlale!
Non devi dirle bugie, spiegale che sei fidanzata e che state passando del tempo insieme" afferma lei, cercando di tranquillizzarmi.

"Mhh... forse dovrei... ma è imbarazzante!" esclamo, arrossendo.

"Secondo te lei come si è sposata con tuo padre?
Dai Mari, ci passano tutti!
Ti capirà e ti farà fare molte più cose."

"Hai ragione.... sta sera a cena ne parleremo, ma prima abbiamo cose molto più importanti da sistemare"

"Lilà è un bel problema, si"

"Tikki, trasformami!"

-●-●-●-

Adrien's POV

"Non so Nino, è da tutto il giorno che mi sento strano, come se qualcuno mi stesse fissando... e il fatto che sia apparsa volpina aka Lila non mi fa stare esattamente tranquillo"

"Ma va bro non preoccuparti, se non sei con me sei con il tuo bodyguard o con Natalie... c'è sempre qualcuno che ti potrebbe aiutare in caso di pericolo"

"In effetti è vero, ma se succedesse qualcosa di notte?"

"Mi stai facendo salire l'ansia.
Finisci quella birra ed andiamo da te a giocare alla play, dai" afferma lui, bevendo l'ultimo sorso dal suo bicchiere.

Bevo anche io quello che rimane, paghiamo ed usciamo, salutando la barista che è una vecchia amica di Nino.

In neanche dieci minuti siamo già in camera mia, pronti per giocare a Fifa 19.

"Bro facciamo una scommessa?"

"Non dovevi nemmeno chiedermelo."

"Allora, giochiamo uno contro l'altro nelle due squadre più forti.
Una partita, una possibilità.
Se vinci tu, chiamerò Alya e farò finta di lasciarla.
Se vinco io invece, dovrai provarci con Marinette."

"Bro ma lei è fidanzata con il fratello di Juleka... non posso."

"E allora dovrai farlo con Chloe."

"Oh no, non esiste.
Preferisco un pugno dal musicista piuttosto che passare altri cinque minuti con quell'oca."

"Aggiungiamo qualcosa in più però.
Se chi perde non riuscirà a scontare la sua penitenza, dovrà dare un bel centone all'altro" afferma lui.

Sbuffo ed alzo gli occhi al cielo.

"Fatta allora?" affermo, porgendo la mano destra verso di lui.

Sorride, per poi stringermi la mano.

"Fatta, sento già il portafoglio più pesante."

Autrice 🌹
La one shot Marichat di cui vi avevo parlato è appena stata pubblicata! Se volete fate un salto a leggerla, non è molto lunga ma spero che vi piaccia ❤

- Revisionato -

Treat you better - Lukanette AU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora