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Alessio si lasciò andare sul bancone della cassa.

Aveva uno sgabello a sua disposizione, sarebbe potuto andare a sedersi in una delle sedie attorno ai tavolini che riempivano la sala, invece si piegò sulle ginocchia, sedendosi sui talloni e allungò le braccia sul piano scostando fogli, vari oggetti, post-it, buste, bollette e menù.

Sbuffò, iniziando a ridisegnare, con un dito, i contorni del tatuaggio che aveva sul braccio destro: l'unica testimonianza che gli era rimasta della sua vecchia relazione.

Era passato quasi un anno da quando aveva rotto con Guido e Daniele, quest'ultimo sembrava essere sparito dalla circolazione; alcuni suoi amici, che aveva incontrato per caso nel corso dei mesi passati, gli avevano detto che aveva deciso di cambiare completamente vita, che si era trasferito all'estero, da qualche parte.

E Guido... beh, Guido stava con Mattia, ormai.

Lo vedeva spesso, il tatuatore. Lui e il suo compagno, già dall'inizio della loro relazione, avevano sin da subito iniziato a convivere allo studio di Guido.
Nel giro di poco tempo, avevano addirittura preso casa insieme e, per di più, erano finiti per vivere dalle parti della pizzeria dove lavorava Alessio.

Non erano clienti abituali perché Mattia era un po' geloso e, inoltre, lavorava per la concorrenza: un piccolo ristorantino nei pressi dello studio del compagno. Alessio era ancora innamorato di Guido e quello non era stupido, lo sapeva, ed evitava di entrare nella pizzeria più che poteva, per non infierire ulteriormente nella situazione.

Ma quel giorno, non evitò ed entrò nel locale.

Alessio sobbalzò alzandosi in piedi, facendo scivolare velocemente con una mano la manica della camicia che indossava, a coprire il tatuaggio sul braccio, e sentì le guance infuocarsi mentre Guido faceva il suo ingresso nella pizzeria.

Era bellissimo, come sempre, con i capelli rossicci molto più lunghi nella parte superiore della testa, lasciati liberi, come di rado capitava, di adagiarsi scompostamente all'indietro; nonostante fosse abituato a tenerli sempre prigionieri della sua inconfondibile cresta da punk.

Aveva rasato da poco i lati della testa ed i tatuaggi, solitamente nascosti dai due centimetri di capelli, erano ora ben visibili sulla sua cute.

Indossava una canottiera bianca sopra dei bermuda e delle infradito. Tutta la meraviglia del suo fisico sembrava essere messa in risalto, per essergli sbattuta in faccia come a dire: "Ecco... ecco qua cosa ti sei fatto scappare!".

Sentì gli occhi riempirsi di lacrime e distolse lo sguardo da lui, intercettando Mattia che stava per fare, proprio in quel momento, il suo ingresso nella pizzeria.

-Oddio! Qui si sta da Dio!- esclamò con quella sua vocina insopportabile, riferendosi alla piacevole temperatura dentro al locale, dovuta all'aria condizionata sparata a palla, e lo stupore fece rinsavire Alessio: che diavolo ci faceva lì, Mattia?

Lui non entrava mai nella pizzeria!

-Ciao!- lo salutò Guido con un sorriso e Alessio si sentì infiammare nuovamente le guance, mentre rispondeva al saluto dell'altro con un balbettio.

-Ciao- mormorò Mattia, titubante, e l'altro lo ricambiò con un sorriso imbarazzato.

-Potremmo avere due pizze da portar via, per favore, oppure è ancora presto?- gli chiese, poco dopo, il tatuatore.

Alessio annuì e gli rispose.
-Il pizzaiolo ha già acceso il forno. Come le gradite?- domandò e i due gli diedero l'ordine.

Il giovane voltò loro le spalle, sentendo la rabbia sostituire l'imbarazzo. Probabilmente, visto il loro vestiario e l'ora tarda di quella domenica, stavano rientrando dal mare, e non poté fare a meno di chiedersi se Guido avesse portato con sé Mattia in quel loro piccolo angolo di paradiso sulla spiaggia, quello dove si erano conosciuti loro due e Daniele, poco più di quattro anni prima.

Avevano fatto l'amore dentro una delle grotte, così come, alle volte, era capitato, in passato, anche a loro?

La rabbia gli fece tremare le mani, mentre si recava da Carlo con il biglietto in cui aveva segnato le ordinazioni.

-Tutto bene?- gli chiese quello e Alessio annuì distratto, consegnandogli il foglietto.

Tornò indietro, rifiutandosi di guardare i due negli occhi, mentre quelli non smettevano neanche per un secondo di chiacchierare né di sorridersi e scambiarsi battutine.

Così facendo, la sua attenzione venne catturata dalle mani di Mattia e vide chiaramente l'anello intorno al dito anulare della mano sinistra, la stessa con cui alzò un lembo della t-shirt che indossava per asciugarsi il mento, dopo che si era accidentalmente buttato addosso un po' di acqua, mentre beveva da una bottiglia che aveva tirato fuori dal suo zaino, e Guido lo prendeva in giro per quel motivo.

Mattia scoprì il fianco sinistro e il giovane sentì gli occhi riempirsi, nuovamente, di lacrime.

Si strinse il braccio con una mano, cercando di nascondere ancora di più il tatuaggio che aveva sancito l'inizio della sua relazione con il tatuatore e Daniele, perché Guido era fatto così: era meraviglioso e ti rapiva il cuore, era un amante eccezionale e ti annebbiava la ragione e, nonostante tutto ciò, era anche un tatuatore e... ti marchiava la pelle.

Esattamente come aveva fatto con loro anni prima, allo stesso modo, aveva fatto con Mattia all'inizio della loro relazione; ma non si trattava di qualche disegno astratto, come quello che portava sulla schiena Daniele, né del testo di qualche stupida canzone, come quello inciso sulla sua pelle o chissà che altro... no.

"Sei l'Amore della mia vita" lesse e sentì il mondo tremargli sotto i piedi: era stato uno stupido in attesa... di cosa?

Si era mantenuto paziente, in previsione che tutto tornasse... come?

Aveva persino pensato, con tutto se stesso, che Guido, prima o poi, sarebbe tornato da loro.

Era passato un anno e lui non aveva ancora smesso di amarlo.

Aveva frainteso tutto, era evidente, ma aveva anche creduto fermamente che quella, fosse una specie di prova a cui l'Amore lo stesse sottoponendo, per valutare la reale entità del suo sentimento.

E Alessio sapeva quanto, profondamente, lo amasse ancora.

La rabbia, forse, aveva finito per spegnere i suoi sentimenti nei confronti di Daniele, anche aiutata dall'indifferenza e dalla sparizione di quest'ultimo.

Ma chissà perché, forse per via del fatto che era rimasto gentile con lui, forse perché continuava a essere, ai suoi occhi, l'uomo più bello al mondo; magari proprio perché, tra di loro, le cose si erano spezzate di netto con tanto dolore, ma senza che quello si reiterasse nel tempo, sino a tramutarsi in odio.

E lui ci aveva creduto e ci aveva sperato.

Non era arrivato mai a dare loro il suo prezioso regalo per il loro terzo anniversario, mentre Mattia sfoggiava un anello al dito, quando lui, dai suoi ex, aveva ricevuto solo un cuore a pezzi dopo tre anni di relazione... il suo stesso, cuore a pezzi.

Si morse le labbra e diede loro le spalle, nella speranza che sparissero il prima possibile dalla sua vista... e dalla sua vita, una volta per tutte.

QUANDO TUTTO FINISCE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora