Dreams

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"Sei bellissima" disse Beck avvicinandosi a me.
"Grazie" risposi sorridendo.
Poi, nel buio, vidi dei lupi che ringhiavano e due braccia umane che mi trascinarono lontano da lui.
"Ciao...scusa per averti trascinata qui, ma ci dobbiamo parlare, sono Adrian" disse il ragazzo.
Anche lui era biondo, capelli ricci, occhi marroni, pelle chiara, alto.
"Tu sei Adrian? L'alfa superiore di cui mi hanno parlato Paul e Alex? Ma non eri stato rapito dagli Incroci?" Chiesi.
"Si...capirai tra poco, Camille...l'importante è che tu dica ai ragazzi che anche gli Incroci hanno un capo...è malvagio...il suo nome è-" disse Adrian interrompendosi.
Mi svegliai con i miei genitori vicino, che dormivano. Era un sogno. Pensai di dover avvertire Paul e Alex.
Si svegliarono anche mia madre e mio padre.
"Buongiorno Camille" disse mio padre "hai dormito bene?" Mi chiese.
"Come no" risposi io.
"Buongiorno!" Esclamò il dottore aprendo la porta "Camille oggi di dimetteremo, quindi prendi le tue cose" disse "signori voi dovreste firmare altri documenti" disse rivolgendosi ai miei genitori.
"Certo" rispose mia madre "Camille, prendi tutto, noi ti aspettiamo giù" disse.
"Ok" risposi.
Mi alzai, feci una breve doccia, presi tutto e mi incamminai fuori.
Uscimmo dall'ospedale. Era bello vedere la luce del sole spiccare nel cielo azzurro.
Arrivai a casa e mi sedetti sul letto e guardai fuori dalla finestra. Pensai a tutti ciò che era successo.
Quando i pensieri negativi e sopratutto quelli sovrannaturali prendevano il sopravvento, mi ricordai di quei bellissimi occhi marroni che erano stati così vicini ai miei. Mi scappò un sorriso.
"Lo devo chiamare" pensai.
Presi il telefono e cercai il suo nome in rubrica, volevo pensare ad altro che non fossero zanne e artigli.
"Pronto" sentii la sua voce. Era così tranquilla, tanto che faceva tranquillizzare anche me.
"Ehi Beck" dissi un po' imbarazzata.
"Camille! Sei uscita dall'ospedale?" Chiese sempre con voce calma.
"Si, sono appenna arrivata a casa" risposi.
"Tutto bene? Ti sento strana" disse.
"No, tutto ok" dissi "sono solo un po' giù di morale".
"Bhe...a questo possiamo rimediare subito, passo a prenderti tra 10 minuti" disse.
"Grazie, a tra poco" dissi io.
Avvisai mia madre che sarei uscita con Beck e dopo aver avuto il suo consenso, tornai in camera.
Dovevo avvisare Paul e Alex.
"Come funziona, che devo fare?" Mi chiesi.
Ci misi tutta la mia forza di volontà e feci brillare gli occhi, dopo provai ad ululare. Aprii la finestra. Dopo un po' arrivarono.
"Ci hai chiamati?" Disse Paul.
"Ciao ragazzi" risposi.
"Allora, hai deciso?" Chiese Alex.
"Ancora no, volevo parlarvi di un'altra cosa" risposi.
"Sentiamo" disse Paul.
"Ho fatto un sogno stanotte...c'era Adrian e dei lupi. Adrian ha detto di riferirvi che gli Incroci hanno un capo molto malvagio, ma non è riuscito a dirmi il nome" dissi.
I due fratelli si guardarono straniti.
"Ok, ok, ok...avere sogni e parlare con altri lupi è normale, siamo tutti connessi, ma solo quelli dello stesso tipo" disse Alex.
"Quindi io posso entrare nel sogno di Alex perché è un Beta, ma non nel tuo o in quelli di Adrian perché siete Alpha?" Chiesi.
"Esattamente" rispose Alex.
"È molto difficile, ci vuole tantissimo allenamento. Però lui è un Alpha superiore e tu...bhe...non hai ancora deciso cosa essere" disse Paul.
"Ah" risposi.
Suonò il campanello e mia madre mi chiamò dicendo che era Beck.
"Arrivo" urlai per farmi sentire al piano di sotto.
"Chi è Beck?" Chiese Alex, dopo aver sentito mia madre pronunciare il suo nome.
"Un mio am- o forse il mio fi-" risposi "non lo so, ok?" Risposi leggermente alterata.
"Uh, problemi di cuore" disse Alex.
"Andate via ragazzi, ci vediamo" dissi io cacciandoli.
"È sempre un piacere" disse ironico Alex.
"Tutto vostro" risposi.
Finalmente se ne erano andati. Misi al volo qualcosa di carino, poco trucco, le scarpe e scesi.
"Ciao" dissi io.
"Ehi" rispose quasi ridendo lui.
"Ciao mamma" dissi voltandomi.
"Ciao tesoro, non fate troppo tardi" disse mia madre.
Sorrisi e uscimmo iniziando a camminare.
"Allora" cominciò lui "cosa ti preoccupa?"
"Niente...sono quei giorni in cui ti senti persa" risposi io.
Si voltò verso di me.
"Lo sai che a me puoi dire tutto?" Disse.
"Si, lo so" sorrisi e abbasai un po' la testa perché non volevo che notasse che quando mi guardava negli occhi diventavo rossa ed ero imbarazzata.
Mi alzò la testa con la mano e fui costretta a guardarlo.
Sorrise e sorrisi anch'io.
"Ecco così va meglio" disse lui.
"Ti piacerebbe andare a fare una passeggiata nel bosco" mi chiese.
Pensai subito ai lupi, ma volevo il silenzio e stare da sola con Beck.
"Si, andiamo" risposi.
Ci incamminammo verso il bosco.
Durante il tragitto mi prese per mano.
Quando ero con lui mi sentivo bene, anche se ero io quella che doveva proteggere entrambi, per me lui era uno scudo da tutto, dalle VIP agli Incroci.

You, Me and the WolvesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora