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Charleston Grand Palace Hotel, Charleston, South Carolina

Entro nella cabina armadio con l'accapatoio sperando di non sgocciolare troppo per terra. Per tutto il tempo che ho impiegato a fare la doccia non ho fatto altro che ripensare al bacio di Ben.

Sono al settimo cielo.

È stato qualcosa di incredibile, qualcosa di... di... wow.

È stato perfetto.

Mentre mi guardo intorno trasognante all'idea che Ben mi abbia baciata, noto che le lancette dell'orologio segnano le otto passate.

Io dovevo essere a cena mezz'ora fa!

Prendo un vestito rosso lungo fino al ginocchio e lo metto insieme a un paio di All Star bianche.

Dopo essermi pettinata in fretta, torno nella cabina armadio a prendere una borsetta bianca che non uso da una vita, ma che porto sempre dietro perché "è elegante e sta bene con tutto", come dice mia mamma.

Sento il campanello suonare di nuovo, così cerco di sbrigarmi.

‹‹Arrivo!›› esclamo.

Raggiungo la porta e la apro.

‹‹Siamo molto in ritardo›› dice Ben serio.
‹‹Okay, hai detto che avresti trovato una scusa›› 
‹‹Non l'ho fatto, quindi muoviti. Ce la inventiamo strada facendo››

Detto ciò, Ben mi afferra per il polso e mi trascina fuori dalla camera. Corriamo verso l'ascensore, ma ovviamente è occupato. Al posto che aspettarlo, Ben preferisce farmi correre giù per tre rampe di scale.

Quando sto per andare in iperventilazione, per fortuna, vedo la sala da pranzo in fondo al corridoio. Ora possiamo rallentare, anche se Ben non sembra farlo. Così mi ritrovo costretta a correre ancora fino a che non varchiamo la soglia della sala.

Come il resto dell'albergo, questa stanza è enorme. Le pareti sono bianche con delle grandi vetrate che danno sulla spiaggia, dal soffitto pende un lampadario di cristallo e tutta la sala è occupata da tavoli rotondi con delle lunghe tovaglie bianche e tovaglioli blu scuro.

In piedi, davanti ad un tavolo rotondo non molto distante da noi, c'è il dottor Grey.

‹‹Si può sapere che fine avete fatto voi due? È più di mezz'ora che vi aspettiamo!›› ci rimprovera il dottor Grey incrociando le braccia.

Mi volto verso Ben. Spero davvero che abbia pensato ad una scusa.

‹‹Emh... Il fatto è che...›› balbetta Ben.

Dai, trova una scusa. Sbrigati, perché io non ho idee.

‹‹Il fatto è che?›› chiede ansioso Grey.

Ben si gira verso di me e io scuoto impercettibilmente la testa.

‹‹Lord Voldemort ha cercato di ucciderci›› dice infine Ben.

Non ci posso credere. Mi ha rubato l'idea.

‹‹Sei pessimo a mentire, ragazzo›› dice Grey cercando di non mettersi a ridere. ‹‹Andate a sedervi che è meglio››

Io e Ben prendiamo posto al tavolo che ci indica Grey.

Al tavolo, oltre a noi tre, ci sono altre persone tra cui Pierre.

Di fianco a Pierre c'è una ragazzina con i capelli scuri e lisci che le arrivano fino alle spalle e l'aria leggermente annoiata. Credo sia Martine, la figlia di Pierre. Di fianco a lei, c'è una donna sui trent'anni, che da seduta supera di vari cenimetri Pierre. Ha i capelli biondissimi e lunghi e gli occhi azzurri. Dopo di lei, ci sono tre posti vuoti, quelli per me, Ben e Grey. Dopo le tre sedie, ci sono una ragazza e un ragazzo più o meno della mia età.

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