"Dobbiamo parlare di tante cose, faresti meglio a rispondermi."
Alessio sbuffò dopo aver letto l'ennesimo messaggio di Tiziano: spense il cellulare e lo lasciò all'interno dell'armadietto insieme al resto delle sue cose.
Si incamminò fuori dagli spogliatoi sentendo la calzamaglia pizzicargli appena la pelle sulle cosce: dopo un anno, sembrava avesse perso l'abitudine a sentirne l'impronta di nylon contro la pelle.
Tiziano aveva preso a tormentarlo: da un paio di giorni gli mandava circa trenta messaggi al giorno e gli telefonava quasi altrettante volte.
Alessio non aveva mai risposto.
Era assurdo: quella loro relazione era iniziata con tanta complicità e gli era sembrato davvero che, il suo ex collega, gli fosse solidale, che fosse intenzionato ad aiutarlo a conquistarsi il cuore di Carlo.
Non avrebbe mai immaginato di essere entrato nel cuore di Tiziano e che quello si stesse semplicemente approfittando della situazione.
Gli dispiaceva per lui: ma Alessio non ricambiava i suoi sentimenti.
Probabilmente era folle: esisteva al mondo una persona che sembrava in grado di amarlo e lui, la stava rifiutando... per cosa? Per struggersi ancora dietro un amore impossibile?
Perché si cacciava sempre in casini come quello?
Il ragazzo sbuffò nuovamente e prese a percorrere il lungo corridoio che lo condusse in una grande sala che fungeva da disimpegno verso altri corridoi e stanze che si aprivano direttamente nell'ambiente.
Era tutto molto luminoso e caotico: la stanza era di passaggio e per questo sempre affollata da decine di persone. Un gruppetto di ragazzi stazionava nei pressi di una sala da ballo, altri stavano ai piedi della conturbante scala a chiocciola che saliva verso il piano superiore e dalla quale si accedeva ad un soppalco dove, tra gli altri, si trovavano due ragazze che catturarono la sua attenzione, intente com'erano a scaldarsi i muscoli facendo esercizi approfittando della balaustra.
Vide tre bimbetti rincorrersi verso un corridoio volteggiando e ridendo mentre una delle bimbe si stringeva il tutù intorno alle gambe per evitare che colpisse il suo amichetto tra una piroetta e l'altra.
Il pavimento era di colore chiaro e così lucido da riflettere parte dei colori che riempivano la stanza e le pareti apparivano come leggere per via di tutte quelle grandi finestre che la facevano da padrone dando un senso di continuità tra fuori e dentro l'edificio.
Alessio sorrise triste: gli era mancato tutto quello.
Un po' come quando si perde qualcuno di importante nella propria vita, se ne continua a percepire la presenza dentro di sé così come se ne percepisce la costante mancanza fisica.
Ed Alessio si era sentito come menomato, per quasi un anno, proprio per aver rinunciato a quella parte di sé così importante.
-Ehi!- qualcuno gli batté una mano su di una spalla ed Alessio si volse in direzione della voce:
-Kalisa- disse il ragazzo ed un sorriso si aprì sul suo viso:
-Sei qui. I ragazzi ti aspettano- disse.Alessio aggrottò la fronte:
-In che senso?-
-Oh beh, tesoro... il tempo che passa è come musica che stona! Non avrai davvero pensato che ti lasciassi ad "ambientarti"! Sei stato via solo un anno. Ricomincerai da dove hai lasciato--Stai dicendo... che mi hai assegnato una classe?- domandò incredulo il giovane. Kalisa annuì con espressione soddisfatta: -Che classe?- chiese ancora il ragazzo sentendo un principio di panico ricoprirgli la pelle del viso di brividi pungenti:
-Oh... dai! Lo sai che in fondo sono molto buona. Ti ho assegnato una media-Alessio batté le palpebre un paio di volte quasi sotto shock: se ricordava bene cosa intendesse Kalisa con una "media"...
