Febbraio 2019
Faceva più freddo del solito quella mattina, forse perché era il primo giorno di Febbraio. Jimin si era deciso a portare un giubbotto leggero e non esclusivamente la tuta. Si trovava sulla metro in quel momento e mancavano due stazioni prima della sua, dove poi avrebbe incontrato Yoongi e avrebbe corso con lui. Non si pentiva di avergli chiesto compagnia, forse era un po' imbarazzato ma sapeva che sarebbe passato non appena lo avrebbe visto. Se i primi giorni stare con il maggiore lo metteva a disagio, adesso si sentiva molto meglio.
Sulla metro non c'era nessun posto libero quindi stava in piedi con la mano stretta ad uno dei sostegni. Vicino a lui una bambina lo fissava, era seduta sulle gambe della madre e portava una gonnellina rosa e una maglia a fiori, una sciarpa lunga e un cappellino bianco, non sembrava avere più di dieci anni. Era tenera e lo salutò, Jimin intenerito rispose al saluto, ma lei continuò a fissarlo tirando la manica del giubbotto della madre intenta a leggere qualcosa sul cellulare. La donna sentendosi chiamata alzò lo sguardo verso la figlia e quella indicò Jimin, gli occhi della donna e del ragazzo si scontrarono per qualche secondo. La donna sussurrò qualcosa alla bambina per poi tornare a guardare il suo telefono. Quella però continuò a guardarlo e Jimin dovette voltarsi verso il finestrino.
Mille pensieri passarono per la testa al corvino. Magari la bambina aveva visto qualche suo video su YouTube, forse lo aveva riconosciuto. Ad ogni pensiero un battito del cuore.
Non perse tempo a scendere una volta arrivato, ma anche madre e figlia lo fecero. Aumentò il passo, voltandosi ogni due secondi nella speranza di averle seminate, ma più si girava più la sensazione che lo stessero seguendo aumentava.
Stava davvero scappando da una bambina di nemmeno dieci anni?
Era ancora girato quando andò a sbattere contro la spalla di qualcuno.
«Hey Jimin.» Un respiro di sollievo, era solo Yoongi. «perchè hai il fiatone? Non avrai mica iniziato a correre senza di me.» disse sarcastico, ma Jimin non rise. Anzi si voltò nuovamente, vedendo così la coppia svoltare l'angolo.
«Stavi scappando da qualcuno? Ti ha importunato?» chiese subito il maggiore, notando il timore sul volto di Jimin iniziare a scemare. In fondo siamo tutti consapevoli delle persone poco raccomandabili alla metropolitana.
Quando si rivoltò verso Yoongi, si stava mordendo il labbro, il bianco aveva la fronte aggrottata e lo teneva saldamente dalle spalle, il volto a qualche centimetro di distanza. Lo guardava con preoccupazione.
Jimin boccheggiò per qualche secondo per poi scuotere il capo.
«Ne sei sicuro?» i due si specchiarono l'uno negli occhi dell'altro e Jimin annuì.
Yoongi sospirò rasserenato e, prendendo totalmente alla sprovvista Jimin, lo strinse in un abbraccio.
«Mi hai fatto preoccupare, pabo~» gli sussurrò.
Era solo una bambina.
Jimin era sì paranoico, ma non voleva che i suoi amici si impensierissero per lui.
Affondò il viso nell'incavo del suo collo, coperto da un giubbotto nero. Nella sua mente cercò di mascherare il desiderio che aveva di farlo con il freddo che provava, le braccia di Yoongi lo avvolgevano e gli procuravano calore, d'altronde aveva addosso solo un giubbotto leggero.
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«Hey Jimin, rallenta!» esclamò Yoongi rimasto nuovamente indietro.
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𝐈𝐃𝐎𝐋 // ʏᴏᴏɴᴍɪɴ
Fanfic[ℂ𝕆𝕄ℙ𝕃𝔼𝕋𝔸] Park Jimin, conosciuto come Lee Saem, era un famoso Idol coreano che dopo tre anni passati tra concerti ed eventi, aveva capito che quella del cantante non era la vita che faceva per lui. Dopo due anni dalla morte di Saem, Jimin si...