21.CONFUSIONE

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Dopo che uno dei miei sogni per una volta mi aveva aiutato, riuscii a dormire tranquillamente tra le braccia del mio ragazzo. Per quella notte mi dimenticai momentaneamente di come cora si era comportata con lui il giorno Prima. Solo una cosa non riuscii a dimenticare, la morte di Boyd.

Aprii gli occhi con questi pensieri che mi rientravano in testa in un nano secondo. Girai la testa verso il comodino e guardai l'ora sulla sveglia di Stiles. Le 4:00 e che cazzo.
Perchè mi devo sempre svegliare due ore prima della sveglia, perchè?!

Girai la testa verso il ragazzo che in teoria sarebbe dovuto essere al mio fianco. Indovinate.
Non era lì.

Mi misi seduta sul letto e mi guardai intorno alla ricerca di un minimo segno di vita in casa stilinski. Proprio in quel momento la porta della stanza si aprì con un tonfo. "Già sveglia?" Mi chiese stiles entrando in camera sua.
"Mi spieghi dove diavolo sei stato?"
Chiesi stupidamente, mi ero preoccupata, ma non avevo considerato il posto più ovvio.

"In bagno. A proposito, ti consiglio di non entrarci per un po'" solo in quel momento vidi che aveva una bottiglia di birra vuota in mano.

"Stiles che diavolo fai? Hai diciassette anni, come hai rimediato dell'alcool?"
"Ehm si chiama frigorifero"
"Ah"

Si sedette sul letto di fianco a me e mi guardò negli occhi. "Avevo un solo compito insignificante e ora è morto anche lui" disse con la solita espressione impassibile.
"Fidati non mi sento tanto meglio di te"
Risposi sospirando.

Alzò una mano e con un' innata delicatezza mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Aveva le mani freddissime, il che era molto strano visto che erano sempre calde, al contrario delle mie. Mi scappò un mezzo sorriso a quel gesto e presi la sua mano nella mia facendo intrecciare le nostre dita.

Era raro passare momenti di pace e quando succedeva ero la persona più felice del mondo. Di solito suonava qualche telefono o arrivava qualche messaggio. "Non riesco mai a portarti a cena" disse ridendo amaramente.
"Te l'ho già detto. A me va bene una serata con il cibo di McDonald, seduti sul divano a guardare maze runner"

"Ok fagiolina, credo proprio che faremo così" questo ha letto pure i libri. Ciaone.
"Lo sai che ti amo sempre di più?" Gli dissi a un palmo dalla sua faccia.
"Lo so è difficile non amarmi"
Rispose lui con una faccia fiera, guadagnandosi un pugno amichevole sul braccio.

Sentii il mio telefono vibrare per la millesima volta, ma lo ignorai. I nostri nasi si potevano benissimo sfiorare e i nostri respiri erano fusi l'uno con l'altro. "Comunque dai anche tu non sei male" disse ridacchiando leggermente.
Presto alla sua risata si aggiunse la mia, e non un secondo ci ritrovammo avvinghiati sul suo letto. Le nostre lignue che esploravano l'uno la bocca dell'altro, e i nostri respiri erano spezzati per via della foga del bacio.
Tutto questo finchè lo sceriffo non venne a darci il buongiorno.
Ovviamente è immancabilmente

"Ragazzi! Stiles quante volte ti ho già detto di non prendere la mia birra?! Potrei arrestarti" disse lo sceriffo con tono autoritario e per poco non mi misi a ridere. Pensai a quante volte Noah deve aver tirato fuori stiles dai guai.
"Va be per sta volta chiudo un occhio" disse lui alzando gli occhi al cielo e alla fine uscì dalla stanza borbottando qualcosa che sembrava un "è quello che faccio sempre alla fine"

Approfittai del momento ormai rovinato per prendere il telefono e vedere chi mi stesse cercando così insistentemente. Allison, ovviamente.
La richiamai e misi in vivavoce mentre mi avvicinavo all'armadio di stiles.
"Che fai?" mi chiese il ragazzo.
"Voglio rubarti qualche felpa" risposi con un alzata di spalle e lo sentii sospirare dietro di me.

𝓗𝓲𝓼 𝓔𝔂𝓮𝓼 // 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora