"Bacchetta?" chiese Lily.
"Ce l'ho, mamma." disse Harry, con la voce evidentemente scocciata.
"Io... io sono preoccupata." disse lei.
"Se lascio qualcosa a casa me lo potete mandare, quindi non vedo il problema." disse lui.
"Harry... tesoro, mi devi giurare che quest'anno non farai niente di pericoloso. Niente Voldemort, pietre filosofali... insomma. Niente di pericoloso." Mormorò Lily, tenendo Harry fin troppo stretto per le spalle.
"Mamma... ma così sarebbe come chiedere a papà e a Sirius di non fare gli idioti."
"Harry, ti prego. Sono seria. Non fare niente che possa mettere a rischio la tua vita."
"Ci proverò." disse Harry, nonostante non suonasse come qualcosa di molto rassicurante.Arrivarono insieme alla stazione, seguiti da Sirius e Remus, e incontrarono la famiglia Weasley.
Ron era seguito da sua sorella, Ginevra, che salutò timidamente Harry.
Ron ed Harry si salutarono allegramente, e, tra uno scherzo e l'altro, rimasero per ultimi ad attraversare la barriera.
"Chi arriva ultimo è un serpeverde!" esclamò Ron, cominciando a correre con il carrello.
Harry riuscì a superarlo, ma il suo urlo di trionfo si trasformò in una smorfia di dolore quando finì a schiantarsi contro la barriera del binario nove e tre quarti.
"L'abbiamo perso." borbottò Ron, rimettendosi in piedi.
"I nostri genitori sono lì dentro, aspettiamoli." disse Harry a Ron.
"E se non possono tornare?" domandò Ron.
"I tuoi hanno una macchina, giusto? La ford anglia, quella volante..."
"SH!" lo zittì Ron.
"Scusa. Dovremmo aspettarli vicino a quella, poi loro chiameranno i miei genitori." disse Harry, tranquillamente.
"Forse ho un'idea migliore..." lo interruppe Ron.Sua madre lo aveva sempre detto che i geni di James avrebbero influito negativamente, prima o poi, su Harry. Lo aveva sempre detto. Infatti, Harry cancellò molto rapidamente i suoi sensi di colpa quando prese posto sulla Ford Anglia, accanto a Ron. Suo padre e il suo padrino, invece avevano sempre detto che Harry alla fine sarebbe stato costretto ad accettare la sua natura di malandrino e ad infrangere la sua perenne aria di innocenza e che, sicuramente, si sarebbe divertito molto di più che a salvare il mondo o a prendere bei voti. Ed in effetti... fu esattamente così che andò. Mentre volava con Ron sulla Londra babbana, con quel senso di adrenalina addosso che aveva solo durante le partite di quidditch, si sentì libero e cominciò a capire come mai suo padre e Sirius adoravano infrangere le regole (e la legge).
"Sai Ron, i babbani non sono abituati a vedere una macchina volante, non so se capisci." gli disse Harry.
"Oh, giusto." disse lui, schiacciando il tasto dell'invisibilità. Passarono così il pomeriggio, a bordo della Ford Anglia, ridendo al pensiero della faccia che avrebbe fatto Hermione quando le avrebbero raccontato tutto ciò che avevano combinato in nemmeno un minuto di scuola.
Sarebbe impallidita e li avrebbe sgridati, Harry lo sapeva.Finalmente la videro. La loro Hogwarts. Un brivido di soddisfazione attraversò le loro espressioni, soprattutto quella di Harry. Nessuno, nemmeno i malandrini, erano mai arrivati a scuola a bordo di una macchina volante, e avevano anche avuto l'aiuto di suo nonno, Fleamont Potter, per gli ingressi trionfanti.
Ma si sa, i momenti più belli sono destinati a finire, soprattutto quando sei Harry Potter e sembra che il fato ti si rivolga contro da tutta la vita."Harry, abbiamo un problema!" esclamò Ron. "NON FRENA!"
Ron cominciò a sbandare a destra e sinistra, fino a che l'auto non si fermò di colpo, urtando qualcosa.
"Pensi che siamo andati addosso alle mura?" chiese Harry pulendo il finestrino appannato.
"Non credo... Oh, è solo un albero." disse Ron, tranquillizzandosi.
"Ron... Ron penso che questo sia il Platano Picchiatore." disse Harry, immobilizzandosi. Lo riconobbe. I rami erano esattamente come Remus, Sirius e suo padre glieli avevano descritti. In quel momento capì quale sarebbe stata la prossima regola che avrebbe infranto. Un bel giro alla stramberga strillante. Era da quando aveva memoria che sognava di visitarla ma in famiglia si erano rifiutati di dirgli dove si trovasse per evitare qualche idea stupida e lui non aveva mai avuto il tempo di setacciare in modo attento tutto il cortile di Hogwarts, l'anno prima.