-Ragazzi in età da liceo?-
-Quattordici, diciotto anni, sì- rispose quella soddisfatta:
-Stai parlando di ragazzi da competizione-
-Anche i bambini competono- ribatté la donna scuotendo appena la testa:
-Nella tua scuola, non per davvero. Sono troppo impegnati a sgobbare per competere perché tanto...-
-Avranno il tempo per farlo una volta che avranno imparato a ballare davvero, sì. Non c'è bisogno che mi ricordi quali siano le linee guida della mia scuola di danza. Le ho scritte io- lo interruppe la donna.Alessio scosse la testa infastidito:
-Non voglio competere. Pensavo di essere stato chiaro-
-Chiarissimo, tesoro. Infatti... porterai alle competizioni i tuoi allievi-
-Ho capito cosa stai cercando di fare- ribatté il giovane.Kalisa si portò una mano sul petto con fare elegante, sgranò appena gli occhi e schiuse le labbra con espressione stupita:
-Io?- domandò fingendosi incredula: -E cosa mai starei architettando, io?--Non mi tornerà la voglia di competere guardando altri farlo. Soprattutto, non con ragazzini della media che si trovano nel fiore della propria carriera artistica-
-Stai dicendo che, se ti mettessi a seguire una classe superiore... ti tornerebbe la voglia di gareggiare?-Alessio scosse la testa:
-In entrambi i casi... mi ritroverei a pensare che sono troppo vecchio per essere al loro posto-
-Suvvia, tesorino, non dimenticare che ci sono stati grandi ballerini nel mondo che hanno mantenuto alto il loro nome anche se avevano già compiuto trent'anni-
-Ne ho ventisei, per me è troppo tardi-
-Non se lo volessi-Alessio sospirò e fuggì dallo sguardo indagatore della donna:
-Se lo volessi, Kalisa, so che saresti in grado di fare carte false per aiutarmi. Ma io... non voglio. Davvero, non insistere--Benissimo- disse Kalisa battendo le mani e troncando la loro conversazione: -La tua classe ti aspetta- aggiunse prima di voltargli le spalle e compiere qualche passo lontano da lui.
Alessio scosse la testa e la donna si voltò un attimo prima che il giovane si decidesse di allontanarsi da lì:
-Ah...!- esclamò inclinando appena il capo e sorridendo: -Dimenticavo. Per aiutarti a riprendere il ritmo, ho deciso di affiancati un altro dei miei pupilli-
-Mi hai sostituito?- le domandò incredulo Alessio.Kalisa rise portandosi una mano davanti alla bocca:
-Non dire assurdità, caro. Non vale un centesimo di te, ma... senza te in giro, me lo sono fatta bastare-
-Sei crudele- ribatté Alessio e Kalisa scosse la testa:
-Obiettiva, mio caro. Obiettiva- disse indicandolo con fare melodrammatico prima di voltargli le spalle.Alessio sospirò rassegnato: non era sicuro che tutto stesse ricominciando nel migliore dei modi.
Chiese informazioni ad alcuni ragazzi su dove si trovasse la classe dei suoi allievi: gli indicarono una delle stanze che si aprivano direttamente sulla sala.
Una volta fatto il suo ingresso, Alessio si sentì come catapultato direttamente nel suo passato, come se non fosse mai passato quell'ultimo anno: sentì il suo cuore rallentare i battiti mentre la nostalgia sembrò riempirgli il petto di un peso enorme e quasi soffocante.
Un anno prima era felice, soddisfatto della sua vita lavorativa, della sua carriera artistica, innamorato e ricambiato.
Adesso... la sua vita era un disastro: si sentiva troppo vecchio per riprendere la carriera agonistica e poi... non era quello che voleva. Senza un amore... innamorato, ma non corrisposto.
"Peggio ancora...", pensò: "...innamorato di qualcuno che ama un altro".
Vide alcuni ragazzi seduti sul pavimento interrompere le loro chiacchiere non appena fece il suo ingresso nella sala. Lo guardarono incuriositi ed un paio di loro si fecero sfuggire dei risolini: magari pensavano fosse un nuovo, "attempato", allievo.
Il giovane scosse la testa cercando di liberarla dai suoi pensieri: nella sala erano presenti non più di dieci ballerini. Kalisa non si smentiva mai: entrare a far parte della sua scuola di danza era difficile tanto quanto fare sei alla lotteria.
Venne acceso lo stereo ed Alessio si voltò verso l'angolo alle sue spalle dove si trovava collocato il piccolo impianto.
E deglutì più volte sentendo la bocca farsi improvvisamente asciutta:
-Ciao- lo salutò Javier alzando mollemente una mano nella sua direzione: -...e così... lavoreremo insieme-Il ragazzo si ritrovò a pensare che sì, Kalisa aveva un enorme e macabro senso dell'umorismo...
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QUANDO TUTTO FINISCE
Romance⚠️ Da revisionare. ⚠️ Spin-off di SCRIVIMI SULLA PELLE, leggibile separatamente. E se Alessio alla fine della sua precedente relazione finisse, con il cuore a pezzi, per fare l'incontro della sua vita? Quello unico e irripetibile con l'amore vero. R...