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Alessio si tese verso di lui sentendo un braccio del suo amante scivolare dietro la schiena ed avvolgersi intorno ai suoi fianchi.

L'altra mano prese a salire sul petto del ragazzo con tocchi leggeri: i polpastrelli sfioravano appena la pelle riducendo a minimo il contatto.

Le dita si mossero abili sull'addome, prendendo ad accarezzargli la pelle in piccoli cerchi, poi salirono nuovamente verso il petto non dimenticandosi di stuzzicare la pelle rosea intorno ad un capezzolo, mentre la sua bocca gli si faceva vicina e poteva sentire il fiato caldo scivolargli addosso come una carezza mentre le labbra si chiudevano intorno all'altro capezzolo.

Alessio gemette inarcandosi ancora di più: il suo amante lo stava quasi straziando con quell'attesa fatta di piccoli gesti... piccoli, ma pieni di erotismo e lussuria.

Le dita ripresero il loro cammino tracciando il profilo immaginario del collo e della mandibola, sino a concentrarsi sulle labbra del ragazzo tracciandone i contorni.

Alessio strinse una mano intorno al polso dell'altro mentre due dita di questi gli scivolavano dentro la bocca accarezzandogli la lingua che, vogliosa, ne seguiva i movimenti:

-Sei bellissimo- gli disse catturando con i propri gli occhi di Alessio che sembravano infuocati e fabbricanti di desiderio:

-Ti prego...- mormorò il ragazzo e l'uomo abbandonò la sua bocca per andare a stringerli il sedere palpandolo e facendolo gemere di nuovo.

Prese ad accarezzargli la pelle sensibile tra il sedere e la coscia, scese con le dita verso il basso sino ad aprire il palmo e rendere ancora più ampia la carezza sulla sua pelle.

Serrò la mano intorno la parte posteriore del ginocchio conducendo la gamba di Alessio sul proprio fianco, stringendosi maggiormente a lui.

Gli artigliò la schiena con le unghia facendolo urlare e gli infilò la lingua in bocca con prepotenza soffocando le sue proteste.

Le dita presero a farsi strada dentro il ragazzo, prima uno, poi due... sempre più insistentemente, cercando di ammorbidire quella parte tesa e desiderosa del ragazzo.

Alessio sentì il timore scivolare dal suo corpo: era stato ben felice di dirgli di sì, di invitarlo in casa sua, di vederlo iniziare a spogliarsi, denudarsi piano a sua volta con la paura dettata dal non aver più fatto nulla del genere nell'ultimo anno, mentre lo scrutava con gli occhi, quasi a divorare ogni centimetro della sua pelle, pregustando ciò che da lì a poco sarebbe accaduto.

L'aveva fatto sentire importante, desiderato, così come non si sentiva più da... anni. Perché alla fine, con loro, era diventato più un qualcosa di meccanico, qualcosa che "andava fatto" perché loro stavano insieme, erano in tre, ed era impensabile che non facessero sesso.

Il punto era che... lo facevano, ma ripensandoci in quel momento, ripensandoci proprio mentre il corpo vibrava e tremava sotto le attenzioni dell'altro, mentre sentiva quelle dita muoversi dentro di lui sino in fondo nel tentativo di scoprire ed esplorare ogni suo più intimo punto di piacere e quella stessa lingua che accarezzava la sua, la corteggiava dolcemente non tralasciando angoli della bocca che pure erano sensibili a quelle carezze... gli sembrava assurdo di aver creduto nella loro relazione quando, probabilmente mai, aveva provato sensazioni tanto totalizzanti grazie a loro.

Il suo amante gli tirò leggermente il labbro verso il basso con i denti, e sentì un brivido sprigionarsi da quel morso scatenando una scarica di adrenalina che si propagò in ogni angolo del suo corpo.

Sentì le dita dell'uomo abbandonare il suo corpo e non percepì quella che per lui era diventata la famigliare sensazione di... "fine".

Provò qualcosa di nuovo e di totalmente inaspettato: l'ansia dell'attesa, del desiderio che si faceva sempre più disperato... non di finire, ma di continuare.

QUANDO TUTTO FINISCE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora