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Charleston Grand Palace Hotel, Charleston, South Carolina

Dopo aver concluso il giro al Magnolia, siamo tornati tutti in hotel per finire di fare i bagagli.

Prima di chiudere la valigia, sono riuscita anche a fare un ultimo bagno in piscina.

Al momento, invece, sono seduta sul letto con le gambe incrociate nel vano tentativo di districare il filo degli auricolari mentre rileggo il foglietto firmato Emma Ottavia. Non riesco a capire come faceva ad averlo mio nonno, né tantomeno come abbia fatto a non accorgermi della firma.

Qualcuno bussa alla porta.

Prima di fare qualsiasi cosa, nascondo il foglio sotto al cuscino del letto.

‹‹E' aperto›› dico senza alzarmi dal letto.
‹‹Tra dieci minuti giù nella hall›› dice in fretta Grey facendo capolino dalla porta.

Senza nemmeno aspettare una risposta, il dottore scompare di nuovo.

Non faccio in tempo a riprendere il foglio, che qualcun altro bussa alla porta.

‹‹E' aperto›› ripeto rinascondendo il foglietto.                                                                                                                                       
‹‹Cosa ti ha detto Draper al Magnolia?›› mi chiede Ben entrando nella stanza. 
‹‹Ciao›› lo saluto con tono freddo.
‹‹Ciao. Cosa ti ha detto?››

Sono tentata dal dirgli un sacco di bugie solo per farlo innervosire, invece scelgo di dirgli la verità.

‹‹Mi ha semplicemente parlato della sua città e del Montana, poi mi ha chiesto di come sono finita in America e della scuola. È di tuo gradimento il nostro discorso?›› dico.
‹‹Solo questo?›› chiede Ben diffidente.
‹‹Questo e qualche commento sul Magnolia. Fine››    
‹‹Mh, va bene››

Rimaniamo alcuni istanti a fissarci, entrambi sosteniamo lo sguardo dell'altro con aria di sfida, fino a quando non realizzo che tutto ciò è una cavolata e io devo controllare se ho preso tutto.

‹‹Adesso ho da fare, quindi se non ti dispiace, interromperei questa sfida di sguardi›› dico alzandomi dal letto. 
‹‹Prego, fai quello che devi›› risponde rimanendo lì, in piedi davanti al letto.

Non volevo risultare tanto fredda, ma non riesco a fare altro.

Dato che Ben non accenna ad andarsene, decido di ignorarlo completamente.

Faccio un veloce giro di ricognizione di tutta la stanza aprendo ogni cassetto, antina e armadio per controllare che non abbia lasciato nulla in giro. Ci sono solo tre cose che sono ancora sparse per la stanza: il cellulare, gli auricolari e il foglietto di Emma Ottavia, tutti e tre sul letto.

‹‹Già che siamo qui ti do il tuo biglietto›› dice Ben passandomi la mia carta d'imbarco per la prima classe.
‹‹Grazie›› dico appoggiandola di fianco allo zaino.

Ben mi fissa ancora per alcuni secondi nei quali cerco nello zaino il passaporto, poi si gira come per andarsene. Ne approfitto per recuperare il foglietto sotto al cuscino e infilarlo nello zaino senza destare sospetti.

Ben, prima di uscire, si ferma davanti alla scrivania a guardare qualcosa.

‹‹Questa è bella. Dove l'hai presa?›› dice con tono indifferente prendendo in mano la rosa blu.                  
‹‹Me l'ha regalata Draper›› dico senza degnarlo di uno sguardo.
‹‹Cosa, scusa?!›› chiede Ben quasi sorpreso. ‹‹Come sarebbe a dire che te l'ha regalata Draper?››         
‹‹ Offrire spontaneamente con l'intenzione di fare cosa gradita; donare››
‹‹Lo so cosa vuol dire regalare››
‹‹E allora qual è il problema?››
‹‹Draper››

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