Tutto taceva nel bosco. Gli unici rumori erano quelli delle foglie sul terreno quando venivano calpestate, le nostre voci e il cinguettare degli uccelli.
"Vieni qui spesso?" Gli chiesi.
"Si, soprattutto quando ho bisogno di pensare" rispose.
"Ah" dissi.
Anche io avevo bisogno di pensare, se soltanto avessi potuto avere un consiglio da un'altra persona che non fosse Paul o Alex, ma non potevo, non potevo dire nulla.
"Oggi sei proprio pensierosa" disse ridendo e voltandosi verso di me come prima.
I ferretti che tenevano i capelli scalati dietro, avevano lasciato una ciocca sciolta vicino all'orecchio.
Beck la mise dietro al mio orecchio e si avvicinò a me, baciandomi per la seconda volta.
Mi sorrise prendendomi per mano.
"Non avere paura, tutto si può affrontare" disse "in due è ancora più semplice".
"Si hai ragione...quindi noi...?" Chiesi incerta.
"Si siamo, sia-" disse interrotto da me che lo baciai di nuovo.
Eravamo imbarazzatissimi, ma ci girammo e continuammo a camminare con un sorriso sul volto e le dita intrecciate.
"Stavo pensando" iniziò lui "noi non abbiamo mai avuto un primo appuntamento, quindi...magari...potremmo andare a cena insieme domani" disse.
"Certo, certo che si" risposi io.
Mentre camminavamo sentimmo dei passi di due persone, ci girammo di scatto e vedemmo che non erano persone ma un animale, un lupo.
"Stai dietro di me" disse lui "non ci farà nulla, se noi non facciamo nulla a lui".
Il lupo sembrava arrabbiato, ringhiava e si avvicinava a noi lentamente.
"No Beck, stai tu dietro di me" dissi io.
"Non ci pensare nemmeno, io-" provò a dire.
Misi una mano davanti al muso del lupo. Lui fece come per annusarmi. Poi feci brillare gli occhi. Beck era dietro di me e per fortuna non mi vide. Il lupo si inchinò davanti a me per qualche secondo poi sempre con la testa abbassata proseguì il suo cammino.
"C-come hai fatto?" Mi chiese.
"Conosco i metodi per addestrare i cani?" Dissi, ma sembrava più una domanda.
"Anche se lo sapessi, varrebbe con i cani addestrati, non con i lupi arrabbiati" disse lui.
"Ok, ok, ok" dissi io "tanto qualcuno lo doveva sapere".
"Sapere cosa?" Mi chiese.
Mi avvicinai a lui, gli stinsi la mano e feci brillare gli occhi.
"Camille" disse lui "i-io sono...cioè...tu sei...ma conosci...?"disse lui.
"Lupo mannaro. Si, ci sono rimasta così anche io la prima volta che ho visto i miei stessi occhi. No, non conosco Scott McCall" dissi io. "Come facevi a sapere ciò che volevo dire?" chiese.
Sorrisi e gli spiegai tutto, dalle Classi di lupo alla la decisione tra Beta e Omega da Adrian a Paul e Alex eccetera eccetera.
"Se ora hai cambiato idea sullo stare insieme..."dissi.
"Camille" disse lui.
"No veramente..." dissi.
"Ti amo. Non mi importa se per metà non sei umana, non mi importa se ti brillano gli occhi e hai zanne e artigli non mi importa se hai sogni strani, non mi importa se dovrai combattare, non mi importa se con le prime lune piene dovremo restare a casa, ma sai una cosa? Io sarò li con te, a stringerti la mano e a dirti che andrà tutto bene" disse lasciandomi senza parole.
Sentii una stretta allo stomaco.
"Io...le tue parole sono...stupende. Io..." dissi.
Mi baciò di nuovo. Avevo capito di aver trovato una delle persone più importanti della mia vita insieme alla mia famiglia e ai miei migliori amici. Però non gli dissi che lo amavo, non ora, non qui: non mi sentivo pronta.
"E poi...sei bellissima con gli occhi dorati...ma del resto tu lo sei sempre" disse "dai ti riaccompagno a casa" disse.
"Si, andiamo" risposi.
Parlammo nel tragitto di ritorno, sempre mano nella mano.
Arrivammo davanti a casa mia.
"Allora ci vediamo domani, ti faccio sapere il ristorante e l'orario dopo" disse.
"Si" risposi.
Si avvicinò e mi baciò.
"Ti amo" mi ripeté. Sorrisi, ma non risposi
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You, Me and the Wolves
Werewolf"Se un anno fa mi avessero detto che invece di fare i conti con i bulli, avrei combattuto contro creature sovrannaturali...bhe, non so se ci avrei creduto." (in revisione)