28.AVEVO BISOGNO DI LEI

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Mi era capitato poche volte nella vita di non riuscire a capire cosa provavo. Non sapevo se ero arrabbiata o no con stiles. Infondo, era stata Lydia a baciarlo, o almeno è quello che avevo potuto sentire. E se fosse andata in modo diverso? E se invece lui avesse baciato lei? Non potevo saperlo.
La cosa che mi fece arrabbiare di più, era stato il comportamento di Lydia.
Quella stessa mattina mi aveva abbracciato ringraziandomi di averle salvato la vita, e ora baciava il mio ragazzo. Pensavo che fosse più intelligente.

Mi alzai da terra con le gambe che non la smettevano di tremare. Non sapevo cosa fare. Avrei potuto entrare e fare una scenata di gelosia, ma non era da me. Avevo deciso che non gli avrei detto niente, avrei fatto finta di non sapere niente. In quel momento i genitori dei miei amici, erano la priorità. Avrei solo perso tempo e voce.

Mi asciugai il viso con le mani, per una volta ero felice di non essermi truccata. Se no il mascara sarebbe colato sulle mie guance e fatto saltare la mia copertura. Volevo tornare a piangere, e mi vergognai per questo. Scott era da qualche parte con Deucalion, lo sceriffo, Melissa e Argent erano ancora prigionieri della Blake. Sarei solo sembrata una bambina. Avevo passato momenti peggiori e un banale problema adolescenziale non mi avrebbe distratto dal mio obbiettivo.

Un'idea mi passò per la testa e decisi subito di metterla in pratica.
Mi allontanai dalla porta degli spogliatoi e mi incamminai verso il piano superiore. Mi fermai davanti ad un'aula a caso e chiamai Lydia al telefono sperando che mi rispondesse.
Se mi fossi fatta trovare nel loro stesso corridoio, la cosa sarebbe sembrava sospetta.

"Jane, hai bisogno?" Di solito non ero così, ma la sua voce mi irritò non appena la sentii.
"Si, incontriamoci nell'ufficio della consulente scolastica, credo che dovremmo parlare con la Morrell"
"Certo arriviamo" detto questo chiuse la chiamata. Un'ultima lacrima bagnò la mia guancia, ma io la fermai a metà strada con il dorso della mano.
Iniziai a camminare verso l'ufficio della consulente scolastica. Le mani mi tremavano e gli occhi mi bruciavano da morire. Sarebbe stato difficile resistere ma dovevo farlo.

Li incontrai esattamente davanti alla porta e solo le loro braccia che si sfioravano, in quel momento potevano infastidirmi. Stiles continuava a scrocchiare le dita delle mani, mentre Lydia teneva lo sguardo basso.
"Ciao" dissi non appena mi raggiunsero.
"Ciao" rispose Stiles un po' titubante.
La biondo fragola non rispose. Evitò il mio sguardo per tutto il tempo.

Aprii la porta dell'ufficio della sorella di Deaton. Non appena entrammo ci accorgemmo che la stanza era vuota e sulla sedia riservata agli studenti, era seduta una ragazza di colore e in carne.
Aveva un viso famigliare ma non riuscii a ricordarmi dove l'avevo già vista.

"Sei quì per la Morrell?" Chiese il mio... ragazzo?

"No per fare ginnastica"

"Tesoro evita il sarcasmo" la interruppe Lydia. Alzai gli occhi al cielo dopo aver assistito ad una delle tante dimostrazioni della sua educazione inesistente. Sentivo lo sguardo di stiles bruciare sulla mia pelle.

"Sai dov'è ora?"

"Se lo sapessi non sarei quì da venti minuti, perciò che ne dite di uscire e aspettare il vostro turno?"

Lydia stava per rispondere in modo brusco come ogni volta, ma io la bloccai prima che potesse emettere qualsiasi suono dalla bocca. "Scusaci tanto, Ma non siamo quì per una seduta-"
"Beh io si, e ho problemi seri su cui lavorare"

Peggio di quattro futuri sacrifici umani e un branco di licantropi alpha assassini?

"Hey aspetta" parlò Stiles portando tutta l'attenzione dei presenti su di lui.
"Tu sei Danielle, la migliore amica di Heather" oh cazzo.

𝓗𝓲𝓼 𝓔𝔂𝓮𝓼 // 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora