Dopo un po' di tempo Harry sentì bussare.
"Ciao Harry!" esclamò Remus entrando.
"Ciao Remus. Cosa ci fai qua?" chiese lui.
"Volevo parlarti." disse Remus.
"Di cosa?" chiese.
"Sei pronto? Agitato?" domandò.
"Un pochino." rispose Harry.
"Ecco... io ti volevo ringraziare di quello che hai fatto per me in questi anni..." disse lui.
"Per cosa?" chiese sorpreso Harry. "Per il cioccolato?" aggiunse sorridendo.
"Anche. Per avermi accettato. Mi sei rimasto accanto tutto questo tempo, e davvero Harry... Ti ricordi quando me lo hai portato la prima volta?" chiese lui.
"Sì." rispose Harry con un sorriso."Tu mi hai detto che non ti piaceva più il cioccolato. So che mentivi." disse lui con un sorriso.
"E perchè avrei dovuto? E comunque... come fai ad esserne sicuro?" chiese Harry.
"Lo hai fatto perchè sai che il cioccolato mi fa stare meglio e comunque... non penso che non ti piaccia il cioccolato visto che è anni che per il tuo compleanno chiedi a tua madre di farti la torta al cioccolato." disse Remus.
Harry arrossì.
"Mi mancherai." disse Harry.
"Anche tu. Davvero tanto." disse lui.
"Assicurati che papà e Sirius non brucino la casa." disse Harry.
"Lo farò." disse lui. Insieme scesero per cena.Dopo cena Harry andò a dormire presto. Appena entrò nella sua stanza però sentì subito bussare.
"Ehi... so che ti hanno già salutato tutti ma mancavo io." disse lui.
"Mi potevi salutare anche domani." disse Harry.
"Non preoccuparti." disse Sirius. Sembrò un po' titubante.
"Ehm... Harry ho un regalo per te." disse porgendogli uno specchio.
"Cos'è?" chiese curioso.
"Prova a dire il mio nome nello specchio." disse Sirus.
"Sirius Black." esclamò convinto Harry.
"Ciao Harry." disse Sirius estraendo dalla giacca un altro specchio identico. Nello specchio di Harry comparve il volto di Sirius.
"E' il vostro specchio gemello!" esclamò Harry abbracciandolo.
"Potrai usarlo per comunicare con noi." disse lui con un sorriso triste.
"Grazie Sir! Mi mancherai tanto." disse Harry.
"Anche tu." rispose Sirius. Harry continuò a tenerlo stretto in un abbraccio ma Sirius insistette per lasciarlo dormire e andò in camera sua."Bacchetta?"
"C'è."
"Calderone e ingredienti base per pozioni?"
"Ci sono."
"Libri e..."
"Mamma ho tutto, possiamo andare." disse Harry trascinando il suo baule verso la porta. Lily aveva ricontrollato tutto già tre volte e ora rischiavano di fare tardi. Remus, James, Harry e Lily si smaterializzarono a King's cross, con la versione canina di Sirius. Mentre camminavano verso la barriera del binario 9 e 3/4 trovarono una famiglia di capelli rossi.
"Ma come raggiungiamo il binario?" chiese Harry.
"Corri verso la barriera, non fermarti e non aver paura di andare a sbattere." disse James. Harry inspirò profondamente e poi prese a correre verso la barriera tra il binario 9 e 10. Chiuse gli occhi prima dello scontro che però non avvenne. Harry aprì gli occhi e trovò proprio davanti a sè l'Hogwarts Express.
"Hogwarts Express in partenza." disse una voce.
Lily, che aveva raggiunto il binario, abbracciò Harry.
"Scrivimi appena arrivi Harry." disse baciandolo con le lacrime agli occhi.
"Sì mamma. E sì papà, farò tanti scherzi a Minnie da parte vostra." disse visto che James aveva aperto bocca. Poi abbracciò anche Remus e infine fece dei grattini sulla testa a Sirius.
"Vado... Ciao, vi voglio bene." disse avviandosi sul vagone.
"Non cacciarti in troppi guai, amore." disse Lily salutandolo, con la voce rotta. Harry annuì, sorridente e salì sul treno.Cercò uno scompartimento libero che, fortunatamente, riuscì a trovare e si sedette. Presto un ragazzo dai capelli rossi bussò alla porta.
"Scusami, il treno è pieno, posso sedermi?" chiese il ragazzo.
"Ma certo." rispose Harry.
Lui si sedette e lanciò uno sguardo alla cicatrice di Harry.
"Sei davvero Harry Potter?" chiese, non riuscendo a trattenersi.
Harry annuì appena.
"Wow. Ti ricordi qualcosa di quella notte?" domandò.
"Solo una forte luce verde." disse Harry, desiderando di cambiare argomento.
"Oh..." mormorò Ron. I due si misero a parlare di tutto ciò che gli passava per la testa.
"E così tu hai cinque fratelli e una sorella?" chiese Harry.
"Sì. E tu?" domandò lui.
"Io sono figlio unico. Abito con i miei genitori, mio zio e un amico di famiglia." disse Harry con un sorriso.
Vennero interrotti da un ragazzo che bussava.
"Scusate... avete visto un rospo?" domandò.
Loro scossero la testa.
"Continua a scapparmi." disse sull'orlo delle lacrime.
"Vedrai che lo troverai." lo confortò Harry.
"Sì... allora ciao." disse il ragazzo uscendo.
"Non so di cosa si lamenti... se io avessi portato un rospo farei di tutto per perderlo. Anche se io non posso proprio parlare. Mi sono portato Crosta. Sai con una famiglia numerosa come la mia non ci possiamo permett..." ma arrossì e non finì la frase. Harry, personalmente, non ci trovava niente di male nel non potersi permettere un gufo o un gatto."Non preoccuparti. Sai io ho vissuto tutta la vita chiuso in casa, i miei genitori dicono che per me era pericoloso uscire..." disse Harry alzando le spalle.
Presto vennero di nuovo interrotti, stavolta da Hermione che entrò nel loro scompartimento.
"Ciao Harry. Avete visto il rospo di Neville?" chiese.
"No, glielo abbiamo già detto." rispose Ron.
"Oh, sapete fare magie?" chiese lei, visto che Ron aveva la bacchetta in mano.
"Io conosco un incantesimo per far diventare giallo Crosta, me l'ha insegnato George.
Per il solo del cielo ed il fior di corallo, stupido topo diventa giallo." disse Ron.
Non successe niente.
"Io ho provato alcuni incantesimi e mi sono riusciti tutti. Ho anche imparato i libri di testo a memoria, spero che basti. Ho fatto letture approfondite e ho scoperto che sei citato in un sacco di libri. Io vado, arrivederci." disse la ragazza uscendo.
"Ehm... tu non hai imparato i libri a memoria, vero?" chiese Ron preoccupato. Harry negò.
"Volete qualcosa da mangiare?" chiese la strega del carrello.
"No... io ho questi panini." disse Ron con aria sconsolata.
Harry lo guardò e poi prese un po' di tutto, Ron lo fissò con tanto d'occhi.
"Prendi ciò che vuoi." disse scartando la cioccolata.
"Sicuro?" chiese. Harry annuì, convinto e insieme presero a mangiare.
"Harry..." sentì una voce chiamarlo dalla tasca del cappotto.
"Chi ti chiama?" chiese Ron.
"Oh... è lo specchio gemello di mio padre." disse Harry estraendolo.
"Papa? Cosa c'è?" chiese.
"Volevo sapere come ti trovavi." disse lui.
"Salve signor Potter." salutò Ron
"Lui è un mio amico, Ron Weasley." disse.
"Un vero piacere Ron." disse Lily, che era comparsa nello specchio con James.
Si misero a parlare del più e del meno quando sentirono bussare di nuovo alla porta dello scompartimento.
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La famiglia Potter
FanfictionE se in realtà fosse andato tutto diversamente? E se Lily e James non fossero morti, quella notte? Questa è la storia di cosa sarebbe successo, secondo me, se Harry fosse cresciuto con i suoi genitori e i malandrini... Se Voldemort, quella notte, no...