Capitolo 29

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Guardo il soffitto con le mani poggiate sul ventre, mentre aspetto impaziente che il citofono suoni.
Afferro il cellulare e controllo l'orario. Manca ancora troppo tempo all'arrivo di Riccardo, quindi decido di rimboccarmi le maniche e preparare una ciambella al cioccolato.
Corro in cucina, lego per bene i capelli in modo che non cadano da nessuna parte, e inizio a prendere l'occorrente: farina, latte, uova...
Seguo passo per passo la ricetta di GialloZafferano, (il canale YouTube più utile che conosca) e tra disastri e latte versato oltre la ciotola, riesco a infornare la mia dolce ciambella.
Mentre aspetto che sia pronta, imposto la tv su Netflix, e faccio partire per l'ennesima volta l'ultima puntata di Skam Italia. Una ventina di minuti dopo, il timer del forno comincia a suonare, facendomi saltare in aria dallo spavento. Metto in pausa la serie tv e di colpo, il buonissimo odore di ciambella al cioccolato comincia a diffondersi in tutta la casa.
Dopo averla sfornata e sistemata su un piatto colorato, la lascio raffreddare sul bancone.

Continuo a guardare l'ora sul cellulare e, dopo averlo controllato per la decima volta, il citofono finalmente suona.
Apro la porta d'ingresso e aspetto che entri in casa.
"Ei." mi saluta dolcemente con un bacio sulle labbra, che ricambio subito.
"Mmh sento odor di ciambella."
"Spero sia buona. Non l'ho ancora assaggiata, volevo mangiarla insieme a te." dichiaro mentre taglio due fette di torta e le poso su due piattini lilla.
"Ma che brava fidanzata." mi tira per un braccio facendomi avvicinare a lui, e non appena sono abbastanza vicina, mi fa sedere sulle sue gambe.
"Buona questa ciambella. Strano ma vero." si complimenta dopo aver finito il terzo pezzo di dolce.
"Strano ma vero." imito la sua voce fingendomi offesa per aver preso in giro le mie doti culinarie.
"Adesso basta. Teniamone un po' anche per dopo, va bene?" propongo; Riccardo annuisce sorridente.
"Che ti va di fare?" domando mentre percorriamo il corridoio fino alla mia camera.
La casa è vuota e silenziosa, gli unici rumori che si sentono sono quelli all'esterno di macchine e motori.
"Non lo so. Mi va bene tutto." sussurra bloccandomi con le spalle alla parete e con le labbra a pochi centimetri dal mio collo, che con delicatezza, comincia a baciare.
"Potremmo giocare a carte." suggerisco inarcando la schiena e beandomi delle sue labbra su di me.
"Noioso."
"Guardiamo un film?" Riccardo emette un suono, facendomi capire che l'idea non lo entusiasma per niente.
"Allora credo proprio che dovremmo studiare." scherzo e sorrido quando lo sento ridere sul mio collo.
Camminiamo uno di fronte all'altro senza staccare le nostre labbra, fino alla mia stanza.
Ci fermiamo di nuovo e senza nemmeno arrivare al letto, Riccardo afferra le mie cosce e mi fa sedere sulla cassettiera alle mie spalle. Si sente il rumore di un oggetto caduto sul pavimento. Spinge il suo corpo contro il mio facendomi gemere dal piacere.
Con le mani vaga al di sotto della mia maglietta bianca, fino ad arrivare al fastidioso gancetto del reggiseno; ritrae le mani all'improvviso "Emh... non dobbiamo farlo per forza." prendo le sue mani e le poso nuovamente sul retro del reggiseno, dando lui il consenso di slacciarlo.
Lo tolgo velocemente e lo lancio da qualche parte nella stanza, poi, allargando il colletto della sua maglia, comincio a baciare e succhiare il suo collo con passione.
"Spero tanto che non arrivi nessuno in questo momento." abbozza un sorriso.
"Non saprei come fermarmi." ammette con il fiato corto.
"Nemmeno io." afferro due lembi della sua maglia e la tiro su, facendo finire anche quella per terra.
Riccardo mi solleva di peso, e in pochi secondi mi ritrovo stesa sul letto sotto il suo corpo mezzo nudo "Cristo!" esclamo
"Mmh ti piace così tanto?"
"No, mi sono fatta male alla schiena." rispondo facendolo ridere.
"È così strano.." bisbiglia con le mani che mi accarezzano i capelli.
Sorrido e lo attiro a me lasciandoli un bacio sulle labbra "È ancora strano?"
"Decisamente."
Allaccio le gambe alla sua vita, spingendo il suo bacino verso il mio "E adesso?"
"Ancora strano."
Prendo coraggio e con un gesto felino, sbottono i suoi jeans neri, godendomi il dolce suono di un gemito sommesso.
"Posso?" chiede il permesso per togliermi la maglia; annuisco e rimango a petto nudo, con il seno totalmente scoperto difronte ai suoi occhi vogliosi.
Comincio a percepire la sua erezione dura contro i pantaloncini, e senza pensarci troppo, li sfilo.
Guardo Riccardo, che ammira estasiato il corpo mezzo nudo sotto di lui e con un ultimo scatto veloce, rimaniamo entrambi senza più nulla addosso.
Sussultiamo rumorosamente a causa del contatto così intimo "Oh cazzo!" grida.
"Non mi sono mai sentito così prima d'ora." aggiunge.
"Nemmeno io." mormoro con il cuore in gola.
A quel punto Riccardo pare illuminarsi e con l'espressione più spaventata che abbia mai fatto da quando lo conosco, mi chiede "Sei sicura? Vuoi davvero perdere la verginità... con me?"
Non dico nulla, ma come risposta porto la sua mano in basso verso la mia intimità.
Comincia ad accarezzare velocemente il punto più sensibile, mandandomi sempre di più in estasi; ma quando sento di essere quasi arrivata al limite, si ferma e mi bacia con avidità.
"Farà male ma non durerà molto."
Cosa si prova in questi momenti?
Piacere? Paura?
L'unica cosa che riesco a sentire è l'ansia che mi mangiucchia il cervello e la mia voce interiore che mi urla 'Giorgia stai facendo una cazzata!'
Di cazzate ne ho fatte parecchie, e continuerò a farle senza dubbi; ma fare l'amore con Riccardo, non sarà nella lista.

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