In un attimo i rami dell'albero cominciarono a trattare la loro macchina come se fosse una pentolaccia.
"MISERIACCIA!" urlò Ron mentre l'alberò sbalzò via l'auto che rotolò a terra. Ron ed Harry ebbero appena il tempo di uscire con i loro bagagli e i loro animali che l'auto richiuse le portiere e, come se avesse un'intelligenza autonoma, se ne andò."Harry la mia bacchetta! Guarda la mia bacchetta!" protestò Ron, alzando verso Harry la bacchetta spezzata.
"Ringrazia il cielo che quello non sia il tuo collo. Comunque, mi dispiace, amico." disse lui, realmente desolato. 'Pendi nota Harry: annegare o soffocare la tua parte da malandrino prima che lei finisca per farti annegare o soffocare.'
"Poteva andare peggio." mormorò lui e Harry lo guardò, alzando il sopracciglio.
"Tipo?"
"Poteva esserci quel pipistrello cresciuto di Piton..." osservò lui.
Harry sgranò gli occhi, osservando la figura dietro Ron. 'Ecco, la mia fortuna colpisce ancora.'
"Ron..."
"E' dietro di me, vero?" chiese lui, chiudendo gli occhi.
"Posso sapere cosa ci facevate, Potter e Weasley, a bordo di una macchina volante?" chiese Piton con la sua solita voce strascicata.
"Buonasera, professore." disse Harry, forzando un sorriso.
"Fidati Potter, la sera sarà molto più buona per me che per lei e il signor Weasley."Dieci minuti dopo Ron ed Harry si trovavano nell'ufficio di Piton, a testa bassa, mentre il professore li guardava furente.
"... e inoltre avete danneggiato un albero che si trova nel territorio della scuola da prima che voi nasceste." concluse il suo monologo Piton. 'Beh, precisamente da nove anni prima che io nascessi... e dubito che a Remus dispiaccia troppo...' disse Harry tra se' e se'.
"Penso che abbia fatto più male a noi." osservò Ron con la bacchetta rotta ben nascosta nella tasca interna.
"Oh, lei dice, signor Weasley? E lei, signor Potter, cos'ha da dire? Immagino che suo padre, quella testa vuota, le abbia raccontato tutto di quell'albero, giusto? Magari vantandosi anche di..." fece un attimo di pausa. "Se voi foste alunni della mia casa allora sareste già stati espulsi a quest'ora."
"Tuttavia non è così, Severus. E sarò io a decidere la punizione dei miei alunni." disse la professoressa McGonagall.
"Ma... Minerva..."
"Nessun ma, Severus. E voi, ragazzi, venite con me. Scriverò alle vostre famiglie e decideremo una punizione. Andate nella vostra sala comune, troverete qualcosa da mangiare." disse la professoressa, mentre uscivano insieme dalla stanza."Professoressa... visto che l'anno non era ancora iniziato non c'è bisogno di togliere punti a grifondoro, vero?" chiese Harry. Lei fece un mezzo sorriso.
"No, Potter."
"Andiamo Harry, prima che cambi idea." disse Ron, avanzando rapidamente.
"Un'ultima cosa, professoressa..." disse prima di correre dietro a Ron. "Potrebbe iniziare la lettera specificando che sono vivo e in salute? Non voglio procurare un infarto a mia madre il primo giorno di scuola... anche se... penso che dopo le vacanze di Natale ritornerò in una bara, almeno che mia madre non decida di portarmi via..."
"Spero proprio di no, Potter, o dovremmo trovare un altro cercatore." disse lei, scuotendo la testa. Quel ragazzino... non era ancora riuscita ad inquadrarlo. Non aveva ancora capito se fosse più calmo di entrambi i genitori o peggiore di una fusione di entrambi. Ma aveva capito fin dal primo istante che il figlio di Lily Evans e James Potter le avrebbe portato parecchi grattacapi, e per un periodo aveva immaginato che il ragazzo avrebbe sofferto di bipolarismo. Cosa di cui in effetti, soffriva, in parte. Harry sapeva essere dolcissimo ed educato, un vero e proprio cerbiatto, per poi trasformarsi in una furia che, sicuramente, nessuno vorrebbe avere come nemico, nemmeno l'oscuro signore, come aveva dimostrato l'anno prima.
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La famiglia Potter
FanfictionE se in realtà fosse andato tutto diversamente? E se Lily e James non fossero morti, quella notte? Questa è la storia di cosa sarebbe successo, secondo me, se Harry fosse cresciuto con i suoi genitori e i malandrini... Se Voldemort, quella notte, no...