Carpe Diem

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Credere ai due ragazzi nella stanza mi sembrava impossibile, ma avevo visto anche io i miei occhi color nocciola trasformarsi in oro.
Cosa avrebbero pensato di me la mia famiglia, i miei amici o Beck? 
Io e i miei amici scherzavamo sul fatto che Vet City assomigliasse a Riverdale. Insomma, alla fine erano entrambe cittadine apparentemente tranquille (solo apparentemente), ma dopo aver incontrato Alex e Paul, mi sembrava molto di più Beacon Hills.

I due se ne erano andati dicendo di provare ad utilizzare il richiamo naturale dei lupi, quando avessi deciso. La scelta, però, era ardua. Beta o Omega? Branco o solitudine?

Avevo bisogno di schiarirmi le idee.
"Camille" mi chiamò mia madre "sei pronta?"
"Si, arrivo subito" risposi.
Uscii fuori dalla stanza e mi incamminai verso il corridoio.
"Dottore, il morso dell'animale o i medicinali che mi avete dato possono provocare allucinazioni?"
"No, Camille, non provocano allucinazioni".
"Hai avuto allucinazioni?" Chiese mio padre confuso.
Non sapevo che rispondere, guardai involontariamente fuori dalla finestra, dove vidi gli occhi verdi di Alex, il quale fece un gesto come per dire ti tengo d'occhio! tutto ciò con quella faccia prepotente.
Vidi il fratello che scuoteva la testa e alzava le spalle come per dire <Lascialo stare, è sempre così>.
"Camille! Camille!" Mi chiamò mia mamma. "Sei sicura di star bene?"
"Si" risposi incerta.
"Vieni...solo qualche esame del sangue" disse il dottore.
Dopo aver fatto gli esami e aver notato la faccia insicura del dottore tornai in camera.
Era come se avesse già visto quello che mi era successo e il mio sangue.
"Non è che posso andare a fare una passeggiata fuori?" Chiesi io.
"Certo" dissero i miei genitori.
"Allora chi viene con me?" Chiesi.
"Noi dobbiamo compilare i moduli, visto che per sicurezza dovrai dormire qui stanotte, vieni Esmound" disse mia madre trascinando per il braccio mio padre.
"Io e Dustin andremo alle macchinette, abbiamo fame!" Disse Renée.
"Io e Astrid in bagno" disse Margaret.
Era come se tutti si fossero trovati una scusa per farmi uscire con Beck.
"Allora" iniziò Beck "sono rimasto solo io".
Ci incamminammo verso l'esterno.
Il giardino dell'ospedale era perfetto, aveva anche una fontana e tantissimi fiori.
Avevo letto che lo usano per regalare un momento felice alle persone malate.
Avevo messo dei pantaloni e una maglia mezze maniche, ma la fascia sporca di sangue sul braccio fungeva da bracciale.
Lui, aveva i jeans e una maglia e il giubbino di pelle. Come me, adorava i giubbino di pelle! E gli anfibi! E le camicie a quadri!
"Allora Beck" dissi mentre camminavamo "tu credi al sovrannaturale?" .
"Tu credi alla magia?" Mi chiese rispondendo.
"Si. Mia mamma dice che la vita è più colorata con un pizzico di magia. Lei adora Mary Poppins ed io Harry Potter" risposi.
"Si, ha ragione" sorrise.
"Tu però non mi hai ancora risposto. Credi al sovrannaturale?"
"Certo...perché no, insomma vampiri, stregoni, lupi".
A lupi sentii una stretta allo stomaco.
"Insomma i protagonisti del fantasy e tu, come me, adori il fantasy!" Rispose.
"Si, hai ragione" dissi io.
"Ti sei mai chiesto com'è essere uno di loro? Un vampiro,un mago o... un lupo?"
"Deve essere bello, forse ma anche difficile, insomma Harry Potter, Scott Mccall e Clary Fray  hanno avuto moltissimi problemi quando hanno scoperto chi sono realmente" disse.
"Wow! Conosci tutti questi personaggi? Io li adoro!" Dissi.
"Certo che li conosco, come si fa a non conoscerli?" Rispose.
"Bhe le mie compagne di classe, quelle che chiamiamo VIP che sta per VIPERE, non sanno neanche la differenza tra Kitsune e Nogitsune!" Dissi io.
"Ah capisco. Poi ti prendono anche in giro!" rispose lui.
"Esatto! Anche tu hai avuto problemi come questi vero?" Chiesi io.
"Si, ma non pensiamoci. Loro non capiscono cosa è importante nella vita" disse lui.
"Ah, e sentiamo Riordan, cos'è importante veramente nella vita?"
"Conosci anche Percy Jackson? Figlia di Atena, immagino!" Disse ridendo.
"Si" risposi. "E tu? Demetra?" dissi visto che guardava interessato l'orto dove le persone malate passano il tempo.
"No, ho fatto seccare anche la piantina di basilico, credo più Zeus o forse Poseidone!"
"Come Percy e Annabeth!" Esclamai.
"Si!" Rise.
"Allora le cose importanti nella vita?" Chiesi.
"Ah si" si fermò e si girò verso di me, guardandomi con quegli occhi marroni che mi fanno mancare il respiro "Carpe diem".
E mi baciò.

You, Me and the WolvesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora