"Preso tutto?" chiese Lily per l'ennesima volta.
"Mamma... Ho preso tutto." ripeté Harry, alla stazione.
"Mi mancherai... Vedi di prendere quel boccino e di cominciare a cacciati nei guai." disse suo padre abbracciandolo.
Harry abbracciò anche Remus e sua madre. Poi si rivolse al cane nero che li aveva accompagnati.
"Ciao... Anche tu mi mancherai, felpato." disse accarezzandolo.
Lui emise un piccolo guaito.
"Andiamo Sir... Sei proprio da diabete." disse piano, ma lo abbracciò, stretto.
"Ciao anche a te Hermione." la salutò Lily. Insieme salutarono sul treno, alla ricerca di Ron.
I giorni volarono letteralmente tra compiti, quidditch e pozioni Antilupo esplose, di nuovo, stavolta perché avevano esagerato con la lunaria.
Se Harry aveva quasi fatto invidia a suo padre durante la sua prima partita con la seconda lo aveva fatto rimanere letteralmente senza fiato. Era riuscito a prendere il boccino, contro tassorosso in soli cinque minuti. Non era nemmeno riuscito a raccontare a Sirius visto che i suoi compagni di squadra lo avevano preso e avvolto in una bandiera di Grifondoro. Harry aveva quasi paura che il suo padrino si offendesse per la poca considerazione..."Dio Black! Smetti immediatamente di strimpellare con quell'affare o te lo spacco in testa!" aveva urlato Lily, esasperata.
"E' anche casa mia Evans!" rispose lui. Lily era parecchio irascibile da quando Harry era ripartito.
Sirius invece era convinto di imparare a suonare la chitarra che Harry gli aveva regalato suonandola come gli andava.
"Okay! Harry manca a tutti, lo so! Ma non mi sembra un buon motivo per discute ogni dieci minuti, non trovate?" chiese Remus, esasperato. Era immerso nella lettura del libro che gli aveva regalato Harry. Parlava di incantesimi difensivi di livello auror, davvero interessante. Un incantesimo per nascondere le cicatrici gli sarebbe stato utile... le sue si potevano nascondere, al contrario di quella di Harry, causate da magia oscura. Non l'avrebbe mai usato però... Harry si sarebbe offeso a morte. Si ricordò di una volta in cui Harry l'aveva letteralmente commosso.Il piccolo Harry aveva circa quattro anni e stava seduto sul divano, accanto a Remus. Continuava a guardare le sue cicatrici, mettendolo a disagio, come gli succedeva sempre quando qualcuno e guardava e, in casi normali, se ne sarebbe andato con una scusa... ma quello era Harry. E non se ne sarebbe mai andato con una scusa.
"Come le hai fatte?" chiese il piccolo Harry, guardandole.
"Io... ehm... un orso." aveva risposto Remus restando sul vago. Harry lo guardava, riuscendo a captare le bugie nonostante la tenera età.
"Va bene. Fingo che tu abbia ragione perchè poi se mamma sa che hai detto una bugia si arrabbia." aveva detto, innocentemente. "Io e te siamo uguali, zio Lunastorta." aveva aggiunto poi accarezzando prima la sua cicatrice e poi quelle dell'uomo.
A Remus era servito tutto l'autocontrollo che era capace di possedere per non scoppiargli in lacrime davanti. Nella sua stanza, però, aveva riflettuto sulle parole di Harry, arrivando ad avere gli occhi lucidi. Era vero. Non era più l'unico sfregiato di Grimmauld Place. Si ricordò dei ragazzi che da bambino lo chiamavano in quel modo... sfregiato... e lo facevano soffrire. Si chiese se ci fosse stato qualcuno con il coraggio di chiamare Harry sfregiato dopo ciò che aveva passato.Hermione stava parlando con i genitori di Harry e Remus, realmente curiosi di sapere il suo andamento a scuola. Lily sapeva bene cosa voleva dire avere dei genitori che non ti chiedono niente della scuola e aveva deciso che si sarebbe occupata lei della parte scolastica di Hermione.
Era appoggiata alla parete della guferia, con Harry affianco.
"Guarda un po' chi c'è qua!" disse una voce antipatica. Malfoy era appena comparso davanti allora.
"Una nata babbana e il suo ragazzo... lo sfregiato." disse lui e con un ghigno li sorpassò.
Remus venne attraversato da un brivido e guardò Harry, pronto a rassicurarlo. Si stupì di trovarlo con un sorriso... Un sorriso malandrino.
"Oh... caro Malfoy... ti brucia ancora che Grifondoro sia prima nella classifica della coppa del quidditch? Pensi che chiamandomi sfregiato, smetterò di giocare e di battervi?" chiese Harry, sempre con un ampio sorriso disegnato sul viso.
Malfoy e i suoi amici se ne andarono, parlottando tra di loro e ghignando in modo malevolo.
Hermione scoppiò a ridere.
"Harry... io ti adoro." disse lei, ridendo.
Remus lo fissava, davvero orgoglioso. Lui non era mai stato capace di ribellarsi a quale genere di insulti... quelli che secondo lui erano veri. Ed Harry, una volta, glielo aveva confessato che anche lui si sentiva come se fosse marchiato.
"Dobbiamo tornare a fare i compiti, Harry." disse poi Hermione e salutarono i signori Potter e Remus.Sentire di nuovo quella voce antipatica, così simile a quella del padre, aveva scosso qualcosa in Sirius. Era davanti all'albero genealogico della sua odiata famiglia. La vocina di Harry gli risuonava nelle orecchie.
"Quindi tu avevi un fratello?" gli chiese il bambino.
"Sì, ma non andavamo d'accordo. Non andavo d'accordo nemmeno con i miei genitori."
"Mi dispiace Sir. Come mai?" domandò Harry, studiando l'albero.
Sirius pensò a cosa dire. -Perché veneravano l'uomo che vuole ucciderti?- no, grazie. Harry non avrebbe apprezzato. E se avesse cominciato a pensare che anche lui era dalla parte di Voldemort? Non l'avrebbe sopportato.
"Pensavano che Voldemort avesse ragione, vero?" gli chiese il bimbo di circa nove anni.
"Come...?" mormorò Sirius.
"Beh... La casa ha ovunque i colori di serpeverde e... Ho trovato alcuni libri... Oscuri... Nella biblioteca, che parlavano di quanto Voldemort fosse grande. Inoltre sei impallidito. So fare due più due." gli disse Harry, ancora concentrato sull'albero.
"Sei davvero sveglio, Harry." disse Sirius, a fatica.
"Se vuoi possiamo far finta che sia io il tuo fratello più piccolo." disse Harry guardandolo con gli occhioni da cerbiatto.
"Non facciamo già finta che io sia tuo zio?" chiese lui, senza nascondere un sorriso.
"Ma noi non facciamo finta! E comunque... Più che uno zio tu sei un secondo papà per me." aveva detto Harry prima di abbracciarlo. Sirius era rimasto tutta la sera ammutolito, senza rivolgere la parola a nessuno, a pensare alle parole di Harry. A quelle parole che anche a più di due anni di distanza riuscivano a strappargli un sorriso.
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La famiglia Potter
FanfictionE se in realtà fosse andato tutto diversamente? E se Lily e James non fossero morti, quella notte? Questa è la storia di cosa sarebbe successo, secondo me, se Harry fosse cresciuto con i suoi genitori e i malandrini... Se Voldemort, quella notte, no...