Avrei risposto a dovere a chiunque avesse osato disturbarbi nella lettura, certo, se quel qualcuno non fosse stato niente di meno che Thomas. A quanto pareva, aveva deciso di farsi vivo solo dopo la fine delle vacanze.
Una di queste volte giuro che lo strozzo.
Decisi comunque di vedere almeno cosa aveva da dirmi, dopo essere sparito per due settimane.
~~Ciao nanetto, come va la vita? A me va malissimo, non ho mica voglia di tornare a scuola sai. Che noia. A proposito, ho deciso che domani ti siederai accanto a me. Così si discute per bene su quando iniziare la seconda parte delle lezioni. O per caso preferisci bocciare? A domani
Ecco. In un unico messaggio era riuscito a farsi odiare ma allo stesso tempo adorare da me. Cioè... Adorare... Insomma, farsi apprezzare. Era partito malissimo: mi aveva chiamato nanetto. Di nuovo. E ovviamente lo aveva fatto di proposito, sapendo benissimo quanto io odi quel nome orribile. Poi aveva deciso che mi sarei seduto al banco vicino al suo. Mica si era preoccupato di chiedere la mia opinione, sia mai. Era lui a decidere sempre. In qualunque caso, apprezzai non poco il fatto che tenesse a stare accanto a me, e non a Lettice, Matt o Grace.
Vorrei anche vedere, sta sempre vicino a lei. Anche le vacanze le avrà passate con lei sicuramente. Ora tocca a me stare accanto a lui.
In realtà non odiavo Grace, anzi, mi era molto simpatica, e questo è tutto un dire; ma il pensiero che Thomas preferisse lei a me mi dava ai nervi. Era ovvio che lei fosse la sua preferita, stavano insieme.
Io non voglio stare insieme a Thom, mica sono gay. Ma deve smetterla di considerare solo lei.
Poi rilessi il messaggio, e mi focalizzai sul "o per caso preferisci bocciare?"
Stronzo come al solito.
Mi resi conto che, in realtà, non era affatto vero il fatto che Thomas considerasse solamente Grace. Trovava il tempo di stare anche con gli altri due, e anche con me. In effetti, ci eravamo visti molto spesso prima dell'inizio delle vacanze. E allora perché avevo quella strana sensazione addosso? Era come se... Il tempo che Thomas passava con me non fosse sufficiente.
Jack, sei un cretino. Ma cosa vai a pensare?
Pensai che fosse meglio andare a dormire, perché 1) ormai la voglia di leggere il mio libro mi era passata, e 2) il giorno dopo mi sarei dovuto svegliare prima del solito, a causa della scuola. Spensi quindi il telefono, lo posai sopra il computer-mostro mutante, e mi misi sotto le coperte. Ciò nonostante, i pensieri strani che avevano preso a girarmi per la testa non accennavano ad uscire.
Stupido. Non metterti a pensare cose strane su Thom proprio ora. Jack sei uno stupido. Dormi. Non sei gay. Hai tutto domani per riflettere su queste cose inutili. Stupido. Sei uno stupido.
Mi addormentai con ancora queste idee che girovagavano per la mente.
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Don't you trust me?
RomanceJack Parker, diciassette anni, frequenta la quarta superiore. Odia tutto e tutti, va male a scuola, è completamente asociale, e non ha alcun tipo di obiettivo se non quello di leggere dalla mattina alla sera. Non sopporta un'infinità di cose, in par...