Goddness

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Vidi le loro facce, avevano un espressioni disorientata, sconvolta e impaurita.
"Camille!" Mi chiamò Beck.
La sua voce mi distrasse e persi la concentrazione.
I miei occhi gialli sparirono, ma loro continuavano ad avere la stessa espressione, questa volta però con lo sguardo fisso nel vuoto.
"Camille, non puoi mostrare gli occhi da lupo a tutti!" Disse sottovoce.
Gli raccontai la storia.
"Si ok, effettivamente se lo sono meritato" rispose.
Dopo qualche minuto, distolsero lo sguardo dal vuoto, come se non fosse successo nulla.
"E perché dovremmo?" Ripeterono in coro la frase precedente.
Avevano dimenticato tutto.
"Non sapevo che sapessi anche cancellare la memoria" disse Beck sottovoce.
"Infatti non lo so fare" risposi.
"Comunque pagherai per quello che hai fatto, ti renderemo la vita un inferno" disse Audrey.
"Io non lo direi se fossi in te" disse Beck facendosi avanti.
"Che fa il fidanzatino, ti protegge?" Disse ridendo Joe.
Beck lo guardò in faccia.
"Ringrazia che sono una brava persona" gli disse.
"Altrimenti che faresti?" lo provocò Audrey con la sua voce stridula.
Visto che Beck non rispose, la ragazza le diede uno schiaffo sulla guancia.
In quel momento andai su tutte le furie.
Beck stava capendo cosa stavo per fare o almeno per rifare.
Il mio respiro iniziò a farsi pesante, la rabbia e soprattutto il mio lupo prendevano il sopravvento.
Beck mi prese per mano.
Mi calmai. La parte umana era tornata.
"Andiamo via" disse Beck.
Rivolsi uno sguardo assassino a tutti e due.
Dovevano stare attenti, se non ci fosse stato Beck li avrei sbranati.
Se li avessi incontrati ancora, non so cosa gli avrei fatto.
"Ehi" disse Beck avvicinano il suo viso al mio "calma, quei due non ti daranno fastidio" disse con voce calma .
"Hai ragione è diverso, mi vogliono uccidere, loro e tutti i VIP che lo seguono come cagnolini" risposi.
"Secondo me è più probabile che tu uccida loro" disse ridendo.
Ridemmo entrambi.
"Grazie, così mi sento veramente meglio" dissi ironica.
"Hai paura?" Chiesi io abbracciata a lui.
"Di che cosa?" Chiese lui.
"Di me, di quelli come me" risposi.
Scosse la testa.
"Come potrei? Sei la cosa più bella che mi poteva capitare".
"E tu? Tu, hai paura?" Chiese.
"Con te no" riposi sicura.
Sorrise.
Ci baciammo.
"Credo che dovrei presentarti ai miei genitori" dissi io.
"Si, hai ragione, quando?" Chiese.
"Tra un po', questo periodo sarà difficile" risposi.
"Come vuoi, little wolf" rispose lui.
Eravamo ancora abbracciati.
"Ti prego, non mi lasciare" gli dissi.
"Mai" rispose.
Non so se era riferito all'abbraccio o in generale.
Dopo qualche minuto si staccò.
Prese una cosa dalla tasca.
Si inginocchiò.
"Vuoi essere ufficialmente la mia ragazza?" Mi chiese.
Non esitai.
"Certo" risposi felice.
Ci baciammo e poi mi mise l'anello.
Lo guardai bene, era nero ed aveva la forma della corona d'alloro.
"Forse avresti preferito un diamante o un ru-" provò a dire.
"Ehi" dissi io "è perfetto".
"Perché la corona d'alloro?" Chiesi.
"Perché sei la mia dea" rispose.

You, Me and the WolvesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora