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Il sole era già tramontato da un pezzo quando Alessio uscì dalla scuola di danza: si strinse nella giacca leggera che indossava sentendo dei brividi di freddo scuotergli il corpo facendogli quasi battere i denti.

Era consapevole del fatto che non ci fosse davvero tutto quel freddo per strada, ma il suo era un tipo di freddo diverso e nulla, neanche un bollente sole estivo, sarebbe stato in grado di scaldarlo in quel momento.

Attraversò la strada a testa china captando con la coda dell'occhio le automobili ferme in attesa al semaforo, giunse sull'altro marciapiede continuando a non alzare gli occhi da terra e tentando di schivare i passanti controllando il loro movimento di piedi.

Sapeva che Javier sarebbe rimasto ancora dentro la scuola sino a sera inoltrata per i suoi esercizi individuali, sapeva che non stava lì nascosto da qualche parte a fissarlo, ma si sentiva lo stesso i suoi occhi addosso, come se si trovasse intento a spiare e giudicare ogni sua più piccola mossa.

Preso dai suoi pensieri, non si rese conto di stare già da un po' a cercare di evitare i piedi di un tizio che gli sbarrava il cammino: si spostava da un lato e quelli gli si ponevano davanti, si muoveva sul lato opposto ed eccoli ancora lì.

Aggrottò la fronte sollevando gli occhi su quei piedi fasciati da scarpe da tennis rosse, sul corpo che sorreggevano ed incontrando il volto dall'espressione contrariata di Tiziano.

-Che diavolo ci fai qui?- gli domandò stupito e l'altro scosse appena la testa rilassando i muscoli del viso:
-Ho bisogno di parlarti, Ale-
-Potevi telefonarmi- Tiziano rise amaro:
-L'ho fatto e non mi hai mai risposto-

Alessio deglutì un paio di volte stringendosi maggiormente nella giacca:
-Come hai fatto a trovarmi? Non credevo di averti detto che la scuola di danza si trovasse qui-
-Non l'hai fatto. Carlo mi ha licenziato, ma usa poco Facebook e lì siamo ancora... "amici"- disse mimando le virgolette accompagnando la parola amici: -Javier l'ha taggato in un post mentre era a lezione, con tanto di posizione. Nello sfondo della foto ho visto te e ho deciso di fare un tentativo.-

Alessio contrasse la mascella: in pratica, doveva ringraziare Javier per aver dato la possibilità al suo quasi stalker di trovarlo.

In quanti altri modi voleva renderlo infelice?

Il ragazzo scosse la testa sospirando mestamente.
-Va bene, sei qui. Ti ascolto- Tiziano si guardò intorno con aria preoccupata, mise le mani dentro le tasche dei jeans che indossava:
-Mi dispiace- disse mentre cercava di schivare le persone che gli camminavano a fianco muovendo le spalle e dondolandosi sui piedi da un lato all'altro.

Non sembrava affatto il luogo migliore per quella loro discussione, ma Alessio non aveva intenzione di rendergli le cose facili e se qualcuno intorno a loro si fosse reso testimone involontario di ciò che si sarebbero detti, non gli importava.

-Per cosa ti stai scusando?- gli domandò con voce atona.

Tiziano si passò una mano tra i capelli: il gesto fu evidentemente un ripiego improvvisato dato che, la mano che aveva sollevato per compiere quel movimento, sembrò ripiegare sui capelli dopo aver tentennato davanti al viso, come se volesse coprirsi, ma cambiando idea all'ultimo secondo.

Alessio sapeva che l'altro si vergognava di ciò che era successo tra di loro: Tiziano aveva cercato di approfittarsi della situazione per tenerlo con sé facendogli credere di essere suo amico e complice.

Rimase a fissarlo per qualche secondo indugiando sui lineamenti marcati del viso, gli occhi scuri, i capelli corti e piegati in una forma d'ordine tutta loro.

Aveva superato i quarant'anni eppure, portava bene i suoi anni ed affascinava con le sue spalle larghe ed il suo look da bello e dannato.

Osservandolo mentre sfoggiava abiti "civili", lontano dal luogo di lavoro dove si aggirava sempre in camicia bianca e pantaloni scuri, gli parve di trovare in lui il prototipo per eccellenza del giovane che faceva girare la testa e palpitare il cuore di tutte le ragazzine affascinate dai romanzi rosa con protagonisti maschili descritti proprio come lui era nella realtà.

QUANDO TUTTO FINISCE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora