ᶜᵃᵖⁱᵗᵒˡᵒ ⁶ » 𝐅𝐞𝐛𝐛𝐫𝐚𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟏𝟗

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Febbraio 2019

Dopo aver passato parte della giornata sul terrazzo, avevano pranzato fuori insieme e poi Yoongi aveva accompagnato Jimin al Koya's. Il maggiore, vedendo la confusione al bar essendo sabato, aveva preferito tornare a casa piuttosto che fermarsi al suo solito tavolo per lavorare, anche perché non aveva il computer con sé e sarebbe stato inutile, così ripromise a Jimin che sarebbe passato a prenderlo a casa per le otto, dandogli il tempo di prepararsi. Namjoon infatti lasciava andare Jimin per le sei il sabato, sapendo che il corvino era il dipendente che più lavorava durante la settimana, ma solo perché Jane aveva anche l'università a cui pensare e Andy faceva anche un secondo lavoro; quindi i due prendevano il posto di Jimin il sabato sera.

Infatti non appena Jimin ebbe finito il suo turno quel giorno, salutò cordialmente Namjoon e i due fratelli, per poi uscire dal bar e tornare a casa dopo una lunga giornata passata fuori in compagnia di Yoongi.

Purtroppo Taehyung, come gli aveva detto, era alla galleria e Jimin dovette prendere la metropolitana per tornare a casa; durante il viaggio cercò di non pensare alla donna e bambina incontrate quella mattina e appena mise piede nel suo appartamento vuoto e buio si levò il giaccone di dosso, poggiandolo sul bracciolo del divano, e si andò a stendere per qualche minuto sul suo letto, fissando pensieroso il soffitto grigio.

Quella giornata era stata decisamente piacevole, anche più di quanto si aspettasse. Yoongi era una persona interessante, simpatica e gentile, sapeva sempre come iniziare un discorso e Jimin apprezzava tutto ciò. Si ritrovò a ripercorrere l'intera giornata con la mente e sorrise nel pensare che tra qualche ora lo avrebbe visto di nuovo.

Diamine si stava lasciando andare, lo sapeva bene ma Yoongi lo rasserenava ed era bello e comprensivo. Non c'era da stupirsi se Jimin si fosse interessato a lui, ma finché restava semplice interesse non c'era nulla di cui preoccuparsi, giusto? E poi il maggiore sarebbe tornato in Corea prima o poi e questo era uno dei pensieri che permettevano a Jimin di restare cosciente senza farsi prendere dall'istinto, senza considerare che lo conosceva da ancora poco.

A causa di quei mille pensieri Jimin perse la concezione del tempo facilmente, infatti quando decise che fosse arrivato il momento di prepararsi e guardò l'orologio sul comodino, scattò in piedi nel realizzare che avesse solo mezz'ora prima che Yoongi lo passasse a prendere.

Si affrettò a spogliarsi dei vestiti e a infilarsi nella doccia. Dieci minuti dopo era già bello e pulito, i capelli umidi e un asciugamano in vita. E se state pensando che Yoongi suonò alla suo porta proprio in quel momento vedendolo conciato in quel modo, vi sbagliate di grosso. In realtà Jimin riuscì a sistemarsi in fretta, asciugando i capelli molto velocemente e scegliendo dei vestiti adatti, ovvero un paio di jeans neri strappati al ginocchio e una camicia dello stesso colore con delle fantasie bianche all'estremità.

Il messaggio di Yoongi in cui gli diceva di uscire arrivò nel momento in cui Jimin si stava sistemando i capelli, per questo il maggiore non attese molto prima di vederlo uscire dal palazzo.

Fortunatamente non stava piovendo ma il cielo sembrava essere sul punto di farlo.

«Hey da quanto tempo.» scherzò Jimin entrando in macchina.

«Già, mi sei mancato.» lo assecondò Yoongi ridacchiando, per poi fare manovra e partire.

Jimin, approfittando del fatto che il maggiore tenesse gli occhi fissi sulla strada, lo osservò meglio. Anche Yoongi si era vestito bene e quasi quasi Jimin preferì la camicia blu notte che aveva in quel momento a quella grigia del bowling, ma erano dettagli di poco conto. Sta di fatto che teneva scoperto parte del collo e le clavicole erano ben visibili, tanto da fare deglutire Jimin non appena il desiderio di sfiorargli quella parte di pelle con le labbra lo colpì.

𝐈𝐃𝐎𝐋 // ʏᴏᴏɴᴍɪɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora