Hermione si asciugò le lacrime. Doveva sbrigarsi.
"Mostrami James Potter." disse con voce ferma, considerando il momento.
"Harry... Oh, ciao Hermione." disse James, sorridendo. Hermione si sentì quasi male guardando Lily, alle spalle di James negli occhi. Erano troppo simili a quelli di Harry, di suo fratello.
"Harry dov'è?" chiese lei, capendo che c'era qualcosa che non andava.
"Dovete venire. Immediatamente." disse lei, mentre delle nuove lacrime facevano capolino.
"Ma... Harry?" ripetè James.
"Harry... Voldemort... Non ho potuto fare niente." farfugliò lei. I signori Potter assunsero color cadavere.
"Dov'è mio figlio, Hermione?" chiese Lily, perdendo ancora colore.
"Io non posso fare niente. Andate dalla McGonagall e ditele di portarvi al terzo piano... per Harry. Io e Ron vi aspetteremo lì, non c'è tempo di spiegarvi tutto via specchio, ma muovetevi, vi prego." Hermione aveva parlato con fermezza, nonostante avesse le lacrime a bagnarle il viso, con un tono di voce dolce ma che non ammetteva repliche, lo stesso tono che spesso aveva Harry.
"Veniamo subito." disse Lily, chiudendo la comunicazione.
"Che cosa è successo?" chiese subito Remus, preoccupato per il colore di Lily. La donna scoppiò si sorresse sulla spalla del marito.
"Harry." rispose James, semplicemente. Remus capì subito.
"Vengo anche io." disse subito Sirius.
"No." tentò James, con voce tremante.
"Trasfigurami i capelli Remus, muoviti."
"Non abbiamo tempo di discutere. Muovetevi." disse Lily.Usarono la polvere volante per raggiungere lo studio di Minnie, che si ritrovò sconvolta nel vedersi arrivare Remus, Lily, James e il cugino della ragazza.
"Hermione ci ha contattati. Ha detto di raggiungere lei e Ron Weasley nel corridoio del terzo piano, per Harry. Sa cosa vuol dire?" chiese James.
La professoressa sbiancò.
"Che sarà meglio muoversi." disse sbrigativamente e li condusse per la strada. Era pallida. James non ricordò di averla mai vista in uno stato del genere."Lily?" chiamò una voce. Lily si voltò, vedendo Piton.
"TU! Non ho tempo per te, lasciami in pace." rispose lei, voltandosi. James non tentò nemmeno di commentare in modo pungente, limitandosi ad un'occhiataccia.
"Lily, aspetta. Cosa ci fai ad Hogwarts?" chiese lui.
"Non sono affari tuoi e non ho tempo. Mio figlio sta probabilmente duellando con il tuo gran maestro, quindi lasciami andare da lui." disse lei con una smorfia.
"Non sono più un mangiamorte..." tentò Piton, debolmente.
"Sai una cosa Sev-Piton? Se ci tieni così tanto seguimi, ma non ostacolarmi o sfurierò su di te tutta la mia frustrazione, invece che su Voldemort." disse lei, con disprezzo. Piton scosse la testa, limitandosi a seguire Lily.Remus, Sirius-John, Lily, James e Severus seguirono la professoressa McGonagall che li condusse all'ingresso di un corridoio dove Hermione e Ron li aspettavano impazienti. La ragazza aveva le lacrime agli occhi e il ragazzo sembrava aver visto un fantasma.
"Che cosa è successo?" chiese la professoressa McGonagall. Il gruppo era stato raggiunto da Silente, che finalmente aveva degnato della sua presenza, tornando a scuola.
"LEI!" urlò Hermione e James, Sirius, Remus e Lily rimasero sconvolti notando che non si riferiva a Piton ma... a Silente. Il preside era infatti comparso dietro di loro, come se sapesse già cosa stava accadendo.
"Io?" chiese Silente.
"Scommetto che lei sa cosa sta succedendo! E' stato tutto un suo piano, fin dall'inizio! Se Harry sarà... sarà... sapete cosa intendo. Se lo sarà io la riterrò responsabile, professore." disse Hermione, con disprezzo. I suoi occhi erano assottigliati dalla rabbia.
"Scommetto che Harry sta bene. Sarà sicuramente all'altezza della sua sfida..." disse Silente.
"Scommetto? E' questo che conta per lei la vita di mio figlio? Una scommessa?" chiese Lily, urlando.
"Portaci da mio figlio, Silente, e... se gli sarà successo qualcosa... non vorrai essere nei tuoi panni." disse James.
Tutto il gruppo riuscì a raggiungere la stanza delle pozioni, finalmente.
"HARRY!" urlò Lily. Suo figlio era lì, svenuto, completamente sanguinante.
"Harry può finalmente ricevere visite ma solo..." cominciò Madame Pomfrey, uscendo dall'infermeria per andare nella sala d'attesa.
"Perfetto." la interruppe Hermione, alzandosi come una furia dalla sedia per entrare nella stanza.
"... uno per volta." concluse l'infermiera, indispettita.
"Ehi!" disse James. Era davvero pallido, fin dalla notte di due giorni prima.
"Lasciala andare..." mormorò Lily, sbadigliando.
"Ma..." mormorò lui.
"E' da due notti che non dorme perchè è preoccupata per Harry. Prima lo vedrà prima potrà andarsene a letto." disse lei.
"Hai ragione..." disse James. Lily era seduta sulle sue gambe, mezza addormentata, mentre Remus e la versione dai capelli rossi di Sirius erano, appisolati, su due sedie accanto alla loro.Madame Pomfrey uscì di nuovo dall'infermeria.
"Harry dice che non lo disturbate ma vedete di non esagerare con le domande..."
"Grazie a Dio." disse Sirius-John, alzandosi di scatto.
"La ringrazio, miss Pomfrey." disse Remus, con educazione.
"Di niente, signor Lupin."
Harry era steso, sorridendo, stanco, ma con gli occhi che brillavano. Hermione aveva gli occhi lucidi ma sorrideva. Sembrava non essersi accorta che i malandrini erano entrati, proprio come Harry, troppo presa a ridere.
"E così ho mantenuto il giuramento, signorina Granger, soddisfatta?" chiese lui, con la vena sarcastica che accompagnava spesso il suo tono, soprattutto se parlava con Sirius o suo padre.
"Davvero soddisfatta, signor Potter. E sono davvero contenta che lei abbia seguito le mie istruzioni." disse Hermione.
"La logica è più utile della forza... non erano le sue istruzioni, miss Granger." disse lui, sorridendole."Harry!" esclamò Lily, mentre i suoi occhi cominciavano a farsi lucidi. Suo figlio era lì, pallido e dimagrito, naturalmente, ma era vivo.
"Mam..." rispose lui ma un attimo dopo vene travolto da suo padre che lo abbracciò strettissimo.
"Mi sei mancato anche tu papà, ma eviteresti di strangolarmi?" chiese Harry.
"Oh, certo." disse James, ma appena si spostò Harry venne stritolato da Sirius."Zio..." disse lui.
"Mi hai fatto preoccupare tantissimo!" gli urlò Sirius nell'orecchio.
"Hai appena ucciso i miei poveri timpani innocenti, zietto adorato." disse Harry che, tuttavia, aveva un bel sorriso. "Ciao Remus? Non mi saluti nemmeno?"
"Ma certo! E non ti azzardare mai più a fare un cosa del genere!" disse lui, ancora pallido.
"Esatto. E soprat..." cominciò Lily."Per favore, non ho la forza di sopportare un'altra ramanzina." disse Harry, guardando Hermione.
"Potevi morire!" trillò lei, mentre un'altra lacrima era sull'orlo di uscire. "Io... vi lascio soli. Harry avrà tanto di cui parlarvi. E io ho tanto sonno da recuperare. Rimettiti fratellino." disse poi, lasciando al suo migliore un abbraccio molto delicato.
"Ciao, Hermione."
"Torno domani con Ron. Arrivederci signori Potter, signor Lupin e signor...?" chiese riferita a Sirius.
"Evans." disse Harry, al suo posto. Hermione annuì per poi uscire, con un sorriso."Harry." mormorò Lily, dopo qualche secondo in cui nessuno sapeva bene cosa dire.
"Lo so..." disse lui, abbassando lo sguardo. "So che vi ho fatto preoccupare, che c'è mancato poco e io avrei perso la vita, e che non avrei mai dovuto farlo. Lo so. Ma non potevo permettere che Voldemort si impossessasse della pietra... che lui tornasse ad uccidere. Non potevo permetterlo e la mia vita non... non è importante come quella di centinaia di persone che probabilmente si sono salvate. E se siete arrabbiati... o delusi, io lo capisco, davvero."
"Harry... noi non siamo ne' arrabbiati, ne' delusi." disse Lily, con dolcezza, guardando il figlio negli occhi."Davvero?" chiese Harry alzando lo sguardo.
"E come potremmo esserlo? L'hai detto tu stesso, con il tuo coraggio hai salvato centinaia di vite." disse James sorridendo al figlio.
"Come potremmo essere arrabbiati con te dopo che hai battuto Voldemort per salvare il mondo?" chiese Sirius, anche lui sorridente.
"Non dovevi farlo, è vero. Ma questo solo perchè non era compito tuo ma di altre persone, a quanto pare meno sveglie di un undicenne." disse Remus, con dolcezza.
"Tre." lo corresse Harry. "Senza Ron ed Hermione non ci sarei mai riuscito."
Lily si sedette sul letto, accanto al figlio.
"Ti va di raccontarci cos'è successo?" chiese la donna.
"Ma certo."
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La famiglia Potter
FanfictionE se in realtà fosse andato tutto diversamente? E se Lily e James non fossero morti, quella notte? Questa è la storia di cosa sarebbe successo, secondo me, se Harry fosse cresciuto con i suoi genitori e i malandrini... Se Voldemort, quella notte, no...