Maggio 2019
La sveglia suonò ma non svegliò nessuno a primo impatto, solo dopo qualche minuto Jimin aprì gli occhi allungando un braccio per staccarla. Doveva lavorare e aveva ancora la sua corsa mattutina da fare, eppure non aveva la minima voglia di alzarsi. Forse perché il profumo di Yoongi era tanto buono e le sue calde braccia comode. I ricordi della sera precedente lo fecero sorridere.
Si mosse di poco per spostare il braccio di Yoongi che lo stringeva così da potersi alzare, ma il menta lo rimise dov'era, avvicinandosi ancora di più.
«Torna a dormire.» borbottò col fiato sul suo collo. Jimin si voltò il giusto per osservarlo e riprovò a scansare via il braccio.
Yoongi si lamentò di nuovo, adesso usando anche la gamba per non far muovere Jimin.
«Dai Yoongi, devo andare a correre oppure arriverò tardi al lavoro.» sussurrò Jimin per farlo spostare, ma in cambio ricevette solo una risata.
«Io non penso riuscirai a correre.»
Il corvino alzò gli occhi al cielo, allungando un braccio per prendere i suoi occhiali così da avere più delineato il viso di Yoongi. Gli diede un leggero colpo in guancia e Yoongi nascose il viso nel cuscino mugugnando l'ennesimo lamento.
«E io che volevo lasciarti dormire, adesso sono costretto a buttarti giù dal letto pur di alzarmi.» fece per spingere via il maggiore, ma nel realizzare la chiara minaccia, Yoongi lo liberò, spostandosi su un lato e dandogli le spalle, probabilmente per fare il finto offeso.
Finalmente poté mettersi seduto, ma se ne pentì subito dopo: un atroce dolore al fondoschiena lo fece imprecare: «cazzo!»
Non avendo più la forza nemmeno di alzarsi, si rituffò fra le coperte e sentì bene la risata di Yoongi seppur soffocata dal cuscino sulla quale ancora nascondeva il viso.
«Mi sa che la mia corsa oggi salta.» sbuffò, voltandosi verso le spalle di Yoongi e accucciandosi dietro di lui.
«Certo, torna da me dopo che mi hai cacciato.» rispose ironico il maggiore, con voce ancora impastata dal sonno ma almeno libera dal cuscino.
«Tu potevi andarci piano.»
Yoongi si voltò e Jimin si aggrappò a lui a mo' di koala.
«Non dare la colpa a me se era la tua prima volta.» ribatté il menta. Jimin rispose con una smorfia, poi richiuse gli occhi per tornare a dormire.
La seconda volta furono svegliati dal cellulare di Jimin, che si mise subito a sedere imprecando nuovamente dal dolore. Afferrò il cellulare: era Jane.
Oh merda.
Yoongi sembrava star dormendo davvero sta volta e per questo non fu difficile allontanarsi dalla sua presa.
«Hey Jane!» sussurrò per non svegliare il maggiore, nel frattempo si era messo in piedi ed era andato in cucina «giuro che sto arrivando, ho perso l'autobus e adesso sta ritardando. Mi dispiace tantissimo, ti prego non dirlo a Namjoon.»
«Non dirò nulla se arriverai prima di lui, faccio il tifo per te.» rispose la ragazza. Jimin sospirò accendendo la macchinetta del caffè, sarebbe andato tutto liscio se solo Yoongi non lo avesse chiamato dall'altra stanza e Jane non avesse sentito.
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𝐈𝐃𝐎𝐋 // ʏᴏᴏɴᴍɪɴ
Fanfiction[ℂ𝕆𝕄ℙ𝕃𝔼𝕋𝔸] Park Jimin, conosciuto come Lee Saem, era un famoso Idol coreano che dopo tre anni passati tra concerti ed eventi, aveva capito che quella del cantante non era la vita che faceva per lui. Dopo due anni dalla morte di Saem, Jimin si...