Quando apro gli occhi mi ritrovo nel letto della stanza d'albergo, con il computer sintonizzato sulla gara e un biglietto
Stai attenta a te Martinella, ci vediamo dopo bacissimi
P.s. A Charles l'ho detto io, almeno sta sereno che sei ferma per un secondo!
Maya♡
Sorrido a leggere quello che la mia pazza amica mi ha scritto, prima di guardare lo schermo e notare che Charles non è primo...è primo Giovinazzi? Ok forse sto ancora dormendo.
Martina Azzoli's story
La gara è finita e non è andata come speravamo, ma nemmeno poi così male. Mi alzo da letto per andarmi a fare una dovuta doccia ma il capogiro torna, facendomi allarmare, penso sia ora di capirci qualcosa. Mi rivesto per poi scendere nell'infermeria dell'hotel, senza avvisare nessuno, mi manca solo far preoccupare quelle sante persone che mi sopportano ogni giorno.
"Buona sera" schiarisco la voce entrando nello studio dove trovo un medico seduto dietro una scrivania, che mi accoglie gentilmente per poi farmi un'analisi particolarmente puntigliosa "Cosa posso prendere per farmi passare questo malessere?" Domando ringraziando Dio per avermi fatto fare un lavoro in cui l'inglese è a dir poco fondamentale "Riposarsi e godersi il momento" mi risponde il gentile signore davanti a me "Scusi?" "Signorina lei aspetta un bambino" A quelle parole il sangue mi si gela nelle vene lasciandomi spiazzata. Un bambino. Io? Non so nemmeno badare a me stessa "No guardi non è possibile si dev'essere sbagliato" Il medico sorride avvicinandosi a me per mostrarmi le analisi "Mi sa che i dati non mentono, lei è incinta da circa 3 settimane, giorno più giorno meno" Ok la situazione sta sfuggendo di mano. 3 settimane. Andiamo, seriamente?! Sbuffo chiudendo gli occhi per evitare che le lacrime escano "Mi faccia il favore di non dirlo a nessuno" rispondo dopo qualche istante al medico che annuisce per poi salutarmi cordialmente. Esco dalla stanza trascinandomi fuori dall'albergo, ho solo bisogno di tanta aria fresca e di stare da sola. Mi spaventa tutto, diventare madre, avere una vita che dipende dalla mia, cambiare tutto. Ma più di ogni altra cosa mi spaventano quelle due parole messe vincine: tre settimane. Corrisponde esattamente al periodo in cui io e Stefano ci siamo lasciati quindi l'unica domanda che rimbomba nella mia testa al momento è 'di chi è?'. Mi vengono i brividi solo a pensare che per l'ennesima volta potrebbe esserci qualcosa che mi allontana da Charles, qualcosa di così più grande e importante di me che potrebbe costringermi a passare tutta la vita senza di lui, perché per quanto mi ami non accetterà mai di crescere il figlio di un altro, a 21 anni, con tutta la carriera davanti. Cammino senza meta con le lacrime che rigano il mio volto finché anche le ultime forze che avevo mi abbandonano lasciandomi cadere a terra lentamente, sul ciglio di un parco. Sento il cellulare continuare a vibrare, saranno tutti preoccupati per me ma non riesco neppure a sentire la loro voce, finché rimango qui a terra mi sembra che la vita si sia fermata, non possa proseguire e, di conseguenza, tutto questo non la possa influenzare. Ma così non è e ben presto me ne renderò conto.
2017
Siamo in questa macchina da più o meno mezz'ora aspettando di arrivare nella destinazione scelta da Charles. Quando finalmente si ferma noto con piacere che ci troviamo in uno dei punti più alti del Principato, con un panorama da fare invidia a Los Angeles. Purtroppo è il nostro ultimo giorno insieme, lui domani stesso dovrà ripartire per andare dall'altra parte del mondo a guidare una di quelle dannate macchine, amo il suo lavoro ma a volte diventa veramente insopportabile per questa relazione, tanto più se consideriamo il mio obbligo a restare a Montecarlo per gli studi "Allora perché mi hai portato qui?" Gli chiedo accarezzandogli la schiena "Ti piace vero?" Risponde continuando a fissare la città davanti a noi "Moltissimo" prendo dalla borsa la mia Polaroid e gli scatto una foto, amo immortalare i momenti speciali perché è come focalizzare un'emozione "Tini devo chiederti una cosa" ora si gira verso di me che nel frattempo mi sono seduta sul cofano della macchina e lo guardo incuriosita "Se io ora te lo chiedessi, tu mi seguiresti in giro per il mondo?" Questa domanda mi lascia momentaneamente spiazzata "Charles non lo so, sai che voglio realizzare i miei sogni tanto quanto tu vuoi veder realizzati i tuoi" "Quindi no?" Sospiro capendo dove vuole andare a parare "Non voglio prendere ora una decisione che potrebbe influenzarmi il resto della vita, insomma è una richiesta impegnativa la tua. D'altro canto capisco che non possiamo continuare così" si avvicina a me prendendomi le mani e guardandomi negli occhi, ormai lucidi "Ti amo Martina e non volevo assolutamente farti allontanare da me" "Non sei tu che mi allontani, è il tuo lavoro, il tuo mondo, il tuo destino. Charles sei nato per qualcosa di più grande di me e non penso di poterti seguire in questo, non ora almeno" "Non ora" ripete quasi sarcastico "Ma se non ci fosse un domani per noi?" "Ci sarà, perché quello che c'è tra noi è troppo forte per essere spezzato per sempre. Forse non siamo pronti ora, forse dobbiamo scappare da tutto per capire quanto abbiamo bisogno l'uno dell'altra" Le prime lacrime inziano a rigare il mio viso mentre la sua espressione sembra imperscrutabile "Quindi siamo solo due stupidi ragazzini che si lasciano perché hanno paura?" Annuisco debolmente, non trovando motivazione migliore. Una parte di me sa che quello che sta facendo è giusto ma l'altra continua a piangere e a credere che l'amore debba vincere sempre. Charles mi prende il viso tra le mani per asciugarmi le lacrime poi interrompe questo contatto salendo in macchina, io rimango qualche istante lì a fissare la città che sotto di noi continua a vivere non toccata dalla fine del mio mondo, poi vado al posto del passeggero e poso la testa sul finestrino. Rimaniamo in silenzio per tutto il tragitto fin sotto casa mia, lo guardo negli occhi un'ultima volta cercando di non scoppiare nuovamente a piangere "Non ho intenzione di dirti addio Tini" "C'è un'alternativa?" Chiedo vedendolo sorride "A domani" sono le ultime parole che mi dice."A domani" rimane la promessa più bella che mi abbia mai fatto, rimane la speranza a cui mi sono aggrappata per riprendere in mano la mia vita due anni fa, rimane la luce che vedo in fondo a questo tunnel che è la notte di Singapore.
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Cin Cin /Charles Leclerc/
Fanfic'Come stai? Ci siamo presi e hai invertito la E con la R Da fare tutto a tu che fai finta di niente La sorte non gira direi che in giro mi prende Sono quello di sempre Ma tu hai una parte di me In mezzo a troppi eri la prima della lista Perso nei tu...