ᶜᵃᵖⁱᵗᵒˡᵒ ⁷ » 𝐅𝐞𝐛𝐛𝐫𝐚𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟏𝟗

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Febbraio 2019

Era una classica mattinata invernale, ma si vedeva chiaramente che si stava comunque avvicinando la primavera perchè, nonostante la tanta neve che c'era stata in quella settimana e che era rimasta anche quel giorno lungo le strade, adesso i raggi del sole irrompevano nella camera di Jimin più forte. Ma il corvino dava le spalle alla finestra, quindi sia perchè appallottolato fra il piumone bianco, sia perchè ancora profondamente addormentato, non si svegliò, lasciando entrare quella luce che segnava l'inizio dell'ennesima noiosa giornata. Solitamente non si lamentava della sua quotidianità, il poco che si permetteva erano la corsa, il lavoro e il ballo, ma la troppa neve negli ultimi quattro giorni lo aveva costretto a restare a casa senza nulla da fare, in compagnia di Taehyung quando non era a lavoro, perché se Namjoon aveva chiuso il bar a causa del tempo e dell'assenza di persone per le strade, il direttore di Taehyung voleva tutti i suoi dipendenti a lavoro non fregandosene minimamente. Perfino Yoongi non si era fatto sentire se non tramite qualche messaggio, ma, strano a dirsi, a Jimin un po' mancava nonostante la pessima figura fatta al pub.

Nevicava poco quel giorno, ma questo non impedì a qualcuno di disturbare il sonno tranquillo di Jimin. Infatti se non era stato il sole a svegliarlo, un rumore proveniente dal corridoio gli fece arriciare il naso nel sonno, finché non si sentì un'altra volta e allora Jimin aprì gli occhi, realizzando che quello non facesse parte del sogno che aveva fatto, ma pura realtà. Un terzo rumore attirò la sua attenzione, sebbene lui fosse rimasto coricato cercando di realizzare la cosa, ma questo terzo gli fece capire che qualcuno avesse citofonato e così si mise svogliatamente a sedere sul letto, strofinandosi un occhio con la mano e sbadigliando.

Si guardò in giro giusto per riprendersi dalla dormita e in quei minuti che passò a contemplare la parete della sua camera, il citofono non suonò più; probabilmente chiunque fosse si era stancato ed era andato via, molto meglio per Jimin che era intenzionato a dormire ancora. Era quasi deciso a volersi coricare di nuovo, ma la vibrazione del suo cellulare lo fermò e vide il LED delle notifiche illuminarsi, qualcosa gli disse che era la stessa persona del citofono. Jimin allungò allora un braccio verso il comodino per afferrare il cellulare.

Da Yoongi
Mi lascerai qui a morire dal freddo?

Il corvino sorrise nel leggere il messaggio, acquistando vitalità e riposando il cellulare sul comodino, prese gli occhiali da lì e li indossò, poi si alzò e andò verso la finestra, inciampando più volte sulle sue pantofole messe male.

Come si immaginava, Yoongi era davanti il portone del palazzo, precisamente sotto la finestra che dava alla sua camera, con il cellulare in mano e un sorriso sul volto che Jimin non poté non ricambiare accompagnandolo ad un gesto di saluto veloce. Per come era vestito Yoongi, era chiaro che vi fosse freddo fuori, soprattutto a causa del naso dalla punta rossa del maggiore, inoltre aveva le spalle e il cappuccio ricoperti da un po' di neve. Così Jimin gli indicò l'ingresso e sparì dalla visuale di Yoongi per poter aprirgli. Nemmeno pensò al fatto che fosse ancora vestito con il suo azzurro e pesante pigiama largo, non gli importò neanche dei suoi capelli scombinati né delle sue occhiaie dovute all'aver fatto poche ore di sonno per via della sua serie TV preferita; ciò che importava in quel momento era Yoongi, di certo non voleva lasciarlo un altro secondo lì fuori al freddo.

Prima aprì il portoncino del palazzo, poi piombò davanti la porta di casa e la aprì, ritrovando uno Yoongi che portava freddo e neve, incastrata sulla suola degli scarponcini neri che strofinò sul tappetino blu all'ingresso.

«Hyung!» esclamò Jimin lasciandolo entrare in casa. Ecco, non aveva nemmeno controllato che fosse tutto a posto in casa, ma fortunatamente Jimin era una persona abbastanza ordinata e non se ne preoccupò molto.

𝐈𝐃𝐎𝐋 // ʏᴏᴏɴᴍɪɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora