29. Donna

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"Tini se non ti sbrighi a questo matrimonio non ci arriviamo più" mi urla dall'altra stanza Charles, ancora convinto che io non voglia andare ma quello che non sa è che non mi perderei mai questa occasione. Arriverò su una Ferrari rosso fiammante accompagnata dal monegasco più famoso del mondo, con un vestitio da paura. La vendetta è un piatto che fa servito freddo, e mio papà lo scoprirà presto.

"Sei...wow Martina sei pazzesca" "Occhio a non sbavare amore" gli rispondo ironicamente fingendo di tirargli su la mascella "Andiamo" lo prendo per mano uscendo poi di casa

Martinazzoli

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Quando arriviamo fuori dalla Chiesa noto la grande quantità di gente che attende la sposa ma, allo stesso tempo, viene parecchio distratta dall'arrivo mio e di Charles con una macchina non essattamente silenziosa. È il mio momento, devo solo scendere e fare la mia entrata gloriosa, si fa per dire, davanti a tutte quelle persone e soprattutto davanti a mio padre. Ma quando lo vedo lì sulle gradinate, che guarda nella nostra direzione, mi si blocca l'intero sistema nervoso "Tutto ok?" Mi domanda Charles prendedomi la mano "Non ce la faccio" gli dico continuando a guardare il vuoto davanti a me "Ehy Martina guardami" mi prende il mento con due dita facendomi girare verso di lui e tranquillizzare immediatamente appena i miei occhi incrociano i suoi "Andrà tutto bene" Gli sorrido tirando un forte sospiro, lo seguo con lo sguardo mentre scende dall'auto consegnando le chiavi al parcheggiatore (mio papà come sempre fa le cose in grande) e viene ad aprirmi la portiera. Lo ringrazio con lo sguardo mentre afferro la sua mano e mi aggrappo poi al suo braccio rilassato iniziando a dirigerci verso lo sposo, accompagnati da una serie di chiacchericci ben udibili anche se sussurrati "Ma quello non è Leclerc?" "Cosa ci fa qui?" E molti, ma veramente molti, altri.

"Ciao papà" Ha un sorriso che sembra sincero e mi viene immediatamente ad abbracciare, facendomi irrigidire all'istante "Charles, che piacere vederti. Avevo letto qualcosa su di voi ma non ne ero certo" "Se mi chiamassi ogni tanto lo sapresti" rispondo secca beccandomi un colpetto dal mio ragazzo che risponde molto più cordialmente di me "Ora devo andare, la sposa sta per arrivare" Si congeda così, seguito all'interno della chiesa da tutti gli altri invitati, tutti tranne noi ovviamente. Aspetto qualche minuto per poi entrare appena vedo la macchina che porta la sposa e sua figlia, arrivare da lontano "Pronto?" Domando a Charles che scuote la testa "Sei proprio una bambina" "Ma mi ami lo stesso" dico baciandolo a fior di labbra per poi entrare in Chiesa trionfalmente come avevo immaginato, o almeno questa è la mia percezione.
Inutile dire che la cerimonia è stata noiosissima, priva di emozioni e totalmente inutile per quanto mi riguarda "L'unica nota positiva della giornata è vederti in smoking" sussurro a Charles al momento del fatidico bacio facendolo sorridere "Puoi cercare qualcos'altro di positivo oltre a me?" Continua lui ridendo "Mi fai guidare dopo?" Il suo sguardo terrorizzato dice tutto ma poi è costretto ad accettare. Altro punto a casa per il perfetto piano di Martina.
Usciamo insieme agli altri ma, mentre ancora stanno gettando il riso sopra gli sposi come da rito, io salgo in macchina insieme al pilota per poi partire a tutta velocità verso il luogo del rinfresco, attirando tutti gli sguardi su di me, compreso quello di sconforto di Charles, arresosi anche lui al mio mood giornaliero.

