Kamile
Tutto intorno a me improvvisamente è diventato buio. Non vedo più la luce nonostante in questo corridoio ci siano centinaia di lampadine.
La mia mente non riesce a elaborare alcun dato. Sento solo delle voci e non riesco nemmeno a distinguere a chi appartengono.
Cerco di focalizzarmi su un solo pensiero ma il mio cervello continua a mandare in loop l'esatto istante in cui Javier è stato colpito da suo padre.Credevo, anzi ero sicura, di essere stata colpita io. Non riesco a capire come abbia fatto ad intromettersi e il perché.
Se mi aveva presa in giro, se tutto quello che c'era stato era solo una messa in scena perché prendersi delle pallottole per me?
Sono stati i suoi sensi di colpa ad agire per lui? O davvero si è pentito ed è innamorato di me?L' unica cosa che so per certo e che mi ha salvata, e non solo contro suo padre ma anche contro quel finto matrimonio con quell' avvoltoio di Yuri.
Non posso ancora credere a quello che stavo per fare, di arrivare ad un passo dal compiere l' errore più grande della mia vita, quello che mi avrebbe trascinato nel vuoto più profondo.
Avrei rinunciato alla mia felicità, ad avere dei sentimenti e delle emozioni solo per vendetta.Ma lui mi ha dimostrato che l'amore è un altalena che prima ti fa volare in alto, ti dà l'idea di toccare il cielo con un dito, e poi ti scaraventa giù in un battito di ciglia.
L' amore che mi ha dato è stato un veleno, si è impossessato del mio cuore e della mia mente per poi lasciarmi morire lentamente con la sua assenza.
Il suo amore in me ha portato sofferenza, ma se è vero, se è un sentimento puro, può essere anche l'antidoto a quel dolore che ha causato.Ora ho bisogno solo di sentire due semplici parole, di sapere che è vivo e che potrò ancora sentire la sua voce, che potrò guardare nuovamente attraverso quegli occhi che mi hanno fatta innamorare completamente.
Le cose tra di noi non saranno più come prima ma questo non significano che saranno peggio.
Quando le mie ferite saranno guarite e riuscito a fidarmi nuovamente di lui saremo tutto quello che abbia sempre fantasticato.Osservo quegli uomini dal volto stanco, dal camice bianco stropicciato, dai capelli messi poco in ordine, dalle occhiaie violacee di chi non riesce a riposare per il troppo carico di pazienti di cui prendessi cura. Li guardo in attesa che uno di loro si avvicini a me, che mi degni di uno sguardo, di un cenno con la mano, un sorriso per rassicurarmi.
"Sono passate 3 ore da quando lo stanno operando"dico ai presenti in sala d'attesa lì con me.Nessuno di loro conosce Javier, nessuno di loro ci ha parlato per più di 5 minuti. Sono qui solo per me, per dimostrarmi la loro vicinanza, ma a nessuno importa veramente di come stia.
Solo Pablo, suo cugino, porta il mio stesso dolore negli occhi e nel petto.
Lo vedo stringere i pugni, nel tentativo di bloccare le lacrime che minacciano di uscire dai suoi occhi blu mare.
Allison gli accarezza la testa, e gli sussurra parole rassicuranti ma lui non ha il coraggio di alzare lo sguardo dal pavimento bianco.La porta della sala operatoria si spalanca improvvisamente.
Il ragazzo dai capelli corvini mi lancia uno sguardo fugace e poi scatta in piedi. Anche io mi alzo, e nel farlo avverto un piccolo capogiro. Appoggio le mani sulla parete azzurra, e mi limito a guardare il dottore in attesa di un suo riscontro.
Il chirurgo non sembra avere una bella cera, ha i guanti sporchi di sangue, del sangue di Javier. La mascherina sul viso che copre il naso e la bocca e la cuffia sulla testa che copre i ricci bianchi per l'età ormai avanzata.Con un gesto quasi a rilento si toglie la mascherina e con un tono di voce basso, flebile pronuncia delle scuse.
"Mi dispiace, ho provato a fare il possibile"sussurra mentre abbassa lo sguardo.
"No, no, dottore che sta dicendo! Lui sta bene?" Rispondo, ignorando completamente la sua affermazione.
"Signorina mi dispiace, ma il paziente non c'è l'ha fatta" ripete.
Sento una coltellata arrivare direttamente nel mio petto, un pugnale appuntito che mi trafigge l'anima.
Scuoto la testa nel tentativo di dimenticare quello che ho sentito.
Non può essere vero, Javier è la persona più forte che io conosca, non può non aver vinto."Lei è un bugiardo, sta mentendo" urlo contro il medico che si trova dinanzi alla sala operatoria.
"Voglio vederlo, togliti di lì" continuo senza curarmi delle buone maniere.
"Signorina per favore, so che è un duro colpo per lei perdere suo marito nel giorno delle nozze ma si calmi, per il suo bene" replica lui facendo un passo indietro.
"Calmarmi? Io dovrei calmarmi? L'amore della mia vita si è sacrificato per me ed io dovrei stare calma?" grido contro l'uomo davanti a me.Inizio a battere i pugni sulla porta, in attesa che qualcuno la apra o nella speranza di sfondarla per entrare e vedere ancora una volta il mio amore.
Lui si sveglierà, non appena saprà che gli sono accanto tornerà da me.
"Aprite maledetti" urlo mentre le lacrime fanno sciogliere il trucco che avevo sul viso.
"Aprite, devo vederlo".
Le mie urla, i miei singhiozzi, i pugni e i calci sembrano non smuovere nessuno degli uomini con il camice presente oltre quella porta.Mia madre si avvicina a me, mi accarezza i capelli e poi mi stringe forte a sé, sussurrando parole di conforto.
"Mamma non ho bisogno delle tue stupide parole"le dico mentre sono affranta dalla disperazione.
"Come pensi che possa superare tutto questo? È troppo per me, non doveva andare così!" Continuo.
Non mi sembra possibile che in un attimo, in un solo frammento di secondo la mia vita sia cambiata totalmente.
Come è possibile che tutto ora sembra non avere più un senso?L'idea di un futuro dove Javier non è presente mi fa totalmente schifo.
A cosa è servito questo nostro amore? A cose è servito questo odio?
La colpa purtroppo è tutta della mia famiglia.
Mio padre è l'artefice di questo crudele destino che è capitato a me e al mio fidanzato.
Se non avesse ucciso suo zio, nessuno avrebbe cercato vendetta.
"Non posso rimanere qui, scusate" afferma Pablo con occhi inondati di lacrime mentre abbandona la stanza."È colpa tua papà" dico puntando gli occhi sull'uomo che mi ha dato la vita e che poi inevitabilmente me l'ha tolta.
"Questo è il risultato delle scelte della tua vita"aggiungo mentre scivolo per terra con le spalle alla porta.
Non so se sia giusto addossare tutta la colpa a lui, ma in questo momento sento che è l' unico responsabile della nostra infelicità...~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Questa storia come ho già ripetuto spesso merita di avere un finale, nonostante io non sia più convinta di questi scritti.Ho in mente un nuovo libro, una nuova pubblicazione ma questa volta voglio sia quella giusta.
Sono maturata e credo di averlo fatto anche nella scrittura, anche se qui ho scelto di mantenere la linea precedente per non dare troppo distacco.
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(M)AF(I )(A): Innocent Love
أدب نسائيSono passati venticinque anni da quando Hellen e Serkan si sono giurati amore eterno. Da quel giorno le loro vite si sono intrecciate sempre di più. Si sono sposati e dalla loro unione sono nati Deniz e Kamile. Nella mafia le donne sono viste come p...