ᴱᵖⁱˡᵒᵍᵒ » 𝐏𝐚𝐫𝐤 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧

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Fuori nevicava e si percepiva il freddo anche stando a casa con il riscaldamento acceso e un plaid sulle gambe. Jimin era così seduto sul davanzale della finestra, scorreva una pagina internet attentamente, alla ricerca di una ricetta di cucina da mettere in pratica. Non cucinava mai, ma quel giorno era importante.

Tre anni dalla scomparsa di Saem.

Tante cose erano cambiate e lui aveva invitato tutti i suoi amici a cena quella sera. Prima di tutto aveva cambiato casa, un po' gli dispiaceva, ma la vecchia la trovava troppo piccola e un po' scomoda dato che Namjoon aveva deciso di aprire un vero e proprio ristorante, chiedendo a Jimin di continuare a lavorare per lui, solo che era distante il luogo rispetto al Koya's. A Jimin dispiacque parecchio dover lasciare il lavoro al bar, ma ovviamente avrebbe guadagnato di più aiutando Namjoon e comunque il Koya's esisteva ancora, ora nelle mani dei fratelli Brown. Il duro colpo era stato più Taehyung, il quale non sarebbe più stato suo vicino di casa, ma almeno si sentivano ancora ogni giorno e cercavano in tutti i modi di vedersi spesso, le uscite con Seokjin non erano finite e adesso sentiva Jungkook praticamente sempre, la vita di Jimin sembrava andare nel migliori dei modi. 

Il campanello di casa interruppe la sua ricerca, anche se aveva già in mente cosa preparare. Non appena aprì la porta di casa, due ragazzi dalla mentalità bambinesca entrarono in casa senza nemmeno salutare Jimin. Il più grande tra i due, Taehyung, aveva le braccia incrociate al petto e un'espressione offesa in volto mentre Jungkook gli andava dietro chiedendogli ininterrottamente scusa. 

Jungkook era arrivato a New York da due giorni per un concerto avuto la sera precedente, l'indomani sarebbe ripartito ma Jimin aveva approfittato della sua serata libera per invitarlo. Il loro legame era indissolubile e si erano sempre sentiti in quei mesi; ogni volta che ne aveva occasione, Jungkook andava a New York cercando di evitare paparazzi. 

«Dai Hyung, perdonami.»

«Scordatelo Kookie, mi hai offeso.» Taehyung si indirizzò verso il salotto, posando il suo giaccone a casaccio sul divano e piazzandosi davanti al riscaldamento.

«Cosa hai combinato?» domandò ridacchiando Jimin a Jungkook. Era insolito vederli discutere (anche se era una discussione piuttosto falsa) perchè andavano d'amore e d'accordo quei due, proprio come Jimin aveva sempre predetto. 

«Mi ha tagliato la strada per arrivare prima!» urlò Taehyung in risposta, Jimin si passò una mano in fronte. 

«A Mario Kart immagino.»

«Già.» borbottò Jungkook stanco di scusarsi, era esasperato anche lui. 

«Beh, ho una cena da preparare, vi lascerò qui a discutere nella speranza che facciate pace, non distruggete niente.» li liquidò in fretta Jimin, non volendo essere coinvolto nei loro battibecchi. 

Andò in cucina e, con tanto di grembiule azzurro regalatogli da Seokjin, iniziò a cucinare seguendo attentamente la ricetta di una torta di mele. 

Dopo nemmeno dieci minuti, Jungkook e Taehyung spuntarono in cucina come se nulla fosse successo, domandando a Jimin cosa stesse preparando. 

Taehyung e Jungkook erano arrivati piuttosto in anticipo, ma questo non diede per niente fastidio a Jimin che amava sentire le loro conversazioni ricche di piccoli battibecchi e tanto affetto.

«Quando viene Seokjin?» domandò Jimin senza voltarsi, indaffarato ai fornelli. Si era messo a preparare più cose in una volta e sperava che il suo Hyung arrivasse al più presto per dargli una mano.

La domanda era rivolta a Taehyung.

«Mi ha detto verso le sette.» rispose infatti il biondo.

Jimin annuì e continuò a cucinare.

𝐈𝐃𝐎𝐋 // ʏᴏᴏɴᴍɪɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora