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Fermi, immobili come delle belle statuine, i sei uomini rimasero a fronteggiarsi nel tentativo di comprendere chi di loro avrebbe dovuto macchiarsi dell'ingrato compito di dare il via a... quello.

Ovviamente, tra tanti "forse, potevo, dovevo, volevo", Guido fu il primo a stancarsi di quel reiterato silenzio.
Era furioso: aveva da poco finito di lavorare, e avrebbe di gran lunga preferito impegnare il proprio tempo in ben altre attività, che trovarsi in mezzo a quella specie di duello western.

Lanciò un'occhiataccia al suo compagno, incazzato con lui per aver dato il via a quella missione da crocerossina con Carlo, per poi rivolgere la propria attenzione su Tiziano.
-Tu... cosa sei? Il venditore di popcorn? Lo spettacolo è finito, evaporati- gli disse e Mattia batté un piede a terra, allibito davanti la cafonaggine del suo compagno, che rimaneva un'amabile testa di cazzo in ogni situazione, senza mai smentirsi.

Tiziano aggrottò la fronte, non gradendo le parole del nuovo arrivato.
-Io sto con Alessio- sibilò, pronto a sfogare la sua rabbia sul primo che gli capitasse a tiro, e il tatuatore sembrava si stesse puntando una freccia addosso disegnandosi come favorito.

-Tu?!- domandò incredulo l'uomo. Scosse la testa passandosi una mano tra i capelli, ravvivandosi la cresta: ne tirò le punte morbide verso l'alto con stizza, e Mattia seppe che il suo compagno era davvero incazzato.

-Cosa diavolo ti è passato per la testa?- domandò Guido, ignorando completamente Tiziano e rivolgendosi direttamente al suo ex: -Il tutù ti ha chiuso il culo così tanto da impedire al sangue di arrivare al cervello?-

-Perché devi essere così stronzo?- sbottò il diretto interessato.
-Perché mi sono stancato di fare da pacere tra di voi-
-Mi sembra che tu non ti sia sprecato molto, da questo punto di vista- lo punzecchiò Javier, ma Guido aveva una risposta acida anche per lui.
-Non è mica colpa mia se avete la stessa sfera emotiva di un gruppo di mocciosi dell'asilo! Anzi, no. I bimbetti dell'asilo si prendono e si lasciano ch'è una meraviglia. Voi state ancora qui a rigirarvi i pollici al via, e loro hanno già cambiato fidanzatino venti volte!-

Javier aggrottò la fronte pronto a ribattere, ma Tiziano si intromise nuovamente.
-Dannazione! Alessio sta con me! Dovete restare fuori dalle nostre vite!- urlò.

A Carlo non piacque la reazione del suo ex dipendente: vide il suo viso diventare paonazzo, le vene del collo pulsare sotto la pelle sottile; non temeva che stesse per prendergli un colpo, a essere sinceri... non gli importava, ma non voleva neanche che Guido continuasse a provocarlo a quel modo, con il rischio di scatenare una rissa in pizzeria a meno di quaranta minuti dall'apertura.

-Allora... non è chiara una cosa- disse il tatuatore con voce calma, così controllata da apparire inquietante.
Mattia fece un passo indietro allontanandosi da lui, sospirò e scosse piano la testa mentre il suo compagno riprendeva a parlare. Guido indicò con un dito Alessio, ma si rivolse comunque verso Tiziano: -Quello lì, è il mio ex. È un cretino, emotivo, insicuro pure nelle cose più stupide e io non lo amo più. Resta di fatto che sia una persona che ho amato, ch'è parte di me. Perciò, sì, se dai fastidio a lui... dai fastidio anche a me-

-È assurdo quello che dici! Cosa può pensare il tuo compagno sentendoti parlare così?- gli domandò Tiziano allibito, così sconvolto da quelle parole, tanto che la sua rabbia si smontò di colpo.

Mattia sbuffò nuovamente.
-Questi, ad esempio, non sono affari tuoi. Ma è normale agire in un certo modo, quando all'amore subentra l'amicizia. Peccato che tu sembra sconoscere entrambi i sentimenti- borbottò il ragazzo, e Alessio iniziò a temere che stessero per picchiarsi.

Non si aspettava tutta quella solidarietà da quei due, ma pensò che forse, avevano ragione: lui e Guido si erano amati tanto, il rancore e il tempo avevano guarito le ferite, perché avrebbe dovuto negare l'affetto genuino che lo legava ancora al suo ex?

QUANDO TUTTO FINISCE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora