25. Droga

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Cosa può esserci più divertente di una serata in discoteca con gli amici, in cui incontri il ragazzo che hai rifiutato per metterti con il tuo ex, il quale, ironia della sorte, si trova nello stesso locale la stessa sera? Beh io proprio non lo so, ma questa domanda mi rimbomba in testa da quando i miei occhi hanno incrociato quelli di Charles questa sera. L'ho riaccompagnato a casa, ci siamo salutati freddamente e me ne sono tornata nel mio appartamentino, struccata e messa a letto. Ovviamente non sono riuscita ancora ad addormentarmi, continuo a fissare il soffitto visto che, ogni qualvolta in cui riesco a chiudere gli occhi, le immagini della notte appena passata mi rivengono in mente. Mi sto arrendendo al sonno, finalmente, ma qualcuno decide che proprio non è il momento. Sento suonare il citofono e, senza pensarci due volte vista la poca lucidità, apro immediatamente sia il portone sotto che quello di casa, aspettando di vedere chi sia l'ospite inaspettato delle 10 del mattino
"Non ne posso più Martina" Davanti a me l'ombra di quello che una volta ritenevo il ragazzo più bello del mondo, di quel ragazzo a cui ho dato tutto, che ho amato così tanto..."Charles cosa posso dirti di più di quanto non abbia già fatto?" Domando esausta facendolo entrare. Grosso errore. Lui non risponde, si limita a prendermi le mani, ad abbracciarmi, a farmi sentire nuovamente il suo profumo e il suo calore. È come se per qualche istante potessi sentire ciò che eravamo e ciò che potremmo essere. Mi tremano le gambe, il cuore mi batte così forte che penso potrebbe esplodere, la mente non si pone nessuna domanda dopo tanto tempo. Quando ci sciogliamo da quell'abbraccio mi sento più pesante che mai, incatenata indissolubilmente a lui. Non posso farne a meno, Charles Leclerc è tutto per me, la mia vita, la mia quotidianità, il mio amore, la mia droga. È sbagliato, dio mio se è sbagliato! Ma non c'è scusa che tenga, quando ti senti così non puoi fare a meno che assecondare ciò che ogni singola particella del tuo corpo vuole. Cedo e lo bacio. Cede e mi bacia.

/Charles/
Quando la sua lingua incontra la mia di colpo sento il mio corpo riprendere vita, una scossa di adrenalina mi pervade e mi fa sentire invincibile. La amo e su questo non ho mai avuto dubbi, ma ora ho capito che è indispensabile, non posso vivere senza di lei. Ci baciamo con forza e necessità, ci spogliamo con desiderio e facciamo l'amore affamati l'uno dell'altra. È così diverso dalle altre volte, non è piacevole è doloroso. Non è mia, riesco a ripetermi solo questo durante tutto il tempo. Non è più mia, l'ho lasciata andare, e tutto ciò che sta accadendo ora non è altro che un semplice istinto che entrambi siamo costretti ad appagare. È incredibile come i nostri corpi abbiano vita propria, entrano in contatto e non possono più essere comandati, ma se per me il cuore è in gioco tanto quanto la mente e la carne, so che per lei è solo sesso, me l'ha detto chiaramente, è andata avanti, ha dovuto andare avanti.
La cosa peggiore è che quando finiamo e ci ritroviamo vicini, i nostri corpi sono freddi e staccati, non desideriamo nient'altro, siamo appagati, nulla di più. Si alza coprendosi quasi vergognata, và in bagno e apre l'acqua della doccia mentre mi invita spenta ad andarmene. Io obbedisco, so che non c'è nulla che io possa dire ora che le farà cambiare idea, prendo le mie cose e me ne vado lasciando quella casa e soprattutto lasciando lei, di nuovo.

/Martina/
Le vacanze estive sono ahimé finite. Dopo quella 'disavventura' con Charles ho deciso di non andare più a Montecarlo e quindi di rescindere il contratto d'affitto della casa. Per ora starò da Stefano, che ha tanto insistito, poi si vedrà. Non sono riuscita a dirgli la verità, è stato più forte di me, avrei voluto ma sarebbe stato troppo male, o forse sono solo io egoista e non voglio perdere ciò che di buono mi sta capitando nella vita. Eppure dentro di me so che il tradimento più grande non è stato quello fisico, ma il fatto che nonostante tutto io continui a pensare a quel dannato ragazzo. Una volta pensavo che Charles fosse il principe azzurro e che, anche se la nostra storia non aveva avuto un happy ending, eravamo fortunati a conservare ricordi bellissimi che non erano stati sciupati da una fine disastrosa. Ad oggi non è più cosi. I due ragazzi innamorati che si ritrovano dopo qualche anno e decidono, forse ingenuamente ma con tutto il cuore, di riprovarci, non esistono più, sono stati sostituiti da due persone adulte calcolatrici e approfittatrici, che pensano prima al proprio bene e poi a quello altrui, che non badano alle conseguenze non per ingenuità ma per puro egoismo. Persino l'immagine romantica e sdolcinata che ho sempre avuto dell'amore è svanita, polverizzata da immagini in cui io stessa distruggo quell'ideale. È come se, tutto di colpo, fossi stata buttata nell'arena degli adulti, dove o sbrani o sei sbranato, dove sopravvivi, dove niente e nessuno conta più di te stesso. Ma la cosa che più mi ferisce è sapere che di principio la mia idea fosse sbagliata, appena qualche mese fa ho lasciato Charles per puntare a bastarmi, così gli ho detto, per poi rendermi conto che quell'obiettivo, quel sogno non esiste più e non sarà più raggiungibile.

"A cosa stai pensando?" Mi risveglio dai miei pensieri sentendo la voce dolce di Stefano giungermi all'orecchio "Cose" rispondo ancora stordita "Ossia?"  "È solo che mi immaginavo una vita diversa" rispondo sinceramente vedendolo subito preoccuparsi per me "Mi spiego - mi affretto a dire - Sono felice ma allo stesso tempo sento che qualcosa non va, decisamente" Lui continua a guardarmi confuso e io, rendendomi conto del vicolo ceco in cui mi sto andando a mettere, scuoto la testa ridendo "Niente di che comunque" e mi avvicino posizionandomi tra le sue braccia che mi danno immediatamente calore e serenità.

Uscirò da questo periodo no, devo solo capire come, ma lo farò.

Cin Cin /Charles Leclerc/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora