30.SENSI DI COLPA

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Quando tornammo alla clinica veterinaria, al centro della stanza erano state messe tre vasche piene di cubetti di ghiaccio. Proprio come quella in cui avevamo immerso Isaac prima ancora che tutto questo iniziasse.

"Che avete portato?" Chiese Deaton ai miei amici. E non.

"Che avete portato?" Ripetei la sua stessa domanda non capendo di che cosa stesse parlando.
Lydia mi guardò con pena e subito Dopo vidi Allison, Scott e Stiles mettersi le mani in tasca per tirarne fuori ognuno un oggetto diverso.

"Che significa?"
Chiesi sempre più confusa.

"Jane non te ne abbiamo parlato perchè sapevamo che non ti sarebbe piaciuto" parlò Scott quasi vergognandosi di quello che stava dicendo.
A quel punto fu tutto chiaro.

"Non dovrete mica..." dissi indicando le tre vasche, incapace di finire la frase. "Oh no cari miei, mi spiace, ma dovremo trovare un altro modo"

"Non c'è un altro modo" rispose Stiles. Dalla nostra ultima litigata non ci eravamo più rivolti una parola.
"Ma-"

"Io ho il distintivo di mio padre. Jennifer lo ha piegato con la mano e io l'ho ribattuto con un martello. Non è ancora perfetto" il ragazzo continuò a parlare cercando di ignorarmi. Magari non voleva che io insistetti ancora di più, o forse era arrabbiato con me e basta.

"Non deve essere perfetto se ha un significato"

"No ragazzi non vorrete fare sul serio?" Per l'ennesima volta nessuno mi rispose.

"Quando uno di noi diventa cacciatore, forgiamo una pallottola d'argento come giuramento al codice"
Non potevo credere che Allison fosse d'accordo con loro.

"Scott?" Chiesi con voce tremante cercando di esser sostenuta almeno da lui.

"Mio padre ha regalato quest'orologio a mio madre quando l'hanno assunto in ospedale. Diceva che era l'unica cosa che funzionasse tra loro"
Vidi Stiles irrigidirsi. Sapeva forse qualcosa che noi non sapevamo?

"D'accordo voi tre entrerete, mentre tre di noi vi terranno sotto, finchè non sarete... beh morti"

"Eh?" Mi ignorarono ancora.

"Ma chi vi terrà sotto, non dovrà fare solo quello. Dovrà essere qualcuno in grado di riportarvi indietro, qualcuno con un forte legame con voi, una specie di catena emotiva"
Dopo quelle parole capii che non c'era più nulla da fare. Non serviva più a niente insistere è cominciai a camminare verso Scott, si verso Scott.
Era ovvio che Isaac avrebbe dovuto farlo con Allison, in quel periodo si erano avvicinati davvero molto e stavano sempre insieme.

"Jane"

"Mh?"

"Tu vai con Stiles"

Quelle semplici quattro parole mi fecero fermare sul posto. Non mi immaginavo che dopo quella litigata io e lui avremmo avuto ancora una speranza. Anzi, magari non ce l'avevamo comunque.

"Allison, con Isaac e io aiuterò Scott"

Scott assunse un espressione confusa e turbata. Ma era ovvio che prima o poi sarebbe arrivato questo momento. Lui non aveva ancora superato la storia con Allison, ma in qualche modo avrebbe dovuto lasciar correre.
"Va bene" disse il moro con sguardo triste.

Dopo essersi preparati, Allison, Stiles e Scott di posizionarono davanti alle tre vasche. Mentre i miei migliori amici non dissero una parola, Stiles si girò verso di me. "Non posso andarmene così" stava piangendo. Mi prese il viso tra le mani, ma io non lo fermai. Quella sarebbe anche potuta essere l'ultima volta che lo avrei visto.
Nonostante quello che ci eravamo detti e quello che aveva fatto, io lo amavo ancora, e non avrei mai voluto che non tornasse.

𝓗𝓲𝓼 𝓔𝔂𝓮𝓼 // 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora