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Rockefeller Center, New York

E così mi ritrovo a dare ripetizioni di latino al fratello del ragazzo che mi piace.

Non pensavo sarebbe andata a finire in questo modo, dopotutto ero stata invitata per vedere un film, non per fare versioni.

Qualcuno bussa alla porta: di sicuro saranno Ben e Victoria.
‹‹Eddie! Vai ad aprire tu per piacere›› esclama Matt.

Eddie si alza dal divano e corre ad aprire la porta.

Apro una pagina del libro di latino a caso e, visto che è lo stesso che uso anche io a scuola, cerco una pagina che ricordo di aver fatto, in modo tale da non aver problemi con le traduzioni.

Matt, non appena sentiamo la porta aprirsi, mi fa segno di iniziare a parlare.

‹‹Come stavo dicendo…›› inizio, ‹‹il piccheperfetto passivo si costruisce partendo dal tema del supino che troviamo nel paradigma››

In realtà detesto latino e i suoi verbi passivi, ma è la materia più comune quando si tratta di ripetizioni. Di certo nessuno ci avrebbe mai creduto se come materia sceglievamo qualcosa come arte o geografia.

‹‹Ma non è possibile!›› tuona una voce femminile.                                     
‹‹Non so cosa dirti, Vic›› risponde quella che sembra la voce di Ben. 
‹‹Vedi di trovare qualcosa da dirmi allora! Quanto devo aspettare secondo te? Un giorno? Una settimana? 126 anni?››             
‹‹Come devo dirtelo che non ne ho la più pallida idea?!››

Dalla porta della libreria intravedo quella che a quanto pare è Victoria lanciarsi disperata sul divano.

Nonostante fino a poche ore fa abbia nevicato, la ragazza indossa un tubino nero smanicato e un paio di sandali con il tacco altissimo. Tiene in mano una pelliccia lilla che stona con il suo rossetto rosso scuro.

‹‹Ti faccio una camomilla, almeno ti calmi un pò›› le dice Ben leggermente alterato.

Matt e io ci scambiamo un’occhiata confusa, poi scegliamo una versione e ci mettiamo a tradurla.

‹‹Prima devi trovare il verbo e analizzarlo, dopodiché cerchi il soggetto›› gli spiego mentre evidenziamo con il giallo tutti i predicati.

Sentendo la mia voce, Victoria si alza dal divano e si piazza davanti alla porta della libreria.

‹‹Ciao, Matthew›› dice Victoria. 
‹‹Ciao Vic›› le risponde Matt senza degnarla di uno sguardo.                                                                              
Victoria sosta sulla porta per un tempo che mi sembra troppo lungo.

‹‹Vic… Ti ho preparato la camomilla›› dice Ben raggiungendo la ragazza. 
‹‹Sono qui, stavo salutando Matthew›› risponde Victoria.

Ben le passa la tazza fumante di camomilla, poi si accorge della scena che ha davanti. Se non voglio ridere non devo guardare l’epressione sulla faccia di Ben. È a metà tra il “non ci posso credere” e il “mitici”.

‹‹Di che cosa prende ripetizioni?›› chiede Victoria a Ben.                   
‹‹Di mat…›› Ben mi guarda in attesa di un aiuto, poi gli mimo con la bocca la parola latino e gli mostro la copertina del libro, ‹‹…latino. Ripetizioni di latino››                 
‹‹Che schifo il latino›› si limita a dire Victoria bevendo un lungo sorso di camomilla.

Io e Matt cerchiamo di non lasciarci distrarre dagli occhi puntati addosso e continuiamo a tradurre la versione. Più andiamo avanti, più mi rendo conto che Matt e il latino non vanno d’accordo.

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