Apro gli occhi. La debole luce delle prime ore della mattina entra dalla finestra appena aperta.
Mi metto a sedere e lego i capelli in una coda disordinata; non ho più voglia di dormire e sono solo le sette di mattina.
Anche mentre dormivo l'immagine di quel bacio avvenuto poche ore prima, era l'unica cosa a cui riuscivo a pensare. Mi vesto velocemente con una felpa abbastanza calda e dei pantaloni comodi, poi esco di casa e mi siedo in veranda, poggiando il pacco di Camel sul tavolino alla mia destra.
Osservo il cielo blu notte cominciare a diventare sempre più chiaro e nel frattempo accendo una sigaretta.
"Sei già sveglia?"
"Non riuscivo a riprendere sonno." rispondo alla mia amica sorridendo gentilmente.
"Ti va?" le offro una sigaretta ma Beatrice scuote la testa.
"Stai bene? A cosa stai pensando?"
"Ci siamo baciati di nuovo." Beatrice mi guarda con un'espressione indecifrabile.
"E come ti senti?"
"Non lo so nemmeno io." spengo la sigaretta, ormai finita e mi giro verso di lei con il naso che pizzica e le lacrime che minacciano di uscire.
"Sono una persona orribile. Ho litigato con Lorenzo perché credevo mi avesse tradita, ma io sono stata più stronza di lui cazzo!" mi afferra il viso tra le mani.
"Ei, stai tranquilla. Non posso certamente dire che hai fatto una bella cosa, ma sei la mia migliore amica e voglio che tu sia felice. Ecco perché credo che tu lo sia insieme a Riccardo piuttosto che con Lorenzo. Ma è una tua scelta e solo tu sai chi tra i due avrà il tuo cuoricino." Beatrice asciuga un lacrima solitaria sulla mia guancia mentre con l'altra mano mi punta l'indice contro il petto.
"Grazie." l'abbraccio baciandole la guancia.
"Torni con me in camera?" mi domanda sul punto di salire il primo scalino.
"No, preparo la colazione." mi metto in piedi e dal frigo prendo uova e latte; poi dalla dispensa prendo il pacco di farina e comincio a mischiare il tutto per farci dei pancakes alla Nutella."Vorrei per sempre svegliarmi così." dichiara la voce di quel ragazzo che ha il potere di mandarmi in tilt il cervello con un solo sguardo.
"Tutto okay? Non credevo ti svegliassi a quest'ora per fare la colazione." continua Riccardo con voce bassa.
"E invece sono sveglia, wow!" esclamo fingendo di non aver sentito la domanda che mi ha fatto.
"A volte mi chiedo perché Giorgia sia la mia migliore amica... adesso lo so." dice Elisa non appena varcata la soglia della cucina.
"Trovatela voi una che alle otto di mattina prepara la colazione ai suoi amici." Continua.
"Opportunisti." faccio una smorfia guardandoli male.
Prendiamo posto intorno al tavolo e cominciamo a mangiare in silenzio, ancora assonnati mentre la televisione trasmette delle immagini.
"Cambia canale." dico a Simone, che mette su un programma dove trasmettono cartoni animati.
"Ma quanti anni hai? Cinque?" rido sorseggiando il caffè dalla tazzina marrone.
"Ma dai! Vuoi farmi credere che tu non li guardi?"
Riccardo si intromette facendo ridere tutti "Usa la scusa che li guarda con suo fratello, ma io so che è ossessionata da Doraemon e A casa dei Loud."
Guardo Beatrice, abbracciata al suo ragazzo e mi ritorna in mente quello che mi aveva detto qualche ora prima - È una tua scelta e solo tu sai chi tra i due avrà il tuo cuoricino - i miei occhi si posano su Lorenzo, che spalma con poca delicatezza la Nutella e viene ripreso da Elisa "Lo stai ammazzando quel povero
pancake."
Io e Riccardo ci guardiamo per svariati secondi prima che Beatrice cominci a parlare. "Come prima cosa, ringraziamo tutti Giorgia per averci preparato la colazione." si leva nell'aria un grazie generale e io ringrazio in modo teatrale "Bene. Ora sistemiamo tutto così potremo tornare a cazzeggiare."
Mi alzo in piedi e tolgo tutto quello che abbiamo usato per mangiare; poso nel lavandino piatti, tazze e quant'altro. Poi prendo la spugna e comincio a lavare le posate.
"Ahia!" esclamo quando la lama di un coltello mi taglia il pollice.
All'improvviso l'unica persona nella cucina è Riccardo - non credo sia una casualità - e mi guarda con un sopracciglio alzato.
"Ti sei tagliata?" si avvicina; indietreggio.
Lo guardo con un espressione ovvia, poi parlo "Non credo che morirò dissanguata per un taglietto così piccolo."
"Fatti almeno mettere un cerotto." propone.
"So farlo anche da sola, grazie." sorrido appena avvicinandomi allo scaffale dove Elisa tiene medicine, bende e cerotti.
Cerco di togliere quei fastidiosi pezzetti di plastica che coprono la parte adesiva del cerotto, ma le mani tremano per qualche assurdo motivo. Mi siedo ad una delle sedie bianche intorno al tavolo e continuo in vano a tentare di mettere questo dannato cerotto.
"Ei, calmati Giorgia." mi prende le mani e mi aiuta a mettere il cerotto sul dito
"Che stiamo facendo Riccardo?" ritraggo le mani e le poso sulle mie cosce.
"Ti sto mettendo un cerotto."
"Non sei divertente. Parlo sul serio, che diavolo stiamo facendo? Non è così che si comportano gli amici. Non si baciano di nascosto, non provano quello che proviamo noi."
"Perché? Cosa proviamo noi?" Lo ignoro, quella è una domanda troppo complicata al momento.
"Sai, vorrei tornare bambina delle volte. Quando io e te eravamo amici e non c'era pericolo che succedesse tutto questo." sospiro lentamente cercando di calmare il cuore.
"Io e te siamo ancora amici."
"No Riccardo, non in questo modo." scuoto la testa riuscendo finalmente a guardarlo negli occhi.
"Perché non passiamo un pomeriggio insieme allora? Proprio come quando eravamo piccoli."
"Potremmo andare al parco o da tua nonna." propone sperando in un si.
"Okay. Facciamolo." rispondo dopo qualche secondo.
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Da una vita
Teen FictionQuesta storia è protetta da Copyright, chiunque desiderasse tradurre o prendere spunto dalla mia storia è pregato di informarmi. • • Giorgia e Riccardo sono amici da molto tempo. Il loro rapporto si complica quando Riccardo si trasferisce in un'alt...