Capitolo 13

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YURI
L'atteggiamento di Kamile mi sta facendo impazzire in questo periodo.
Poche ore fa sembrava stesse andando ad una condanna a morte e ora sprizza gioia da tutti i pori.

"Non è perfetto questo vestito?" afferma entusiasta indicandomi il suo acquisto.
"Sì ti starà d'incanto" replico abbozzando un sorriso.
Lei mi guarda per alcuni secondi e nei suoi occhi percepisco una luce diversa.

"Come mai hai cambiato umore in così poco tempo?" domando guardandola con attenzione.
"È lo shopping terapeutico" replica lei avviandosi verso l'uscita.
La seguo e insieme ritorniamo in auto.
"Sì è fatto molto tardi sarà meglio tornare a casa" afferma lei guardando l'orologio.

Annuisco e metto in moto la macchina per poi sfrecciare lungo le strade di Istanbul.
Accompagno Kamile a casa per lasciarle il tempo di cambiarsi e torno alla mia villa, dove mio padre Ilker mi attende.

"Figliolo bentornato" afferma lui appena apro la porta di casa.
"Papà, è tutto pronto?"domando guardando le decorazioni intorno a me.
" Sì figliolo, va a cambiarti tra poche ore inizia la Festa"replica lui dandomi una pacca sulla spalla.

Annuisco e mi dirigo in camera.
Prima di vestirmi decido di fare una doccia calda per sciogliere la tensione che mi accompagna da troppo tempo.
Il getto d'acqua calda mi rilassa e mi fa scordare per alcuni minuti tutti i problemi che mi affliggono.

Sto fallendo, sono un buono a nulla e ne sono consapevole.
Ho sempre creduto di avere tutto sotto controllo ma la mia convinzione mi ha portato a sbagliare sempre.
Kamile non mi ama me ne sono accorto e non capisco cosa ancora la tenga legata a me.

Quando mi chiamò quel giorno di circa un mese fa credevo volesse lasciarmi invece non lo fece.
Forse sarebbe stata la cosa migliore perché questo legame non fa bene a nessuno dei due.
Ma ormai mi sono abituato alla sua presenza nella mia vita.

Forse è questo quello che ci lega, l'abitudine non un sentimento.
Io non voglio deludere mio padre, lui ci tiene tantissimo a questa unione ed io gli darò questa soddisfazione costi quel che costi.
Esco dalla vasca e mi asciugo il corpo bagnato.

Indosso gli abiti scelti per questa serata di festa e metto la dentiera finta.
Guardo l'ora e dal trambusto che sento al di sotto, gli ospiti sono arrivati.
Scendo al piano inferiore e noto la sala già mezza piena.

Mio padre parla con tutti i suoi alleati, compreso Serkan che mi lancia una brutta occhiata.
Mi presento ad alcuni invitati a me sconosciuti e tra la folla cerco Kamile.
Si trova vicino alle sue cugine ed ha lo sguardo rivolto verso il piano bar.

Mi volto anche io nella sua direzione e vedo l'ultima persona che vorrei fosse qui in questo momento.
Quel maledettissimo meccanico argentino si trova dietro al bancone intento a servire alcuni ospiti.

Sento il sangue scorrere nelle vene e la rabbia avere la meglio.
Cammino furioso verso la sua figura ma nella foga mi scontro contro una figura che sta per perdere l'equilibrio.
Le afferro il braccio e con uno strattone le impedisco di cadere.

I nostri nasi si sfiorano e i suoi occhi sembrano sorpresi nel vedermi.
"Demet" sussurro guardando la ragazza immobile avanti a me.
"Scusami" replica lei dispiaciuta.
Scuoto la testa in segno negativo, non è lei a doversi scusare ma io.

È imbarazzata e me ne accorgo dai suoi atteggiamenti.
Stringe tra i denti il suo carnoso labbro inferiore e vaga con lo sguardo per tutta la sala.
"Posso parlarti?" domando attirando la sua attenzione.
Lei inclina il capo e mi guarda dubbiosa.

"Va bene" replica aspettando che parli.
"Non qui" ribatto prendendole il polso e portandola su in terrazza.
L'aria e molto fresca il che mi rilassa ma non posso dire lo stesso di lei che invece sembra risentirne.
Mi tolgo la giacca e la poggio sulle sue spalle.

Lei mi sorride dolcemente e poi sospira.
È davvero bellissima, i lunghi capelli neri sono raccolti in due trecce e il suo corpo è fasciato da un abito nero che evidenzia le sue prosperose curve.

È davvero bellissima, i lunghi capelli neri sono raccolti in due trecce e il suo corpo è fasciato da un abito nero che evidenzia le sue prosperose curve

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"È vero quello che si dice in giro?" domando tutto d'un fiato.
I suoi occhi entrano in contatto con i miei e ancora una volta assume un espressione confusa.
"Cosa si dice in giro?" domanda alzando un sopracciglio.
"Che tu sia innamorata di me" rispondo in attesa di una sua reazione.

I suoi occhi escono fuori dalle orbite.
Demet scatta in piedi e cerca di allontanarsi ma riesco a fermarla.
"No non è vero" risponde balbettando.
"Sicura?"domando avvicinandomi al suo viso.
"Anche se fosse? Sei il fidanzato di mia cugina" risponde abbassando lo sguardo.

"Tua cugina non mi ama ed io ho bisogno di sentirmi amato" sussurro accarezzando la sua morbida guancia.
"Ma è sbagliato" ribatte lei poggiando le mani sul mio petto per allontanarmi.
"Demet tu sei stupenda, sei tutto ciò che un uomo può desiderare" affermo poggiando le mani sui suoi fianchi.

"Yuri per favore non peggiorare la situazione" sussurra lei sospirando.
"Come ho fatto a non notarti prima?" domando sfiorando i nostri nasi.
"Yuri io non sono un rimpiazzo, ho dei sentimenti e sono solo io a rimetterci" Risponde lei guardandomi negli occhi.

Le accarezzo i morbidi capelli neri e poggio la mano dietro al suo collo.
Non ho bevuto ma è come se lo avessi fatto perché non ragiono lucidamente.
Avvicino le mie labbra alle sue e la bacio.

La sento sciogliersi a questo intimo contatto.
Le sue mani si posano sulle mie spalle e accarezza lentamente le mie braccia.
Non so perché l'ho fatto, forse per ripicca forse perché realmente desideravo farlo.

Adesso capisco cosa significhi essere amati ed è una sensazione veramente bella.
Lei sprigiona tutta la sua dolcezza in questo bacio.
Riesco a sentire il suo cuore battere a mille e mi sento un bastardo perché non vorrei crearle false speranze.

Ma in questo momento sento il bisogno di lasciarmi andare.
Voglio più di un semplice bacio e lei sembra averlo percepito.
Ci stacchiamo e io le prendo la mano, trascinandola con me, a sbagliare insieme a me.

Lei ne risentirà maggiormente, si sentirà una traditrice e la colpa sarà solo mia.
Dolce Demet mi dispiace così tanto macchiarti di questo peccato...

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Ecco a voi il capitolo 13 ❤️

Per la prima volta ci troviamo nei pensieri del tanto odiato Yuri.

La gelosia e la mancanza di affetto l'hanno spinto tra le braccia di un'altra donna che altro non è che Demet, cugina di Kamile, innamorata di lui.

Credete che sia una ripicca la sua?

Fatemi sapere cosa ne pensate un bacio 😘

(M)AF(I )(A): Innocent LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora