Capitolo 10

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BAYLEE POV

Mi svegliai a causa dei raggi di sole che entravano dalla finestra della mia camera, lasciata aperta la notte precedente per il troppo caldo improvviso che aveva fatto.
Guardai Maddy al mio fianco, mentre dormiva tranquillamente accoccolata all'orsacchiotto di peluche che teneva con sé sin da quando era nata.
Era stato il mio primo regalo per lei.
Girai la testa dall'altra parte e presi il telefono sbloccandolo e iniziando a leggere tutti i messaggi che mi erano arrivati da parte di amici e parenti, dove mi auguravano buon compleanno.
Risposi a qualcuno e poi posai nuovamente il telefono sospirando.
Il nome di Jason non era presente. E che cosa mi aspettavo? Non gliene frega più niente, magari neanche se lo ricorda più.

Da quando ha saputo di Maddy, o almeno gli è venuto il dubbio che potesse essere sua, non si è più fatto sentire né niente.
Avevo passato tutta la notte a pensare a me, a lui, a noi. Volevo chiarirmi le idee, decidere come e cosa fare quando avrebbe portato via con sé Maddy.
Arrivai ad una sola conclusione: sono fottuta. Lo amo, e so che il karma torna sempre indietro, e mi sento così fottutamente colpevole per avergli nascosto della bambina. Come ho passato io quasi tre anni con lei, ne ha diritto anche lui.
Mi farà male, ma farò di tutto almeno per vederla.
Devo dire la verità a Maddy, prima che lo faccia Jason.

《Stasera chiedi a tua madre se può tenere Maddy, così andiamo un po' tutti insieme a svagarci》, disse felice Nathalie, dall'altra parte del telefono.
《Ti devo ricordare che sei incinta?》, risposi ridendo e lei iniziò a piagnucolare e potevo sentire come sbatteva i piedi per terra. Molte volte sembrava una bambina piccola.
《È vero, allora possiamo fare una cena, ovviamente in un ristorante di lusso》, sospirai alzando gli occhi al cielo mentre facevo la spesa.
《Dobbiamo per forza fare una festa? E poi cosa significa tutti insieme? Tutti chi?》, chiesi confusa bloccandomi.
《Si, dobbiamo. Comunque noi, il solito gruppo di prima》, disse ovvia.
《Ma se non ci frequentiamo più?》, dissi seriamente.
《Io gli frequento ancora》, rispose e alzai nuovamente gli occhi al cielo riprendendo a camminare e a mettere quello che mi serviva dentro il carrello.
《Senti, facciamo una cena in famiglia e basta, anche al ristorante o dove ti pare, ma voglio la tranquillità》, sospirai e poi arrivai alla cassa. 《Ora devo andare, ci sentiamo più tardi e mi aggiorni.》
《Va bene, a più tardi, Bay》, rispose e chiuse la chiamata.

Circa due ore dopo stavo pulendo un po' l'appartamento. Avevo pensato molto anche sulla villa dove ora vive Jason con Kat, e non posso portargliela via. Sarà anche a nome mio, ma non ho mai messo un centesimo per quella casa.
Non è una casa che costa poco, e so che almeno un quarto del suo stipendio sicuramente andrà solo lì, se non di più.
Avevo sempre avuto qualche mania di grandezza, sin da piccola. Volevo ciò che era impossibile avere, ma Jason si faceva in quattro per darmi tutto quello che desideravo.
Era tutto ciò che una donna desiderava, era perfetto. Ma era un traditore.
Credo che mi vedesse come qualcuna pronta a legarlo, che voleva subito una famiglia o un matrimonio. Ma non era così.
Mi sono pentita ogni giorno di moltissime cose, in questi anni lontana da casa. Troppe cose che mi hanno dato il tormento, e devo risolvere tutto il casino che ho fatto.

Mi bloccai appena sentii suonare alla porta e posai il bastone che stavo usando per lavare a terra e mi avviai verso la porta.
Aprii trovando un corriere con un pacco grande ai suoi piedi.
《Baylee Jensen?》, chiese guardando un foglio che aveva e poi me.
《Sì》, risposi confusa riportando per due secondi lo sguardo sul pacco.
《Bene, deve mettere due firme qui e siamo a posto》, disse porgendomi il foglio e una penna mentre mi indicava dove firmare. Lo feci e poi andò via salutandomi, mentre io presi il pacco e lo portai dentro casa. Chiusi la porta e andai in salotto posandolo sul tavolino che si trovava davanti al divano, e iniziai ad aprire la scatola nera opaca e con delle scritte rosse e lucide.
Rimasi a bocca aperta quando vidi un mazzo enorme di rose. Erano di diversi colori, fatte a piccoli mazzi, e ogni mazzo aveva un nastrino con un bigliettino.
Presi il bigliettino che si trovava sopra a tutte e iniziai a leggere. Era scritto in una calligrafia elegante, ma si capiva che non era quella di una donna.

Us, Now (The Carter Family 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora