Capitolo 19: King, il peccato d'accidia si è unito!

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Breve annuncio: Quando un dialogo è scritto così, è un dialogo fatto tramite il contatto mentale o spirituale.



(t/n) pov's

"Hey (n), sei sicura che sia questo il luogo?" mi domandò mia sorella camminando assieme a me. "secondo te, sono in grado di confermartelo dato che neanche io lo so?! E comunque credo di si, dalla mappa di Meliodas, si vedeva chiaramente evidenziato un mega spiazzale vuoto" Le risposi, dando un'occhiata al luogo.
"hm.. se lo dici te..." affermò mia sorella, leggermente dubbiosa camminando più avanti di me. "Ma se sei stata tu a-"

"(t-t/n-n-n)..." vidi Lakota fermarsi, per poi indietreggiare leggermente scioccata.
"(n/s)? Che succede?" le chiesi, mettendomici davanti, al che la lupa, col muso, indicò un punto dietro di me. Mi girai e quello che vidi mi fece rabbrividire. C'era il corpo dello stesso cavaliere incontrato prima, inginocchiato e non mostrava alcun segno di vita. "(N/S)! MUOVITI ANDIAMO!" la incitai, riprendendo a correre verso il cavaliere, seguita da Lakota, dopo essersi sbloccata.

Appena arrivata davanti alla giovane donna, mi ritrasformai e mi fiondai al suo collo controllandole il battito, per capire se era viva oppure no. (N/s), dopo esser tornata normale, mi aiutò ad alzarla da terra ed a medicarla. Dopo di che, per il bene di entrambe, la legammo ad un'albero vicino, sedendoci poco dopo, sotto l'ombra di un'altro alberello.
"Senti (t/n), perché mai secondo te, si sarebbe mai dovuta trafiggere il cuore da sola, così, a caso?!" domandò (n/s) guardandomi. Sicuramente non sa nulla della città dei morti pensai guardando l'enorme spiazzale deserto davanti a noi.

"Sai (n/s)" cominciai sorridendo malinconicamente, continuando a guardare davanti a me "qualcosa su questa città dei morti, la so. Sinceramente sarei voluta andare anche io, per riuscire a parlare con la nonna e per farle tutte quelle domande che non sono riuscita a farle. Dato che, per entrarci, bisogna avere un ricordo molto forte di un nostro caro, defunto. Però, un'altro modo c'è, ed è quello che ha provato il nostro caro cavaliere sacro" le spiegai.
"intendi dire..." sussurrò lei tra il perplesso e lo scioccato, "esattamente. Morire. Ma, lei non si è ammazzata totalmente. Ha fatto solo si che, qui risultasse in fin di vita, ma che li potesse potesse usare il suo potere al massimo" le spiegai infine girandomi verso di lei.

"Ma se è così, allora Meliodas e gli altri, come hanno fatto ad arrivarci?" mi chiese ancora più confusa, "voglio dire, i loro corpi qui non ci sono e non credo che si ricordino di qualcuno di talmente caro, da farli arrivare"
"in parte ti sbagli. È vero, Elizabeth, Diane oppure Hawk non hanno un'animo lacerato da un ricordo straziante, però Meliodas e Ban si... loro hanno due persone che purtroppo non ci sono più... ma che non dimenticheranno mai..." conclusi, non riuscendo a frenare le piccole lacrime che mi scesero. Mia sorella mi abbaracciò forte e mi disse delle battute che mi fecero tranquillizzare ed anche ridere leggermente, ma soprattutto mi fecero dimenticare momentaneamente la tristezza. Momentaneamente...

[skip time: al ritorno nei nostri peccati...]

"ELAINE!!" e fu così che venimmo svegliate. "AAH! COSA! CHI!?" urlai impanicata e spaventata. "Lakota! Vieni fuori!" disse mia sorella e dopo poco fui accecata da una luce abbagliante, sostituendo Lakota a (n/s). Solo dopo mi accorsi che non erano banditi, ma solo Diane e gli altri, probabilmente appena tornati. Notai subito però, un nuovo individuo.

"(T/N)! ALLONTANATI!" gridò Diane dopo che Meliodas, con sguardo adirato ed in pugno la sua spada, si lanciò verso mia sorella. Ed ecco che mi ritrovo a dover assistere in silenzio al combattimento tra il mio ragazzo e mia sorella, mentre Diane mi tira via, Elizabeth incita Meliodas a smetterla, Ban se ne stava tranquillamente seduto a gustarsi la scena. Invece un'altro elemento, ovvero un tenero bimbo con un cuscino che è due volte più grosso di lui, mi squadrava da debita distanza. Io ormai stufa di assistere, mi liberai dalla stretta della mia amica correndo verso i due litiganti, creando una mega barriera ghiacciata, dividendoli e facendoli così girare verso di me. "ORA SMETTETELA ED ASCOLTATEMI!" urlai attirando l'attenzione di tutti, anche degli alberi quasi. "Capisco che siete preoccupati per me, ma potreste anche ascoltarmi! Bene, ora che tutti siamo più calmi, possiamo spiegare"
"ehm...(t/n)? Sorella mia, ti sembra forse questo il momento di spiegare la situazione?" Chiese mia sorella dopo esser tornata normale. "Cosa?! Tu sei la sorella di (t/n)?!" s'intromise il nano.

Il lupo e il peccato [Meliodas X Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora