ᶜᵃᵖⁱᵗᵒˡᵒ ²⁰ » 𝐌𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟏𝟗

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Maggio 2019

Jungkook era seduto a terra, con le ginocchia al petto e testa poggiata alla parete, il vento lasciava che la frangia scura gli solleticasse la fronte.

Jimin era ancora dentro il bar. Dopo avergli mollato uno schiaffo, Yoongi, o almeno colui che Jungkook aveva dato per scontato fosse Yoongi, aveva cercato di buttarlo fuori ma Jimin glielo aveva impedito, mettendosi in mezzo. Il corvino aveva chiesto gentilmente a Jungkook di uscire, come se tutto fosse normale. Il minore non la prese bene, ma capì che parlare nel suo posto di lavoro non fosse il caso, soprattutto perché chiunque vedendoli avrebbe potuto fare 2+2 e scoprire tutto. Sbuffando, Jungkook si era incamminato verso l'uscita e si era seduto a terra vicino l'ingresso, come un senzatetto aspetta un miracolo, lui aspettava Jimin.

Taehyung e Seokjin erano arrivati pure, lo sguardo triste del maggiore fece capire a Jungkook che la situazione non andava per niente bene, ma non ebbe il tempo di fare domande perché entrambi entrarono al Koya's senza degnarlo di uno sguardo.

Dopo un paio di minuti Jimin uscì e Jungkook riconobbe subito il suo profumo, mai cambiato da quando andavano al liceo. Alzò lo sguardo verso il maggiore che ancora non si era accorto di lui, per questo fu Jungkook ad alzarsi, facendolo sussultare.

Rimasero fermi l'uno di fronte all'altro, come prima al bar. Nessun atto violento stavolta, Jimin si limitò a sospirare non reggendo lo sguardo e Jungkook lo abbracciò in fretta.

Era una situazione strana, davvero strana. Nessuno dei due avrebbe mai pensato di poter rivedere l'altro, sarebbero dovuti essere felici, lo erano, solo non come si sarebbe immaginato. Avete presente il campo di fiori, l'uno che corre verso l'altro, l'abbraccio stretto? Niente di tutto ciò, solo un breve e timido abbraccio. Era come conoscersi di nuovo, il che era tutto dire dopo quello che insieme avevano passato.

Jungkook si staccò troppo presto, pronto a chiedere scusa al corvino per lo schiaffo, ma Jimin non gli permise di allontanarlo, stringendolo nuovamente. Iniziò a singhiozzare e diamine, a Jungkook era mancato anche quello. Il minore, non di aspetto, gli carezzò la schiena.

«È meglio allontanarci da qua, ma dobbiamo parlare.» sussurrò mentre Jimin soffocava i singhiozzi sulla sua felpa. Anche Jungkook avrebbe voluto piangere, una volta soli lo avrebbe senza dubbio fatto.

Jimin si allontanò senza alzare lo sguardo, prese la manica della felpa di Jungkook e lo guidò via di lì.

Si ritrovarono in un vicolo cieco, una delle traverse accanto al Koya's. Spesso Jimin e Jane avevano pranzato con un panino lì, seduti sul marciapiede, il traffico si sentiva appena. Jimin fu il primo a sedersi, senza lasciare la manica di Jungkook che fece la stessa cosa.

Jungkook si allontanò dalla presa di Jimin e subito dopo la sua mano incontrò quella del corvino: c'era ancora quell'enorme differenza di grandezza. Ridacchiò e Jimin non poté non sorridere, ma dandogli comunque un leggero colpo sulla spalla per dirgli di smetterla di prenderlo in giro. Jungkook tornò serio in fretta.

I due si stavano guardando, di nuovo, e di nuovo avrebbero voluto abbracciarsi, rassicurarsi e sperare che non fosse solo un sogno. Ma era arrivato il momento di parlare, Jimin doveva spiegarsi perché Jungkook meritava delle risposte.

«Mi dispiace per lo schiaffo...»

Erano due idioti, entrambi sapevano di cosa parlare ma allo stesso tempo evitavano come la peste l'argomento.

Jimin scrollò le spalle: «me lo meritavo.»

E aveva ragione, Jungkook non poté che annuire.

𝐈𝐃𝐎𝐋 // ʏᴏᴏɴᴍɪɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora