Capitolo 1 "Quella notte"

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Voldemort aveva la bacchetta puntata contro un uomo. Era appena entrato in una casa di Godric's hollow, una casa che doveva essere protetta da un incantesimo ma che era stata affidata alla persona sbagliata. Quel codardo traditore di Peter... si era unito a Voldemort per paura... non meritava la nobile casata di Grifondoro. Sarebbero stati meglio senza di loro.
"Lily! E' lui, prendi Harry e scappa!" urlò l'altro uomo, quello che cercava di fronteggiarlo.
Aveva capelli corvini e occhi di un dolce color mandola, contornati da degli occhiali circolari. Era bello... Molto bello. Un sacco di ragazze morivano dietro a James Potter. Lui però aveva perso la testa per un'unica ragazza. La sua Lily Evans, perennemente ciclata, ma sempre bellissima. Gli aveva rapito il cuore fin dal primo sguardo.
Voldemort alzò la bacchetta. Ucciderlo? A che pro? Era disarmato... non poteva combattere. Meglio schiantarlo... i genitori di Harry Potter avrebbero sofferto molto di più vivi, senza il loro amato figlio, che morti con esso. E lui si sarebbe divertito a sentire le urla della lurida sanguemarcio che era Lily Evans. Lily Evans... la donna dagli occhi verdi e i capelli rossi. Corse in camera di suo figlio, dopo aver visto suo marito accasciarsi a terra, privo di sensi. Voldemort la seguì, fin troppo facile.

Entrato nella camera del bambino lui fissò la donna.
"Spostati, stupida." disse con voce fredda.
"Mai. Tutto ma non Harry. Prendi me, ma non lui." disse la donna, in lacrime.
Proprio mentre l'uomo aveva alzato la bacchetta sul lettino del bambino le si era messa in mezzo. Fu costretto a schiantarla. La morte era troppo semplice, sofferta troppo poco. Quanto erano stupide le persone... soffrire più per la morte di una persona a te cara che per la propria.
"E ora a te, piccolo di casa Potter." disse Voldemort e puntò la bacchetta verso il bambino, pronunciando l'anatema che uccide.
Fu un attimo. Un secondo dopo un lampo di luce verde vide tutto nero e realizzò... Lui, Voldemort, non era morto, ma era meno del più miserabile dei fantasmi. E tutto per colpa di un poppante.*

Nella notte si udì un urlo agghiacciante e un pianto, tremendo.
"Non... Io... dovevo proteggerlo, Jamie!" urlò la donna accasciandosi a terra. Lacrime amare scendevano dal suo bel viso, che non avrebbe mai più sorriso. Il suo Harry se ne era andato e con questo anche la sua vita. Perchè la sua vita non aveva senso senza il suo bambino. Il corpo del piccolo era ricoperto da sangue... una visione orribile.
"No... non tu. Io aveva giurato di proteggervi." disse lui, accasciandosi vicino alla donna.
Una figura, barcollante, si avvicinò a loro ma avrebbe anche potuto ucciderli, non avevano la forza di combattere, in quel momento.
"J... James?" domandò l'uomo con voce roca, come se fosse scoppiato in un pianto silenzioso.
"Sirius!" urlò la donna e si alzò, barcollante, per poi cadere tra le braccia dell'uomo.
"Lils..." disse lui, sorreggendola.
"Harry... Io... non l'ho protetto. Ho fallito." urlò lei, rivolta anche a suo marito.
Sirius si sentì quasi svenire. Era rimasto in piedi solo per impedire alla sua migliore amica di cadere con lui, in senso letterale e figurato. Doveva essere forte, per i suoi amici.
"No... Lils... io dovevo proteggerlo, non tu. E' per questo che mi avete nominato suo padrino." le disse Sirius, travolto dalle lacrime. Lui piangeva in modo silenzioso. Ci aveva fatto l'abitudine a causa dei suoi genitori e di tutte le torture.
Sirius lasciò Lily tra le braccia di James, che aveva trovato la forza di alzarsi.
"Dovremmo... Dovremmo prenderlo, no?" chiese Sirius con un forza che nemmeno credeva di avere.
"Fa-Fallo tu... io non posso." disse James stringendo Lily tra le sue braccia. Non posso... come se per Sirius fosse semplice. Inspirò profondamente e poi si affacciò sul lettino del bambino... del suo Harry, del suo figlioccio, del suo orgoglio.
"Va bene... vediamo cosa... posso... cosa..." mormorò lui e poi, con le mani che tremavano, cominciò a ripulire il bambino dal sangue.

"Feppato?" chiese una voce sottile sottile. Inutile dire che in quel momento tutte le forze che aveva abbandonarono Lily che svenne sulla spalla di suo marito. James si appoggiò alla porta per evitare di svenire e Sirius cadde per terra, alzandosi poi immediatamente.
"Jamie?" chiamò, fissando con aria spaventata il bambino. Quella cosa non era decisamente normale.
"Sirius... io non... non so che dire... tiralo fuori e io penso a far risvegliare Lily." disse lui ma non ce ne fu bisogno. La donna aprì gli occhi di scatto.
"Harry!" esclamò alzandosi rapidamente.
"Feppato!" urlò nuovamente il bambino. Sirius, tremante, prese il piccolo Harry tra le sue braccia. "Feppato? Mamma nanna e me bua!" aveva esclamato il bambino.
"Questa... non è una cosa normale..." disse James.
"Non mi importa se è normale o no. Mi basta sapere che mio figlio è vivo." disse lei, prendendolo tra le braccia e baciandolo. Gli scostò i capelli, rivelando una cosa terrificante.
"Ne-nemmeno quella è normale." disse Sirius. Sulla fronte Harry aveva una cicatrice a forma di saetta arrossata.
"Direi proprio di no." disse James.
"Fermi... Voldemort. Dobbiamo andarcene. Andiamo a Grimmauld Place, lì dovremmo essere al sicuro." disse Sirius e i coniugi Potter annuirono. Avrebbero pensato là a cosa fare ma ora dovevano andare al sicuro e portare via Harry.
Si smaterializzarono con la bacchetta per poi entrare immediatamente nella casa ereditata ma odiata e mai utilizzata da Sirius Black. Ma come luogo sicuro... quello sicuramente era il migliore, non ne aveva dubbi.
Si sedettero sui vecchi divani polverosi e si fissarono.
"E ora?" chiese James.
"Ho già scritto a Remus, sta arrivando. Con lui vedremo di capirci qualcosa in più. Poi andremo da Silente." disse Lily. Era incredibile come riuscisse a mantenere il sangue freddo in certe situazioni. "Ora però non lascio solo Harry." aggiunse la donna e James le passò subito il figlio, che si era addormentato tra le sue braccia,
"Merlino!" esclamò Sirius. "Questo bambino non avrà vita serena, temo." aggiunse e James annuì, sospirando.
"Non capisco... Come diavolo ha fatto a sopravvivere?" sbottò poi l'uomo, fissando suo figlio.
"Non lo so... Ma mi basta sapere che è vivo." disse Lily.




*Okay, so bene che Harry è riuscito a sopravvivere grazie al sacrificio e alla morte di Lily. Ho però pensato che Harry, nei Doni della Morte, dice una frase dove rivela a Voldemort che gli altri sono protetti da lui perchè lui si è sacrificato per proteggerli e, anche se non è morto, ne aveva tutte le intenzioni e quindi gli altri maghi restano difesi. E' su quest teoria che si basa la mia ff... sul fatto che anche se Lily non è morta il suo sacrificio resta visto che lei era pronta a morire. Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, un bacio.


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