Capitolo 22

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BAYLEE POV

《Lasciami subito》, urlai ridendo mentre lui mi teneva forte e mi portava al secondo piano. 《Ehi no, no no mettimi giù, Jason》, dissi cercando di vedere dove stava andando.

Poco dopo mi posò per terra e mi guardai intorno alzando un sopracciglio. Da quando aveva una piscina dentro casa?
Feci per parlare ma appena mi girai nuovamente verso di lui mi prese il viso tra le mani, e mi baciò.

Rimasi immobile con gli occhi spalancati, ma poi gli chiusi dischiudendo leggermente le labbra e la sua lingua subito si fece spazio dentro la mia bocca iniziando a sfiorare la mia.
Soffocai un gemito e portai le mani dietro la sua nuca stringendo i suoi capelli tra le dita. Continuò a baciarmi mentre mi faceva indietreggiare finché toccai il vuoto e mi staccai da lui cadendo all'indietro e urlando, fino ad andare sott'acqua.
Riemersi riprendendo subito aria e lo fulminai con lo sguardo mentre lui rideva, ma smise mordendosi il labbro e assunse un'espressione maliziosa.

《Sono cresciute》, disse alzando un sopracciglio e lo guardai confusa, ma appena abbassai lo sguardo mi resi conto di aver perso completamente l'asciugamano e mi coprii con le braccia.
《Merda》, sussurrai completamente rossa in viso e iniziai a girare su me stessa cercandolo. Appena lo trovai lo presi e cercai di coprirmi uscendo dalla piscina. 《Sei uno stronzo, davvero》, lo guardai seriamente mentre lui, invece, sorrideva.
《Ti amo, lo sai》, disse prendendosi gioco di me e mi scappò una piccola risata mentre gli facevo il dito medio e uscivo da lì, fregandomene se avrei bagnato per terra. Avrebbe ripulito lui, non me ne fregava niente.

Verso l'una del mattino ero ancora sveglia, mentre Maddy dormiva tranquillamente accanto a me, abbracciata al suo pupazzetto. La guardai attentamente e feci un piccolo sorriso, le accarezzai leggermente i capelli e si accoccolò ancora di più al pupazzo. Sospirai per poi alzarmi lentamente dal letto, in modo da non svegliarla, presi il telefono e uscii dalla camera andando al piano di sotto.
Era tutto completamente buio, accesi la torcia del telefono per non accendere nessuna luce e andai verso il divano. Mi ci sedetti sopra e presi il telecomando accendendo la TV. Appena fece luce, spendi la torcia del telefono e cercai un film decente da guardare.

Circa quaranta minuti dopo stavo guardando attentamente un film horror, con gli occhi ben spalancati.
All'improvviso mi sentii afferrare le spalle da dietro e iniziai ad urlare dimenandomi, ma subito una mano mi coprii la bocca e appena sentii la risata di Jason mi calmai.
Chiusi gli occhi tirando un gran sospiro, ma subito gli riaprii mordendogli la mano e lui si allontanò subito. 《Ma ti sembra normale? Deficiente》, dissi incazzata e mi alzai andando verso di lui e tirandogli una sberla dietro la testa.
《Ma pure tu, dai》, rispose ridendo e mi abbracciò forte.
《Scemo, no vai via》, sussurrai allontanandolo e tornai sul divano per poi sistemarmi bene e coprirmi con una coperta che avevo trovato sulla poltrona accanto.

Lo sentii camminare finché si avvicinò a me per poi sdraiarsi dietro il mio corpo. Mise una mano sulla mia pancia e mi attirò a se facendo aderire la mia schiena contro il suo petto e mi morsi leggermente il labbro.
Non dissi niente e continuai a guardare il film, mentre lui mi accarezzava i capelli e ogni tanto andava sui fianchi. Ma quando iniziò a sfiorarmi ripetutamente il braccio, chiusi gli occhi rilassandomi e crollai completamente.

