ᶜᵃᵖⁱᵗᵒˡᵒ ³ » 𝐆𝐞𝐧𝐧𝐚𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟏𝟗

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Gennaio 2019

Yoongi era nella camera del piccolo appartamento che aveva affittato per il pernottamento a New York, il quale doveva inizialmente essere breve. Stava seduto davanti la scrivania con vari articoli di giornale davanti e alcune notizie trovate su internet, la Canon poggiata sul letto. Cercava di ricollegare fatti e avvenimenti con l'aiuto delle sue poche annotazioni.

Niente però era quel che trovava, o almeno niente di concreto. Era consapevole che fosse ancora troppo presto per un verdetto.

Ciò che lo fece distrarre dal suo lavoro fu lo squillo del cellulare, stava iniziando a odiare la suoneria perché non faceva altro che squillare, squillare e squillare. Una volta il suo capo, poi il suo migliore amico e i suoi genitori. Aveva sperato che il suo "viaggio" seppur lavorativo, sarebbe stato un periodo di distacco dal resto ma forse era anche peggio.

Così, svogliatamente, sfilò il cellulare dalla tasca dei jeans e rispose.

«Min.»

Yoongi avrebbe voluto chiudere all'istante non appena riconobbe la voce.

«Signor Kim, buongiorno.» Rispose invece, solo perché teneva ancora al suo lavoro.

«Hai fatto quello che ti ho chiesto?»

«Sì, ho mandato tutto via email stamattina.» Disse.

«Non mi riferivo a quello.» Rispose l'altro con tono infastidito. Yoongi poteva anche immaginare l'espressione annoiata che il suo capo aveva in quel momento. «Hai trovato qualcosa di davvero interessante?»

Il bianco si morse il labbro. «Forse.»

«E?»

«Non ho ancora niente di concreto, Signor Kim. Ho bisogno di tempo.» Yoongi era disperato in quel momento, odiava il suo capo e soprattutto odiava l'essere a rischio licenziamento. Si portò la penna alla bocca involontariamente, iniziando a mordicchiarne il tappo nero.

«Hai un mese, Yoongi, non di più. O puoi dire addio al tuo lavoro.»

«Ma-»

E il signor Kim chiuse la chiamata.

Yoongi lanciò il telefono sul letto e buttò la penna sulla scrivania, maledicendo quell'uomo e chi l'aveva fatto. Lo odiava con tutto il cuore, era insofferente e insensibile, pignolo, avaro e soprattutto arrogante. Come era riuscito Yoongi a sopportarlo per ben tre anni era un quesito che tutt'ora si domandava.

Si lasciò andare sulla spalliera della sedia, guardando il soffitto bianco e sospirando. Forse avrebbe fatto meglio a licenziarsi.

I suoi pensieri vagarono dal suo lavoro a Jimin. Erano passati due giorni dall'ultima volta che lo aveva visto, era andato più volte al Koya's, sia perché era un luogo tranquillo sia per vedere il corvino, ma quest'ultimo non c'era stato, al suo posto un ragazzo dai capelli rossi. Aveva pensato che avesse turni diversi dato che non aveva visto nemmeno la ragazza.

Adesso avrebbe fatto un caffè e approfittato del pomeriggio "libero" per girare un po' la città, poi avrebbe fatto un salto al Koya's nella speranza di vedere Jimin così da chiedergli il numero e non perdere i contatti.

Sospirò e andò in cucina per poter preparare il suo amato caffè post pranzo. Il caffè era ciò che gli permetteva di vivere ormai, caffè la mattina, caffè il pomeriggio, a volte era costretto a prenderlo perfino la notte quando aveva troppo lavoro e doveva cercare di non addormentarsi sulla scrivania. Il suo migliore amico non faceva altro che rimproverarlo e spesso cercava di aiutarlo, ma il problema era solo uno e si chiamava Kim Seongbin. Era chiaro che quell'uomo cel'avesse con lui per chissà quale motivo e non vedeva l'ora di licenziarlo, i due si odiavano a vicenda ma non potevano dirselo faccia a faccia e questo faceva innervosire tremendamente Yoongi, che avrebbe preferito senza dubbio restare senza lavoro piuttosto che stare in quella situazione di instabilità. Si impegnava in tutto, ma riceveva sempre solo lamentele; non a caso Yoongi aveva passato gli ultimi tre mesi alla ricerca d'ispirazione, ma niente sembrava far a caso suo. Sperava che una volta a New York questa situazione sarebbe cambiata, ma finora la sua ricerca era stata vana. Quindi Yoongi continuava a odiare Seongbin come Seongbin continuava a odiare Yoongi, niente di più e niente di meno.

𝐈𝐃𝐎𝐋 // ʏᴏᴏɴᴍɪɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora