Capitolo 17

15 5 0
                                    

"Vogliamo sapere tutto" esclamano le mie amiche non appena mi avvicino a loro.
"Buongiorno amiche, tutto bene grazie"
"Passiamo al sodo Lombardi" incalza Elisa
"Non è successo niente di che alla fine, mi aveva appena infilato un dito e poi mia madre ha suonato il campanello" ripenso alla scena del giorno prima.
"No va be', non ci credo" ridono entrambe prendendosi gioco di me
"Siete due coglione" sospiro schiaffeggiandole.
"Buongiorno ragazze.. Giorgia" Riccardo fa la sua entrata trionfale facendo l'occhiolino a tutte.
Bea e Elisa si allontanano, e il moro accanto a me si avvicina troppo per i miei gusti.
"Passato una bella serata con il tuo ragazzo?" mi sistema un ciuffo dietro l'orecchio.
Noto le nocche della mano totalmente rovinate e arrossate; la afferro.
"Che hai fatto Riccardo?" domando accarezzando il dorso della mano.
"Fatti i cazzi tuoi." diventa serio all'improvviso, curvando la bocca in un sorrisetto falso.
Alzo le mani e insieme a lui comincio a camminare verso l'entrata della scuola.

"Dio non ne potevo più, due ore di compito e poi interrogazione di scienze, menomale che la prossima ora c'è supplenza e alle 12 religione" sbadiglio rumorosamente.
"Ecco la mia bellissima ragazza."
Lorenzo mi lascia un bacio sulle labbra, poi si mette dietro di me e allaccia le braccia intorno ai miei fianchi.
"A quando il prossimo incontro?" domanda al mio orecchio.
"Non saprei." aspiro l'ultimo tiro, poi getto la sigaretta lontano .
"Raga vi ricordo che tra un po' sarà il mio compleanno." dice Elisa mentre stiamo rientrando.
"Siamo a Febbraio, il tuo compleanno è fra due mesi" esclama Simone.
"Lo so, ma dobbiamo organizzare tutto."
"Mamma che ansia." la prendono in giro i ragazzi.
Saluto Lorenzo e gli altri, poi salgo le scale per tornare in classe insieme alle mie amiche.
"Adesso organizziamo la festa." afferma Elisa sedendosi tra me e Beatrice, strappando un foglio da un quaderno e scrivendoci sopra invitati con delle penne colorate.
Mi blocco quando dopo un paio di nomi comincia a scrivere quello di Riccardo.
Non controbatto poiché essendo la sua festa, a decidere deve essere lei, ma non sono totalmente d'accordo..
"Stai tranquilla Gio, fino al giorno del mio compleanno diventerete ogni giorno più amici."
"Ho i mei dubbi." sussurro con un fil di voce.
Continuo a cazzeggiare con il cellulare, fino a quando non mi arriva una notifica da parte di Riccardo, quindi apro l'applicazione.
Una sua foto con il bronco mi fa sorridere, ma mi affretto a far scomparire questa espressione prima che riesca a vederla.
Rispondo con > La tua faccia mi irrita < invio e lo guardo mentre lo legge.
La sua espressione è un chiaro segno che si sta divertendo; gli mando l'emoji del dito medio.
Lui, mantenendo quel dannato sorrisetto, > Ti voglio bene anche io <
Il respiro comincia a farsi sempre più sottile, fino a quasi sparire del tutto.
Perché un semplice ti voglio bene mi fa sentire in questo modo?
> Quando mi dirai che cosa ti è successo alla mano? < cambio discorso
> Probabilmente mai <
Alzo gli occhi al cielo sbuffando: è così maledettamente testardo!
Torno a giocare a Candy Crush e dopo una decina di minuti, arriva un altro messaggio da parte sua > Ricominciamo da capo? <
Il cuore batte, talmente forte che potrebbe sentirlo tutta la scuola.
Cosa rispondo? Si o no?
In un secondo tutti i momenti trascorsi con lui si rifanno vivi nella mia memoria: io e Riccardo da piccoli che ridiamo, noi che giochiamo a nascondino, lui che perde sempre ed io lo consolo con un panino al salame. Riccardo che trascina la vecchia carriola di mio nonno con me dentro, io che lo bagno con la pompa e mia madre che ci insegue con due teli tra le mani. Io che corro per la campagna a cercarlo e lui che è già andato via.
Afferro il piccolo ciondolo della collana e con il cuore che sta per uscire dal petto, rispondo:
> Si, ricominciamo da capo <
Lo guardo da lontano e lo vedo sorridere, si gira anche lui verso di me e ci fissiamo attentamente per qualche secondo, che viene però interrotto dall'arrivo del professore di religione.
Questa volta andrà bene. Questa volta sarà diverso.

Da una vita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora