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Rockefeller Center, Manhattan, New York

Ieri sera i miei genitori mi hanno chiesto come si chiamava Ben di cognome e, quando glielo ho detto, c'è stato un momento di panico generale, poi silenzio e alla fine un sacco di domande. Un disastro totale, però almeno erano contenti.

Insomma, quale genitore non sarebbe felice se la propria figlia iniziasse a frequentare un bravo ragazzo di ricca, anzi, ricchissima famiglia?

Al momento sto andando da Ben. La cosa buona è che mi ci sta portando mia mamma e quindi non devo prendere la metro o andare a piedi. La cosa terribile è che continua a farmi domande su Ben e sulla sua famiglia.

Quando finalmente la macchina accosta, scrivo a Ben che sono arrivata.

Ovviamente io non so dove si trovi il campanello, quindi gli scrivo sempre per quello.

La risposta al messaggio arriva pochi secondi dopo. Ben dice che sta scendendo e mi aspetta all'entrata del palazzo principale.

Mia mamma insiste nell'accompagnarmi fino all'entrata perché vuole salutare Ben e provare a impedirglielo è impossibile, così mi segue fino all'ingresso del Rockefeller Center.

‹‹Potevi vestirti un po' più elegante e carina›› commenta mia mamma mentre aspettiamo.                
‹‹Non vado bene così?›› chiedo.

Non sarò vestita da cerimonia, ma non sono conciata così male. Ho messo un semplice maglione blu lungo fin quasi alle ginocchia e lo ho stretto in vita con una cintura nera. Poi ho messo i collant e i soliti anfibi neri.

Mia mamma odia questo outfit. Secondo lei sembro una suora malata di broncopolmonite e raffreddore.

I capelli concordo con mia mamma, sono in condizioni penose, per questo li ho legati in una specie di chignon disordinato.

‹‹Avresti potuto mettere un vestito un po' più bellino con i tacchi›› suggerisce mia mamma.                 
‹‹Ma non so camminare con i tacchi›› le ricordo.
‹‹Come sei difficile››

Intanto Ben fa la sua comparsa nella sala.

Indossa un paio di jeans neri e un maglione grigio. Ha i capelli un po' scompigliati e, come al solito, trovo che sia proprio carino.

In questo momento vorrei urlare a mia mamma "Vedi, anche lui non è vestito da prima alla Scala", ma non lo faccio perché sono una persona educata e non voglio mettermi in ridicolo davanti a Ben.                                                                                                                    

‹‹Ciao›› mi saluta con due baci sulle guance, ‹‹stai davvero bene vestita così››
‹‹Grazie›› dico arrossendo.
‹‹Buonasera, signora Ferrari›› dice poi rivolto a mia mamma.
‹‹Ciao Ben›› risponde lei, poi si rivolge a me: ‹‹Viene a prenderti papà verso le undici. Va bene?››                
‹‹Si, va bene›› dico.

Prima ancora che mia mamma se ne vada, Ben mi prende per mano e ci addentriamo in quel labirinto che è casa sua.

Quando arriviamo, Matt ci apre la porta. È in pigiama e in mano ha un pacchetto quasi finito di patatine.

‹‹Ciao, Meg›› mi saluta.
‹‹Ciao, Matt›› lo saluto a mia volta.                                                                                 

Ben, invece, lo sta fissando disgustato.

‹‹Ti avevo detto di vestirti e di smettere di mangiare. Sei imbarazzante›› dice Ben a Matt, dopodiché quest'ultimo, dopo aver alzato le spalle, si sposta dalla porta e ci lascia entrare.

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