More Than This

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Corsi via, ero triste, ero arrabbiata.
Andai da Beck.
Non ce la facevo più, non ce la facevo più a tenermi tutto dentro.
Scoppiai a piangere.
Beck aprii la porta.
"Camille" disse "stai...stai piangendo?".
Mi asciugai le lacrime.
"Vieni, entra" disse dolcemente.
"Sono stati attaccati" dissi alterata, con le lacrime che ancora mi solcavano il viso.
"Il branco?".
"Si, il branco e sai perché? Perché io sono rimasta con te invece che con loro".
"Non è colpa tua".
"Si che lo è, ed è anche tua".
"Mia?".
"Si, tua. Tu hai messo il mio cellulare in silenzioso e tu mi hai fatto restare qui".                                      "Ma io non vol-".                                                                                                                                                                   "Volevi cosa, Beck?".

Stavamo litigando ormai.
"Volevi questo?".
Gli mostrai gli occhi blu.
"Ti hanno cacciata?".
"No, ho giusto indossato delle lenti a contatto blu. Si, è normale.".
"Bhe...tu hai sempre voluto gli occhi blu".
Gli diedi uno schiaffo sulla guancia, sapete come nei film quando la ragazza si arrabbia.
"È finita" e me ne andai.
Corsi via nel bosco.
Non volevo sentire più nessuno.
Ero rimasta sola, niente branco, niente amici, niente Beck, niente di niente.
"Camille" disse quella voce.
"Chi sei? Cosa vuoi?" Urlai tra le lacrime.
Ero nel bosco, non c'era nessuno e nessuno mi poteva sentire.
"Sai, anche io ero come te" disse la voce.
"Un giovane lupo inesperto e ribelle".
"Si?".
"Si...tutti facciamo degli errori e...".
"E dobbiamo accettare le conseguenze" dissi interrompendo la voce.
"No, non seguire cosa ti dicono gli altri...questo è ciò che dicono le persone che hanno paura di noi. Sii diversa, sii te stessa, sii chiunque tu voglia essere. Sei giovane, forte e determinata, tu puoi conquistare il mondo".
"Grazie, ma tu chi sei?".
"Vuoi saperlo?".
"Certo".
"Sono il motivo per cui sei ciò che sei".
"Il motivo per cui sono ciò c...Adrian!".
"Si".
"Mi hanno trasformato perché avevano bisogno di dei Beta per salvarti!".
"Si".
"Ma io non lo sono più".
"Tu puoi essere anche di più".
"Non credo".
"Continua a combattere e non lasciare che qualcuno di butti giù, che siano gli Incroci o quegli stupidi dei tuoi amici di scuola. Riprenditi ciò che è tuo, ciò che ti spetta".
"E cos'è che mi spetta?".
"Tutto ciò che vuoi".
Dopodiché la voce scomparve.
Tornai a casa.
Mi buttai sul letto e mi addormentai.
Mi svegliai la mattina seguente.
Dovevo andare a scuola, mi preparai, feci colazione e scesi.
Ero veramente rimasta sola questa volta, solo Law mi aveva perdonato, ma lei era ancora in ospedale.
Entrai e chiesi alla prof di cambiare posto.
Quando mi chiese perché le risposi che erano problemi personali.
Vidi Beck. Non aveva più quel sorrisetto ingannatore sul viso, ma un volto triste.
"Bene Camille, c'è un posto vicino ad Audrey".
"Va bene".
Non volevo stare vicino a Beck, anche se significava stare vicino a quella là.
E indovinate, chi c'era dietro? Helen!
E dall'altro lato? Joe!
3 VIP con una fava.
"Cami-" provò a dire beffarda Audrey.
"Stai zitta, per favore" le risposi.
"No sta tu zitta" disse con la vice di una bambina viziata dell'asilo.
Occhi gial- cioè blu, grazie di esistere.
Si ammutolì e rimase zitta come se non fosse successo nulla.
Le lezioni proseguirono fino a quando suonò l'ultima campanella.
Decisi di andare dai Lupi, o meglio da Josie.
Ero fuori al covo.
"C'è nessuno?" Chiesi.
"Azgrid? Josie? Whlei?"
"Oh, guardate chi è arrivata" sentii una voce da dentro l'edificio, se così si poteva chiamare il covo "facciamola entrare, no?".
Qualcuno mi aprii, un uomo.
"Camille" disse maligno.
"Chi sei?".
"Non sai chi sono io? Bhe...sono Sholick" disse pensando di ottenere una qualche reazione sul mio viso.
"Sholick chi?".
"Veramente non mi conosci?" disse confuso.
"No".
"Bene, allora conoscerai loro" disse pensando di apparire come Tremotino di Once Upon A Time.
Aprii la porta.
Azgrid, Josie e Whlei erano legati.
"Lasciali andare" dissi piano.
"E chi me lo ordina? Un'Omega?".
A quel punto mi arrabbiai molto.
Mi trasformai: zanne, artigli, occhi e tutto il resto.
Gli ringhiai contro.
"Ho detto lasciali andare" dissi arrabbiata.
"Ehm...fammici pensar- NO!".
Lo presi per il collo e lo alzai sul muro.
"La-scia-mi...così n-on -res-pi-ro".
"Tu lascia loro e poi vattene da qui".
"S-si ti prego".
Lo lasciai e scappò velocemente. Certo che era codardo.
"Ma chi era?".
"Il servo del capo di una tribù di Incroci".
"Ah" dissi. Pure i servi hanno questi Incroci? Ma che siamo rimasti al 1500?
Li slegai.
"Allora Paul ti ha cacciata" disse Azgrid.
"A quanto pare" risposi.
"Ma tu non puoi essere un'Omega" disse Whlei.
"Perché non posso?".
"Bhe...hai fatto inchinare un lupo".
"E tu come lo fai a sapere? A voi non l'ho raccontato".
"Perché ero io".
"Cosa?".
"Si" risposi il Lupo.
"Tu non puoi essere un'Omega, tu sei molto di più".


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