Capitolo 43 "La Stramberga Strillante"

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Harry rispettò la promessa che aveva fatto ad Hermione, una volta tornato a scuola, ma prima trascinò alla stramberga strillante un'altra persona. Harry si era sempre sentito in colpa per non aver mai rivelato a Ron la condizione di Remus così, dopo quel Natale, aveva deciso di farlo. Ron era il suo migliore amico, in fondo.
"Dove siamo?" domandò Ron, pronunciando Lumos. La sua bacchetta illuminò la zona polverosa.
"Alla Stramberga strillante..."
"COSA? Prima mi porti dentro un albero che ci ha quasi ucciso e poi mi dici che è per arrivare dove? Alla Stramberga strillante, ovviamente! Tu lo sai che si dice che sia infestata, vero?"
"Non è infestata, Ron, puoi stare tranquillo. Semplicemente ci viene un licantropo per trasformarsi."
"Cavoli, tu si che sai come tranquillizzare."
"Beh, veniva, a voler essere precisi."

"Harry... perchè mi hai portato qui?"
"Perchè sei il mio migliore amico!" rispose lui, come se fosse ovvio.
"Già, perchè sono il tuo migliore amico. Ora sì che ha più senso!"
"Uff. Io ed Hermione stiamo lavorando ad una cosa."
"Bene... e avete bisogno di qualcosa?"
"No, ma sarei felice se tu decidessi di aiutarci."
"Di cosa si tratta? Perchè se stiamo parlando di pozioni sappiamo entrambi che non sono molto adatto."
"Sì. Parliamo di pozioni. Si tratta di una pozione per Remus, o meglio, per la sua condizione..."
"Di cosa parli Harry?"
"Remus è un licantropo."

La bomba era stata sganciata. Ron sgranò gli occhi.
"Un... un licantropo? Intendi un vero licantropo?"
"Sì, Ron, un vero licantropo."
"Di quelli che si trasformano alla luna piena?"
"Sì, Ron."
"Di quelli che sbranano le persone?"
"Io non credo che Remus abbia mai sbranato nessuno..."
"Di quelli che... aspetta è un licantropo e si chiama Remus Lupin? Licantropo McLicantropo?"
Ron scoppiò ridere. "Se mi stai facendo uno scherzo io ti..."
"Nessuno, scherzo, Ron. E' la verità."

"Così quando lo scorso Natale Fred e George hanno parlato dei licantropi hai detto la verità per non far scoprire la verità? Beh, complimenti amico, molto astuto!"
"Grazie, Ron. Sono felice che tu non l'abbia presa male."
"Male? Insomma, mio padre mi ha raccontato dei licantropi. Sono persone che si trasformano contro la loro volontà. Non è colpa di tuo zio. Solo... non invitarmi a casa tua la notte della luna piena, d'accordo? Una volta mia sorella ha avuto un brutto scontro con un lupo mannaro e da ciò che ci ha raccontato non sembrano estremamente socievoli." Ron rabbrividì e Harry rise, felice del fatto che Ron l'avesse presa così bene.
"Tranquillo, ti assicuro che non ci scontreremo mai con la versione trasformata di Remus." Ron borbottò qualcosa che sembrava avere a che fare con la sfortuna di Harry, poi spalancò gli occhi.
"MERLINO! Quindi quell'imbecille di mio fratello si è messo a parlare di quanto fosse giusta una legge contro i licantropi davanti a un lupo mannaro? Io lo uccido!"
"No, Ron, fermo." lo bloccò Harry, visto che lui si stava avviando all'uscita.

"Non devi dirlo a nessuno, ti prego. Neanche ai tuoi fratelli."
"Io... hai ragione, scusa. Ovvio che non glielo dirò. Siamo amici, no?"
"Uno dei motivi per cui te l'ho detto è che io ed Hermione stiamo cercando di creare una nuova evoluzione della pozione Antilupo. Ti va di aiutarci?"
"Sbaglio o la pozione antilupo è da MAGO?"
"Non sbagli. Ma..."
"Ci sto. Siete i miei migliori amici e se c'è davvero qualcosa che posso fare per aiutarvi lo farò."
"Grazie, Ron. Sei il migliore."
"Ne sono consapevole."

"Ho trovato un libro nella biblioteca di casa che consigliava di portarla in un posto dove la luce della luna fosse diretta. Per adesso però il calderone e gli ingredienti si trovano nella schiena della strega orba."
"E' per questo che mi hai portato qui. Perchè credi che sarebbe il posto più adatto."
"Già. Che ne pensi?" Ron sospirò.
"Penso che dovremmo trasformare questo letto a baldacchino in un bel divano rosso e oro, e che poi dovremmo piazzare un tavolino dopo aver ripulito a modo i pavimenti. Lì ci appoggeremo le pergamene. Vedi poi quell'armadietto scassato? Lo aggiusteremo e sarà una perfetta credenza per gli ingredienti, in più aggiungeremo una piccola libreria per i vostri libri, riguardanti pozioni e non. Non trovi anche tu?"
"Penso che non sapevo che ti intendessi così tanto di arredamento."
"Divertente." fece Ron. "Adesso andiamo a prendere quella pozione, la portiamo via io e te, non voglio che Hermione rischi l'espulsione."
"Si, signor capitano!"

Harry e Ron impiegarono diverso tempo a trascinare il calderone colmo di boccette con gli ingredienti, alla stramberga strillante, soprattutto a causa del mantello. Dato che l'ora del tramonto era già passata erano stati obbligati ad utilizzarlo per evitare di essere scoperti. Una volta tornati nella vecchia casa abbandonata avevano immediatamente risistemato l'armadietto, come aveva consigliato Ron, per poi chiuderci con cura dentro tutti gli ingredienti e le lacrime della fenice di Silente. Avevano poi depositato i libri sul vecchio letto e avevano deciso di tornare lì la mattina dopo, con Hermione, per poter risistemare le ultime cose e rendere quel posto un'ottima zona dove poter passare il tempo.


"Non sapevo ti intendessi di arredamento, Ronald. Sono tutte delle ottime idee, comunque..."
"Sempre con questo tono sorpreso..." le fece notare lui, arrossendo appena.
Subito dopo colazione, sfruttando l'ora di buco che i tre ragazzi avevano, si erano precipitati alla Stramberga e, sotto guida ferrea di Ron, avevano trasformato quel vecchio posto polveroso in un'ottima stanza dove poter lavorare alla pozione.
Alla fine dei lavori il vecchio letto a baldacchino era stato ingrandito e aggiustato, in modo che ci fosse posto sufficiente per tutti e tre i ragazzi. Avevano poi disposto delle mensole per i libri, non troppo in alto, in modo che potesse arrivarci anche Hermione, che era più bassa di Ron ed Harry. Hermione si era occupata di aggiustare l'armadio, togliendoci le ante e rendendolo più amio, in modo che diventasse il posto perfetto per il calderone, e poi Ron aveva anche portato un paio di stendardi di grifondoro da appendere alla parete e aveva aggiustato un vecchio tappetto rendendolo rosso e oro. Harry aveva infine ripulito il camino e, ricordandosi delle indicazioni di suo padre, si era diretto nelle cucine di Hogwarts e aveva preso del cibo da mettere in uno degli armadietti aggiustati nella vecchia Stramberga. Avevano impiegato circa cinque giorni, tra tutti i loro impegni, a riordinare completamente il posto ma alla fine tutti concordarono che ne era, decisamente, valsa la pena.


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