I giorni che seguirono il pranzo di Natale era andato tutto liscio, nessuno aveva nominato quel ragazzo, e io avevo quasi del tutto smesso di pensarci... quasi.
Era arrivato il 31 Dicembre, mi ero svegliata abbastanza presto per i miei standard, avevo avvisato mia madre della festa e che quella sera, avrei dormito da Elisa.
Così facendo nessuno ci avrebbe viste ubriache e nemmeno i genitori della proprietaria di casa dato che io, Bea e ovviamente Elisa, restavamo a dormire nella seconda casa di quest'ultima.
Quella sera, avrei indossato il meraviglioso vestito bordeaux che la madre di Riccardo mi aveva regalato. Ero al settimo cielo quando poi, un messaggio dal gruppo con le mie migliori amiche, mi aveva quasi fatto bruciare il collo con la piastra.
"Gio, Simone mi ha detto che Riccardo verrà alla festa."
Avevo raccontato tutto quello che era successo alla mie amiche, ed ero pressoché decisa a non andare più a quella dannata festa, ma le mie amiche mi avevano quasi minacciata di morte. Quindi eccomi qui, nella casa in cui dormiremo questa notte, mentre tento in ogni maniera di tracciare una linea dignitosamente dritta di eye-liner.
"Non riuscirai mai a truccarti, se le tue mani continuano a tremare in quel modo." Beatrice si era avvicinata a me e mi aveva tolto il pennellino di eye-liner che stringevo nella mano destra.
"Hai ragione." sospirai chiudendo gli occhi.
Stavo per ricominciare a piangere; a causa della rabbia questa volta.
"Sono quasi le undici e venticinque, Marco passa a prenderci tra cinque minuti.." la interrompo
"Si, faccio in fretta." riprendo a disegnare la linea di eye-liner cercando di controllarmi, e di evitare che le mani tremino; e alla fine riesco anche a passare il rossetto nude sulle labbra.
Infilo il vestito e i tacchi, prendo la borsa e percorro il corridoio sino ad arrivare in salotto.
"Finalmente è pronta, madame." aveva esclamato Lorenzo (un ragazzo conosciuto in gita qualche anno prima), facendomi ridere.
"Basta voi due!" esclama Elisa guardando Marco e Beatrice, scambiarsi effusioni amorose.
"Shh." sibilò Bea continuando a baciare il suo ragazzo.
Saliamo in macchina e con la musica a palla, arriviamo nel locale preferito dai ragazzi.
Scesa dall'auto, Lorenzo si avvicina a me: "Posso farle da cavaliere, my lady?" mi domanda Lorenzo, facendomi sorridere per il suo buffo modo di parlare.
"Certo sir. Lorenzo." rispondo afferrando con sicurezza la sua mano tesa verso di me.
Entriamo nel locale la quale musica è talmente forte, da far si che non si senta nient'altro che quella per almeno cinque chilometri.
L'odore di alcool è inconfondibile e mi manda in estasi, non sono un'alcolizzata ma quando mi è possibile bere non mi faccio scappare l'occasione.
Mi avvicino al bancone e Lorenzo mi offre uno shot di vodka alla pesca che finisce nel giro di cinque secondi.
Una vodka liscia e tre Margarita dopo, non sono più tanto lucida.
"Balla con me!" urlo a Lorenzo più ubriaco di me. Lui non se lo fa ripetere due volte e si avvicina a me sulla pista da ballo. Afferra i miei fianchi con le mani e mi avvicina al suo corpo abbastanza muscoloso ma non come quello di Riccardo..
Mi ritrovo a pensare a lui e al suo sorriso, fino a quando non me lo ritrovo a un metro di distanza che balla con una ragazza dai capelli neri.
"Sei proprio una strafiga stasera." ride Lorenzo squadrandomi da capo a piedi.
Comincio a ridere senza motivo e allaccio le braccia intorno al suo collo per mantenermi in equilibrio sui tacchi.
"Credo proprio di volerti baciare." detto questo appoggia le labbra sulle mie.
Sono morbide e sanno di fragola; la sua lingua comincia a muoversi lentamente assieme alla mie.
"Scommetto che non resisti a venire con me." dice mentre mi bacia il collo.
Io lo guardo confusa senza però smettere di ridere.
Mi prende per mano e cominciamo ad allontanarci dalle altre persone.
"Lasciale la mano." una voce roca e famigliare mi fa salire brividi lungo tutta la spina dorsale.
"Oddio scusa Gio." Lorenzo sembra riacquistare la lucidità e se ne va via scusandosi di nuovo.
"Non mi serviva il tuo aiuto."
Non risponde, si limita a guardarmi come un cucciolo bastonato.
"Puoi andare adesso, non ho bisogno della bambinaia." vado via evitando di guardarlo negli occhi.
"Ah me sembra di sì!" mi sembra che gridi Riccardo, ma sono troppo lontana per sentirlo.
"Bevi Giorgia, Bevi!" Elisa mi porge una bottiglia di Limoncello mezza piena non appena mi vede vicina al divanetto blu. La afferro e ne bevo un lungo sorso.
La gola brucia per qualche secondo mentre la testa diventa ancora più leggera e vuota; mi avvicino ai miei amici ballando e cantando a squarciagola.
Un ragazzo dagli occhi color miele si avvicina a me, ma non riesco a capire chi sia: le luci stroboscopiche sono talmente forti da farmi girare la testa, però continuo ugualmente a muovermi dimenando i fianchi.
"Sei talmente bella." quella voce roca mi fa capire di chi si tratta.
"E tu sei un coglione." rispondo avvicinandomi al suo corpo.
Avvicino le labbra al suo collo, accarezzandone ogni centimetro, ma senza baciarlo.
"Sei una stronza."
"Non sai quanto." sorrido sulle sue labbra soddisfatta di avergli fatto un effetto così.. visibile.
Non sono sicura che la causa del mio comportamento con Riccardo sia solo frutto di tutto l'alcol che ho bevuto, c'è una piccola parte dentro di me che vorrebbe baciarlo e lasciarlo senza fiato, ma l'orgoglio ha il sopravvento anche da ubriaca.
Mi stacco dalla sua bocca prima che possa riuscire ad approfondire il bacio e continuo a muovere i fianchi contro di lui che quasi geme.
"Non mi avari mai." sussurro al suo orecchio mordendone il lobo.
Mi allontano definitivamente e lo lascio solo, visibilmente eccitato e con lo sguardo perso nel vuoto.
Noto Elisa baciare quello che sembra Simone e prima di interromperli, finisco l'ultimo goccio di vodka nel bicchiere che non ricordo nemmeno di aver preso.
"Eli sono le tre passate. Torniamocene a casa perché potrei vomitare." dico gridando per farmi sentire.
"Oddio no ti prego, non pulirò di nuovo." ride staccandosi da Simone.
"Dobbiamo trovare Beatrice."
"È li sui divanetti con Marco." la indica la mia amica.
Trascino Elisa con me e avvicinandomi ai due fidanzati, noto Riccardo ballare con una tipa.
Quel ragazzo ha decisamente bisogno di stabilizzare i suoi sentimenti e no, il fatto che sia ubriaco non conta.•••
ciao amici!! ecco a voi il sesto capitolo: cosa ne pensate?
vi saluto amici e ci rivediamo giovedì prossimo!
Treat people with kindness and spread love xx.
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Da una vita
Teen FictionQuesta storia è protetta da Copyright, chiunque desiderasse tradurre o prendere spunto dalla mia storia è pregato di informarmi. • • Giorgia e Riccardo sono amici da molto tempo. Il loro rapporto si complica quando Riccardo si trasferisce in un'alt...