《Eh ma se volevate dormire insieme potevate dirlo, invece di venire fino a qui》, mi svegliai sentendo la voce di Maddy e subito guardai il braccio di Jason ancora intorno al mio corpo e subito lo spostai alzandomi e lo guardai mentre lui rideva.
Lo fulminai con lo sguardo e poi guardai Maddy. 《Non è come pensi, comunque buongiorno amore, cosa vuoi per colazione?》, le chiesi dolcemente andando in cucina imbarazzata e lei mi seguii confusa, insieme a Jason.
《Oggi viene la nonna per prendermi e portarmi a fare colazione, ti ricordi?》, chiese e subito mi bloccai ricordandomi e mi voltai.
《Giusto, perdonami, la mamma non c'è proprio con la testa》, dissi ridendo mentre lei ridacchiava.
《Papà ha fatto un buon lavoro, ti ha fatto stancare e ora non capisci》, disse e io spalancai gli occhi.
《Che?》, urlai mentre Jason sbiancava e le diceva di andare in camera, che sarebbe andato ad aiutarla a prepararsi e lei salì al piano di sopra canticchiando. 《Che intendeva?》, lo guardai seriamente.
《Le ho spiegato il sesso dicendole che si chiama twister, le ho detto che ci si stanca molto e sicuramente ha pensato a quello》, disse imbarazzato grattandosi dietro la testa e spalancai la bocca.
《Non ha neanche cinque anni, e tu le spieghi il sesso?》, sussurrai sconvolta e lui alzò le spalle.
《Metti che un giorno decidiamo di farlo, dovrò avere un nome di riserva, quindi le ho descritto il sesso con questo nome》, disse tranquillamente.
《Cos'è il sesso?》, chiese Maddy spuntando da dietro l'entrata della cucina e io saltai sul posto spaventata, mentre Jason spalancava gli occhi.
《Twister, te l'ho detto, vai di sopra sto arrivando》, le rispose lui imbarazzato e lei ridacchiò correndo di sopra.
《Fai piano, giuro che se cadi ti picchio》, urlai subito e la sentii ridere.
《Vai di sopra e falle dimenticare di twister》, sussurrai tra i denti e lui sorrise.
《Ai suoi ordini, capitano》, disse e andò di sopra.
《Io mi ammazzo, prima o poi》, sussurrai e chiusi gli occhi.

JASON POV

Qualche ora dopo ero in ufficio, mentre guardavo attentamente una lettera che avevo trovato nella posta prima di uscire di casa, indirizzata a me.
Il mittente era sconosciuto.

Aprii lentamente la busta e l'ansia iniziò a prendere il sopravvento su di me.
Tolsi fuori i vari fogli che c'erano e inizi a leggere confuso. Era un certificato di nascita, proveniente dall'ospedale di Charlotte.
Lessi il nome sul primo foglio e guardai il tutto ancora più confuso.

Jason Rider Smith.

Iniziai a leggere tutte le informazioni. Non sapevo da dove ne uscisse fuori quel Smith.
Nei nominativi dei genitori, c'erano due nomi: Stephanie Josie Brown e Tyler Buck Smith.

Ma chi diavolo erano?

Guardai altri fogli e trovai anche il certificato di nascita di mia sorella. Anche da lei c'era segnato il cognome Smith, e i genitori risultavano essere gli stessi.
Continuai a guardare i fogli finché arrivai all'ultimo,  risalente a ben sei anni dopo la mia nascita, e un anno dopo a quella di mia sorella.

BETHANY CHRISTIAN SERVICES.

Conoscevo quella struttura. Era un'associazione di servizi sociali.
Iniziai a scorrere più in giù con gli occhi sperando di sbagliarmi, finché non lo trovai. E tutto il mondo che avevo conosciuto fino ad ora, mi crollò addosso. Completamente.

Genitori adottivi: Nicole Lynn Carter e Kade James Carter.

Us, Now (The Carter Family 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora