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Ellis Island, New York

‹‹Via libera, andiamo›› dice Ben affacciato sul soggiorno.

Dato che non riceve nessun feedback da parte mia, ripete la frase.

‹‹Meg, dai, andiamo!›› ripete ancora, questa volta girandosi.

Io sono ancora seduta per terra dietro al fornello.

‹‹Cosa fai? Sbrigati, dobbiamo and-›› dice Ben ritornando dietro al fornello, ma si interrompe quasi subito appena mi vede. ‹‹Tutto bene?››    
            
Mi limito a scuotere la testa senza nemmeno guardarlo.

Il discorso tra Dom e Anne mi ha terrorizzata. Parlavano davvero di me? Da dove non uscirò viva? Sono destinata a morire? Quando?

Ben si siede di nuovo accanto a me.

‹‹Perché devo morire?›› penso a voce alta.
‹‹Ne parliamo dopo di tutta questa cosa. Adesso, per favore, usciamo da qui›› dice serio Ben.

Cerco di aprire un varco tra tutti i pensieri negativi per poter pensare lucidamente. È vero, prima dobbiamo uscire da qui, poi avremo tutto il tempo necessario per parlarne.

Ben si alza da terra per primo e allunga una mano verso di me. La afferro e mi tiro su anche io.
Non so quanto le mie gambe riescano a reggermi, le sento tutte molli.

In generale, mi sento come quando sono in aereo e c’è una turbolenza.

Una volta assicuratosi del fatto che io riesca a stare in piedi, Ben si allontana e va alla porta della cucina. Guarda a destra e a sinistra e, dato il via libera, attraversiamo il soggiorno di soppiatto e usciamo dalla casa.

Quando siamo in ascensore, possiamo finalmente tirare un sospiro di sollievo. O almeno, per ora.

Solo adesso, mentre l’ascensore scende velocemente tutto il grattacielo, mi rendo conto di quello che abbiamo appena fatto: abbiamo appena fatto una violazione di proprietà privata con furto.

Nonostante sia felice per aver compiuto la missione, ovvero recuperare la busta e non farsi beccare, ho le lacrime agli occhi. Ho paura per quello che potrebbe succedermi.

Ben sembra sollevato e anche contento della riuscita del suo piano. Non voglio mettermi a piangere come una stupida e rovinargli il momento. Per fortuna riesco a trattenere le lacrime e ricacciarle dentro.

‹‹Sono contento che il piano sia riuscito e che nessuno di noi sia finito in prigione›› dice Ben.                  
‹‹Già, soprattutto per la seconda parte›› rispondo cercando di sorridere.                                      
‹‹Meg, non preoccuparti troppo per quello che hanno detto i Brown››  
‹‹E’ più facile quando tu non sei il soggetto, Ben››                                
‹‹Lo so bene, ma per ora cerca di non pensarci, sul serio››

Non so che cosa sia, ma in Ben e nelle sue parole c’è un qualcosa che mi tranquillizza sempre.

‹‹Posso chiederti solo un favore?›› dico quando usciamo dell'ascensore.
‹‹Si, dimmi›› risponde Ben.
‹‹Possiamo per ora non farne parola con nessuno del discorso tra Dom e Anne?››                                        
‹‹Solo se tu non fai parola con nessuno di tutto il piano››     
‹‹Affare fatto›› accetto stringendo la mano a Ben.

Appena usciamo dal palazzo e vedo Ely e Tom seduti sul bordo del marciapiede, gli corro incontro.

‹‹Ce l’avete fatta!›› esclama Ely abbracciandomi.
‹‹L’abbiamo ripresa›› dice Ben sventolando la busta, poi la passa ad Ely che la mette nel suo zaino.  

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