"Ciao principessa" mi giro vedendo mio papà affiancato da Carla, sua moglie, e quella che so essere Sonia "Ciao" rispondo cercando il supporto del mio ragazzo che è ahimé sparito a parlare con qualche suo fanatico tifoso travestito da gentleman della società monegasca "Volevo presentartele, adesso sono parte della famiglia" vorrei far finta di niente ma non penso di riuscirci "La tua" "Andiamo Tini non essere così dura con tuo papà" Si intromette Carla facendomi venire la nausea, letteralmente "Innanzitutto non chiamarmi così, può farlo solo una persona e non è nessuna di voi tre e poi penso di avere tutto il diritto di comportarmi così considerando che quest'uomo non si è fatto vivo per mesi" la loro faccia è abbastanza scioccata, sembrano non saper cosa dire, ma ovviamente qualcuno di mezzo deve sempre esserci, e questo ruolo ora se lo prende la mia cara sorella Sonia "Senti Martina tutti ti possiamo capire ma cosa dovrei dire io che un padre non ce l'ho avuto per 17 anni?" "Nulla, puoi tenertelo se ci tieni così tanto" "Non sai nemmeno cosa stai dicendo" continua lei alzando la voce "Ah io non so? Mia cara non fare l'esperta dopo quattro anni che passi con lui" "Cosa staresti insinuando?" Carla e mio papà cercano di calmarci con scarsissimi risulati, ero già nervosa prima figuriamoci ora "Che tu non sai cosa significavano per me le domeniche a guardare la Formula 1 insieme, i compiti che mi aiutava a fare, i film che sceglievo sempre io e lui fingeva di essere felice anche se non gli piacevano. Non sai il Natale ad aprire i regali, la gara a chi mangiava più cioccolato a Pasqua e i giri in moto in cui credevo di guidare io" sono sull'orlo delle lacrime ma mi trattengo, incredibilmente, più per il mio orgoglio che per altro "E allora perché lo odi ora?" Mi domanda quasi ferita da questi ricordi che lei non ha "Perché io ero la sua bambina. Perché se n'è andato e ormai non sa nemmeno chi io sia, non sa dove vivo, con chi. Non c'era quando ero entusiasta per il lavoro dei miei sogni, non c'era quando avevo il cuore spezzato, quando facevo l'idiota perché non capivo cosa volessi per davvero, quando io e Charles ci siamo rimessi insieme e poi lasciati ancora. Non c'era quando piangevo, ridevo, festeggiavo...Non c'era più e non può pretendere di tornare ora come se nulla fosse perché Martina in 4 anni è cambiata e non poco" dico tutto d'un fiato passando lo sguardo velocemente tra Sonia e mio papà che sembra terribilmente dispiaciuto dalle mie parole, ma non ha il coraggio o la forza di reagire "Ma perché non possiamo ricominiciare? Noi quattro" la guardo scioccata per poi scoppiare in una risata isterica "Perché non voglio, non più" "E allora perché sei venuta?" Interviene finalmente mio papà e improvvisamente ci accorgiamo che tutti sono in silenzio attorno a noi, come se fossi lo spettacolo più bello del mondo, come se non fosse il momento più patetico della mia vita "Perché Charles me l'ha chiesto. Perché l' unico uomo della mia vita me l'ha chiesto, dopo aver vinto a Monza e ti assicuro che quando chiede qualcosa sa essere incredibilmente convincente" adesso ho uno sguardo freddo e distaccato, quasi assente da tutto. Mi volto verso Charles che so essere dietro di me, tra la gente "Scusami se ti ho deluso, amore mio, ma non posso farcela" Il suo sguardo dolce mi rassicura e il suo immediato abbraccio mi fa finalmente sentire protetta, a casa nella gabbia dei leoni.
"Ti prego andiamo via" lui annuisce portandomi verso l'esterno del giardino in cui si svolge il rinfresco "Martina ti prego!" Sento urlare dietro di me ma non mi volterei mai.

"Ho fallito" Dico tra le lacrime appena salita in macchina, senza trattenermi più "Tini cosa stai dicendo, non hai colpe" "Si che ne ho, volevo venire qui e fare la gran donna vissuta, la superiore e invece guardami non ho neanche la forza di piangere davanti a lui" "Sei più donna di chiunque io abbia mai conosciuto e non hai nulla di che rimproverarti" Cerco di convincermi di quelle parole per tutto il tragitto fino a casa sua dove, una volta entrati, tolgo immediatamente il vestito buttandolo a terra "Posso?" Gli chiedo afferrando una delle sue maglie, che sa di lui. "Grazie di esserci stato e scusami ancora se non ho mantenuto la promessa" "Non pensarci ora" mi dice abbracciandomi per la centesima volta quest'oggi. Se solo sapesse quanto conta per me la sua presenza, non solo oggi ma tutti i giorni, tutta la vita. C'ho messo tanto tempo, questo si, ma finalmente ho capito che la mia storia con Charles è una giostra, ha i suoi alti e bassi, ma non puoi scendere finché non finisce il giro e noi, adesso, siamo appena all'inizio. Per fortuna.

Cin Cin /Charles Leclerc/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora