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Buongiorno!! Mancano 3 Capitoli alla fine della storia, non mi sembra vero! Questo è uno dei miei capitoli preferiti, quindi spero lo amerete, anche se sarà difficile, come ho fatto io 😔

Maggio 2019

Yoongi aveva preparato tutto con cura quella mattina, Jimin dormiva tranquillo sepolto fra le coperte bianche e il menta ne aveva approfittato.

Le crêpes alla Nutella erano quasi pronte, il cappuccino pure.

Fortuna che era domenica.

Posò tutto ciò che aveva cucinato in un vassoio, poggiandoci anche una rosa gialla e sorrise soddisfatto. Era bravo in cucina, quella sua abilità doveva mostrarla. Accanto alla rosa posizionò una piccola scatoletta grigia chiusa in un nastro rosso.

Portò il tutto nella camera da letto, Jimin dormiva ancora ma erano già le undici. Yoongi sistemò la colazione sul comodino, spostando gli occhiali del minore. Poggiò i palmi sul materasso, sorreggendosi con essi mentre si sporgeva in avanti per lasciare un bacio sulle labbra socchiuse di Jimin. Sorrise nel sonno e fu adorabile. Yoongi mise anche un ginocchio sul letto e lo baciò di nuovo. Sta volta non poté allontanarsi, Jimin con ancora gli occhi chiusi gli aveva poggiato una mano in guancia e ricambiato il bacio. Divenne tutto più profondo e Yoongi sovrastò Jimin, il lenzuolo a separare i due corpi mezzi nudi.

«Buongiorno amore.» gli sussurrò Yoongi non appena si allontanarono di poco, i loro occhi si incontrarono e Jimin sorrise. Avevano entrambi il cuore a mille. Era strano pensare che stavano insieme da ormai due mesi e nessuno dei due si era ancora abituato alle farfalle nello stomaco.

«Buongiorno.» Jimin lo baciò di nuovo.

Il menta si spostò, mettendosi a sedere accanto a lui, poi prese il vassoio dal comodino e glielo mise sulle gambe.

Jimin arrossì, non tanto per la colazione al letto. Non era la prima volta che Yoongi gli preparava la colazione, sebbene non gliel'avesse mai portata fino in camera, ma i suoi occhi focalizzarono subito la rosa e la scatoletta. Rimase confuso a primo impatto, prendendo quest'ultima fra le mani, e guardò il maggiore.

Sorrideva, sorrideva tanto. Jimin perse un battito, le sue mani quasi tremavano, il respirò gli si fermò in gola.

«Non è ancora una proposta di matrimonio.» lo tranquillizzò Yoongi ridacchiando. Jimin tornò a respirare. Sfilò via il nastro e la scatoletta si aprì a conchiglia. Era un bracciale in acciaio con due pendenti, uno grande e uno più piccolo: il primo aveva la figura di una rosa in nero, il secondo aveva inciso il nome Yoongi.

Jimin lo osservò, il cuore aveva preso a battere velocemente mentre girava il braccialetto fra le dita. Lo amava, il bracciale e Yoongi. Si voltò verso di lui, che guardava con attenzione la reazione di Jimin, un piccolo e timido sorriso sulle labbra, poi alzò il braccio, mostrandogli un bracciale uguale al polso. Il nome però era Jimin.

Subito il corvino si buttò fra le braccia di Yoongi, affondando la testa nel suo petto: «Grazie, ti amo.» ripeteva, era un po' difficile capirlo data la sua posizione, ma Yoongi comprese comunque.

«Ti amo anch'io.» gli sussurrò.

Quando si allontanarono, Yoongi mise il bracciale a Jimin che continuò ad osservarlo con occhi lucidi. Non era mai stato tanto bene con qualcuno, Yoongi lo faceva sentire così. Ogni carezza, ogni bacio, ogni semplice parola, per Jimin era ben altro. Aveva finalmente trovato qualcuno che lo amasse per com'era davvero: insicuro, timido, silenzioso, ma anche bello, intelligente, gioioso. Yoongi in quei mesi lo aveva migliorato, lo sapeva bene.

šˆšƒšŽš‹ // Źį“į“É“į“ÉŖÉ“Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora