XVIII

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Mi risveglio, sbadigliando e stiracchiandomi, tenendo ancora gli occhi chiusi.

Quando li apro Luka non è più a letto, sospiro e allungo la mano verso il comodino, prendendo il mio telefono.

Quando lo accendo, mi ritrovo una cinquantina di messaggi e venti chiamate perse, tutte quante da Alya.

Preoccupata non esito a richiamarla, e non fa in tempo a fare due squilli che la sua voce quasi mi rompe un timpano.

"Marinette! Ben svegliata e grazie della considerazione eh!!"

"Alya... scusami, ho avuto una giornata molto pesante ieri.
Che è successo?"

"È successo che sono sotto casa tua da mezz'ora, e i tuoi mi hanno detto che sei a casa di Luka."

"Cosa? Che vuol dire che sei sotto casa mia? Ieri a quest'ora eri a Barcellona!" esclamo, alzandomi di scatto e facendo saltare un paio di battiti al mio povero cuore.

"Sorpresa! Certo, sarebbe stato meglio se ti avessi trovata qui!
Si può sapere dove abita Luka?"

"Al 105 di Rue Marcadet, ma Alya aspetta un attimo..."

"Tra dieci minuti sono la, vedete di farvi trovare vestiti"

"Tu sei completamente pazza" riesco a dire, prima che lei mi riattacchi in faccia.

Rimango perplessa, e quando Luka entra in camera portandomi praticamente la colazione a letto quasi non me ne accorgo.

"Alya è tornata" dico, prima di iniziare a correre per tutta la stanza, recuperando i miei vestiti sparpagliati sul pavimento.

Lui sghignazza e appoggia il vassoio sulla chaise-longue, poi si siede sul letto e mi osserva mentre io sclero per sistemarmi i capelli.

"Stellina, è la tua migliore amica: che te ne frega se ti vede cosi?" afferma lui, facendomi un po' calmare.

"In effetti... ti andrebbe bene se entra e resta un po' qui finché non mi riprendo?" domando, facendogli gli occhi da cucciola.

"Sei irresistibile, ti detesto.
Va bene dai, fatti una coda e mangia qualcosa, se suona le apro io" afferma lui, lasciandomi un bacio e tornando in salotto.

Faccio appena in tempo a dare un morso alla brioche che il campanello inizia a suonare una decina di volte.

Corro giù per le scale, rischiando di ammazzarmi e riuscendo per miracolo ad arrivare giù intatta.

"Mariii! urla lei, precipitandosi dentro casa e correndomi addosso, facendoci volare a terra.

Se non mi uccido da sola, mi ucciderà sicuramente Alya, o una delle sue 27 valigie sparse per il salotto.

Scoppiamo a ridere e ci rotoliamo sul pavimento, mentre Luka ci osserva dall'alto, ridendo.

Una volta che ci siamo riprese, il mio ragazzo le offre un po' di the freddo mentre io inizio a riempirla di domande.

"Allora? Che è successo? Perchè sei qui?
Non che io non ne sia felice, ma dovevi tornare a fine agosto!"

"Calma, calma.
Semplicemente ho litigato con tutti i miei parenti perchè erano troppo protettivi: potevo uscire con le mie amiche dalle 5 alle 7, renditi conto!
Quindi niente, mi hanno rispedita qui e starò con mia sorella, che tanto non è quasi mai a casa."

"Non so se essere dispiaciuta o felice per questa cosa, in ogni caso mi sei mancata da morire!
Oh, ho cosi tante cose da dirti!" affermo, abbracciandola nuovamente.

"Beh, direi che mi puoi accompagnare a casa e fermarti a pranzo da me... Luka, ti dispiace se per oggi te la rubo?"

"Ma va anzi, tienitela pure che io non la sopporto più" scherza lui.

Treat you better - Lukanette AU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora